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Un occhio al quaderno e uno al soffitto
di Luca Salici
Immaginate
di essere entrati a scuola da un’ora. Siete lì,
come ogni mattina, nel vostro banco a seguire la lezione
quando un pezzo di tetto dell’aula crolla e vi cade
a 10 cm dalla testa. E’ in linea di massima ciò
che è successo la settimana scorsa ad un ragazzo
che frequenta il liceo scientifico Boggio Lera di Catania.
Tale istituto purtroppo non è nuovo a questi tipi
di “incidenti”, pensate che quest’ultimo
crollo è il terzo in tre anni. Il Boggio Lera è
un grande plesso situato in pieno centro storico dell’età
di 400 anni. Vista la non tenera età dell’edificio,
si sono susseguiti negli anni lavori di ristrutturazione;
lavori che hanno costretto gli alunni in questi anni ad
effettuare doppi turni scolastici, permettendo la chiusura
di intere parti della scuola. L’ultimo in ordine di
tempo questa estate, quando un’intera ala della scuola
è stata restaurata e sanata dai problemi di umidità.
La cosa interessante è che il soffitto crollato sta
proprio in un’aula di questa ala recentemente ristrutturata.
La domanda è pressoché spontanea: come è
possibile che un soffitto appena ristrutturato cada? La
risposta è che il lavoro degli addetti non è
stato sicuramente all’altezza sebbene abbiano intascato
profumati denari pubblici.
In questa
settimana l’Assessore alle politiche scolastiche ha
fatto un sopralluogo nella scuola. Il suo parere è
che non vi sia un pericolo diffuso in tutto il perimetro
della scuola, ma che comunque ci siano delle parti a rischio.
L’assessore faceva presente che c’è bisogno
di una ristrutturazione totale e, per tale scopo, bisogna
avere un progetto, i soldi e una gara d’appalto per
assegnare i lavori. L’ultima volta che la provincia
ha seguito questo iter ci sono voluti otto anni prima che
incominciassero i lavori nella scuola (mi riferisco ad un’altra
ristrutturazione avvenuta nel 2001, ma richiesta 8 anni
prima).
Gli
alunni e i docenti sono preoccupati per una situazione in
cui effettivamente non sono state date soluzioni. Le uniche
proposte sono venute dall’interno: doppi turni scolastici
per evitare di fare lezione nell’ala del crollo, e
organizzazione di assemblee e cortei.
In allegato il documento dell'Assemblea del personale del
Liceo
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