Il progressismo di Benedetto XVI
Per quali ragioni quello attuale è un Papato deludente
L’elezione due anni fa di Joseph Ratzinger a Pontefice suscitò in me notevoli aspettative. Che però stanno andando deluse.
Speravo, infatti, che Benedetto XVI avrebbe condannato con decisione non soltanto, come è ovvio, omosessualità, coppie conviventi e masturbazione ma anche la pubblicazione di libri senza l’imprimatur della censura vescovile, l’abbigliamento laico di troppi sacerdoti, i film e le filosofie che sostengono la molteplicità del vero, il dialogo ecumenico fra le Chiese cristiane e fra le religioni, la libertà di pensiero, l’ammirazione per l’antica Grecia pagana, il sistema eliocentrico e l’idea di un Universo infinito…e avrebbe proclamato come peccato mortale ogni sia pur minimo allontanamento dal Catechismo, l’utilizzo di qualunque sistema contraccettivo da parte dei troppi cattolici che non vogliono concepire un bambino dopo ogni incontro d’amore, il minimo dubbio sulla santità di Giovanni Paolo II, la mancata sottomissione di ogni potere pubblico alla volontà e alla dottrina del Vicario di Cristo, ogni perplessità sul principio secondo cui «extra ecclesia nulla salus».
In questo modo, mi illudevo, la dimensione profondamente contronatura della Grande Chiesa sarebbe emersa con tale chiarezza da lasciare i Papi alla loro perfetta solitudine. E invece no, Benedetto XVI è troppo progressista e accomodante con le idee contemporanee. Anche per questo il sogno di una Chiesa purificata da ogni contaminazione con lo spirito dei tempi è ancora utopia. Hanno ragione i sedevacantisti, quei gruppi (certo minoritari…) che ritengono che dopo il regale pontificato di Pio XII (1939-1958) i cattolici non abbiano più avuto un Papa degno della tradizione millenaria del Cattolicesimo.
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Il problema non è la non-in-fin-dei-conti-così-eccessiva intransigenza di Ratzinger: il problema sono i sedicenti cattolici troppo insipienti di dottrine, catechismi, norme e vincoli religiosi vari. Si legga il divertente "Babbo Natale, Gesù adulto. In cosa crede chi crede?" di Ferraris a proposito.
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