La Scuola tagliata, l’Università dissolta

Un commento di Dario Generali alle attuali politiche sulla formazione

di Alberto Giovanni Biuso - venerdì 5 settembre 2008 - 2429 letture

Dal Prof. Dario Generali ricevo questa lucida lettera di commento alla politica scolastica e universitaria dell’attuale governo. Ne condivido integralmente il contenuto.

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Ho letto il decreto legge del 25 giugno [il 112, n.d.r.] e ne sono rimasto nauseato per toni e contenuti. Gli interventi sulla scuola, l’università e la ricerca hanno come unico fine quello di tagliare le spese, nella massima indifferenza per i risultati e l’efficienza delle istituzioni, che invece si continua a ripetere di voler valorizzare. Le continue minacce contro chi tentasse di boicottare il “cambiamento” sono insopportabili e richiamano modelli di autoritarismo fascista. Prima, come ben ricordiamo, il pensiero unico berlingueriano, ora i decreti fascisti. A volte mi detesto per non aver mai avuto il coraggio di andarmene da un Paese come questo.

Lo stesso decreto legge del 1° settembre, che pur attua alcuni interventi che abbiamo sempre sostenuto, lo fa con evidenti finalità di risparmio e con un tono assolutamente irritante.

Dopo quello che ho visto ho capito perché come ministro della pubblica istruzione hanno preso una figura inesistente come Gelmini. Con un simile ministro Berlusconi è sicuro di poter far passare senza problemi i tagli voluti da Tremonti. Con un ministro diverso (vedi Moratti nell’altro governo Berlusconi) la cosa sarebbe stata molto più difficile, perché nessuno che abbia un briciolo di personalità vorrebbe passare alla storia come il ministro che ha smantellato il sistema pubblico di istruzione.

Sono davvero desolato per quello che ho letto e ho capito sino in fondo il degrado nel quale è caduto il nostro Paese con questa legislatura.

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