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Legge di Bilancio 2023

Una mazzata per i Dipendenti Pubblici, iscritti alla ex-INPDAP

di Redazione Lavoro - mercoledì 1 novembre 2023 - 1450 letture

Sembrava impossibile fare peggio della Fornero ma il Governo Meloni/Salvini pare esserci riuscito, almeno per i dipendenti pubblici iscritti alle casse dell’ex INPDAP, come i dipendenti degli Enti Locali (CPDEL), gli insegnanti e le insegnanti degli asili nido parificati (CPI), i sanitari iscritti alla cassa (CPS), gli ufficiali giudiziari/aiutanti ufficiali giudiziari e coadiutori iscritti alla cassa (CPGU), facendo cassa con le loro pensioni. Con l’Art.34 della legge di bilancio varato in Cdm, salvo repentini ripensamenti, si modifica l’aliquota di rendimento per il calcolo della pensione per chi ha meno di 15 anni nel sistema retributivo ed è iscritto alle casse citate.

Una rideterminazione a ribasso che, secondo alcune proiezioni fatte sulla base della nuova tabella “A” rispetto a quella introdotta dalla legge 965 del 26 luglio 1965, comporterebbe una perdita variabile tra i 300 e i 400 euro al mese, in funzione dei mesi e delle annualità di lavoro presi a riferimento. Una mazzata sui trattamenti pensionistici degli ultimi dipendenti pubblici, prossimi alla pensione che ancora conservavano la cosiddetta quota (pro-rata) retributiva.

Un provvedimento che recupera in qualche modo una vecchia proposta, avanzata da alcuni economisti negli anni del Governo Monti, che ipotizzava di ricalcolare il trattamento pensionistico più favorevole offerto dal sistema retributivo con la totale applicazione, all’intera vita lavorativa, del calcolo contributivo decisamente meno “generoso”. Il Governo Meloni/Salvini non si è spinto fino a tanto, probabilmente anche per difficoltà tecniche, ma introduce comunque una rideterminazione dell’aliquota di rendimento che si avvicina molto a quella ipotesi, abbattendo pesantemente il valore delle pensioni di quei dipendenti pubblici iscritti alle casse citate in apertura.

Difficile determinare il numero degli interessati ma, rispetto all’intera platea dei dipendenti pubblici, bisogna segnalare che la norma dell’Art.34 comporta una disparità di trattamento tra gli iscritti all’ex INPDAP. Nella norma non viene infatti citata la “cassa stato” (CPTS), escludendo quindi da tale rideterminazione tutto il comparto “sicurezza”, in particolare militari, polizia, vigili del fuoco insieme con i magistrati che pur fanno tutti parte dell’ex INPDAP.

In ultimo la ciliegina amara per le casse previdenziali visto che la modifica della tabella “A”, richiamata nella norma, si riferisce anche agli oneri di riscatto dei contributi pensionistici del sistema retributivo che, vista la penalizzazione introdotta, nessuno vorrà più chiedere e sostenere, determinando una perdita per le casse dell’intero sistema. Una ragione in più per partecipare in massa allo sciopero indetto dalla USB per il giorno 17 novembre di tutto il pubblico impiego e fermare questo nuovo attacco ai dipendenti pubblici.

Impatto economico dell’Art.34 legge di bilancio 2024 sulla quota “A” di pensione

Forniamo di seguito alcune proiezioni sugli effetti della modifica dei coefficienti relativi alla tabella A relativa al calcolo della pensione per la quota retributiva (Legge 26 luglio 1965 n.965) così come previsti dalla legge di bilancio 2024 del Governo Meloni /Salvini.

Cassa (CPDEL)

Primo esempio; dipendente comunale che cessa dal servizio adesso per vecchiaia o anticipata (è indifferente) con 6 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1992:

 1. attuale aliquota al ‘92 per quota A di pensione: 28,09 %
 2. nuova aliquota prevista dalla legge di bilancio: 15 %

Tradotto in importo di pensione, considerando una base pensionabile verosimile di 28.000 euro annui lordi, la quota A sarebbe nelle due ipotesi:

 1. 28.000 * 28,09 % = 7.865 euro annui lordi
 2. 28.000 * 15 % = 4.200 euro annui lordi (legge bilancio 2024)

ossia 3.665 euro annui lordi in meno, ovvero 281,92 euro lordi mensili in meno (perdita solo della quota A)

Secondo esempio; dipendente comunale con 3 anni di anzianità contributiva al ‘92

 3. 28.000 * 25,77 % = 7.215 euro annui lordi
 4. 28.000 * 7,5 % = 2.100 euro annui lordi (legge bilancio 2024)

ossia 5.115 euro annui lordi in meno, ovvero 393,46 euro lordi mensili in meno (perdita solo della quota A)

Cassa (CPS)

Medico che cessa dal servizio adesso per vecchiaia o anticipata (è indifferente) con 4 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1992:

 1. attuale aliquota al 92 per quota A di pensione: 26,50 %
 2. nuova aliquota prevista dalla legge di bilancio: 10 %

Tradotto in importo di pensione, considerando una base pensionabile verosimile di 70.000 euro annui lordi, la quota A sarebbe nelle due ipotesi:

 1. 70.000 * 26,50 % = 18.550 euro annui lordi
 2. 70.000 * 10 % = 7.000 euro annui lordi (legge bilancio 2024)

ossia ben 11.550 euro annui lordi in meno, ovvero 888,46 euro lordi mensili in meno

Il Governo Meloni/Salvini diceva di voler cancellare la legge Fornero, in effetti lo ha fatto e questi sono i risultati.

Invitiamo tutti a partecipare in massa allo sciopero del 17 novembre proclamato dalla USB per tutto il pubblico impiego.


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