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Ritorna il terrore islamico per le strade d’Europa

O forse non se n’era mai andato?

di Emanuele G. - mercoledì 18 ottobre 2023 - 670 letture

Nel giro di qualche giorno il classico peana "Allah Akbar" è ribombato per le strade della nostra buona vecchia Europa. Il bilancio è grave. Tre morti. Quindi, si dovrebbe pensare che il terrorismo islamico sia ritornato. E se non se ne fosse mai andato? L’Europa continua a manifestare una disarmante ingenuità nei confronti del terrorismo islamico. Si attiva quando esplode "il caso", poi dorme sogni beati negli altri momenti. Così non si va da nessuna parte. Anzi ci si prepara a nuovi stagioni di sangue nel nostro continente.

Primo punto, a che punto siamo con la c.d. "integrazione"? E’ una parola buttata al vento per meri scopi elettoralistici oppure è un sistema serio con cui l’Europa accoglie gli islamici nei suoi territori? Non possiamo permetterci passi falsi su questo delicatissimo versante. Se dobbiamo sviluppare una integrazione seria dobbiamo svilupparla con procedure rigorose e strutturate coinvolgendo i paesi d’origine.

Poi abbiamo il problema rappresentato dalle moschee e centri islamici diffusi in tutta Europa. Dobbiamo essere sicuri al mille per cento di cosa si fa lì dentro. Non per una rivalsa di tipo poliziesco, ma perché bisogna assicurare la sicurezza a tutti gli europei (autoctoni o no). Il che non mi pare una cosa da poco. Il valore della sicurezza non è un valore anti-democratico, bensì è tutto il contrario. Una democrazia sicura significa rispetto delle regole e pertanto una democrazia più effettiva e tangibile.

Un punto essenziale è aumentare il grado di conoscenza della cultura araba che è spesso distorta da una propaganda politica marcatamente di destra. Credo che un maggior grado di conoscenza sia essenziale per iniziare un percorso di avviamento alla pace "armata" che da anni si registra fra l’Occidente cristiano e l’Oriente musulmano. La conoscenza è senza dubbio il migliore strumento possibile per placere definitivamente una vampata di ferro e fuoco che da anni sta diventando sempre più pericolosa e devastante.

Certarmente i recenti fatti della Striscia di Gaza hanno funto da "casus belli" per questa nuova stagione di terrore sia in Europa che nel Medio Oriente. Già il Medio Oriente un’incessante scia di guerre, guerriglie e violenze in atto dal lontano 1948. Una scia che non si accenna a placare, ma che ha incendiato tutta l’area. Abbiamo tensioni in ogni dove dell’area. Il che rende problematico la risoluzione del problema israelo-palestinese.

Mare Nostrum. Tutti i popoli rivieraschi dovrebbero riconoscere laloro fratellanza per il semplice fatto che tutti abbiamo un mare in comune...il Mar Mediterraneo. Un mare che non deve essere più un mare di guerra o di morte, ma una piattaforma di pace per l’intero mondo. Il Mare Nostrum deve essere un mare di vita!!!


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