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Il giornalismo è libertà

Ucciso in Ecuador il giornalista Ferdinando Villavivencio

di Emanuele G. - venerdì 11 agosto 2023 - 666 letture

Siamo ancora una volta chiamati a ricordare un nostro collega morto. Quante volte abbiamo noi giornalisti scritto di addetti all’informazione e alla stampa uccisi. Ne abbiamo perso il conto. Ciò dimostra quanto sia pericoloso essere giornalista oggi. Se fai il tuo mestiere/missione con impegno e rigore morale rischi davvero di finire i tuoi giorni.

Questo è accaduto al nostro collega ecuadoregno Ferdinando Villavivencio candidato alle presidenziali 2023 che dovrebbero svolgersi nei prossimi giorni. A tal proposito è una bella notizia che l’attuale presidente dell’Ecuador Guillermo Lasso abbia confermato la data di svolgimento in modo da disinnescare qualsiasi tentativo di alterazione del normale gioco democratico.

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Ferdinando Villavivencio

Ritornando al nostro collega Ferdinando Villavivencio lui si era candidato con una formazione di centro destra moderato Movimiento Construye. In particolar modo uno degli aspetti salienti del suo programma era una ferma lotta alla corruzione e alla mafia che esiste anche nel paese dell’Amira Meridionale.

Capite che considerare tali argomenti architravi fondamentali del proprio programma politica ha rappresentato certamente una minaccia molto seria per chi in Ecuador non pensa minimamente alla moralità ed usa, piuttosto, atti violenti per affermarsi.

Da qui la decisione di uccidere Ferdinando Villavivencio divenuto nel tempo un ostacolo a chi vuole l’impunità per gli atti criminali che contraddistinguono la propria attività quotidiana.

Siamo, dunque, a piangere un altro collega morto per aver voluto interpretare con coscienza e forza la propria professione anche se questa volta in un quadro diverso. Ossia il panorama politico dell’Ecuador. Ferdinando Villavivencio è un altro martire che si somma a una lunghissima lista di colleghi in tutto il mondo morti soltanto per voler affermare i valori eterni e sempiterni della democrazia, libertà e verità.

Il giornalismo per essere tale ed avere l’autorevolezza non ha altre strade se non quelle di applicare - anche fino al sacrificio estremo - i valori di democrazia, libertà e verità. Altre strade non ce ne sono. Il vero giornalismo non si basa su compromessi o scambi di favore, ma su un rigoroso dettame deontologico. Se non fosse così uno dei pilastri fondamentali della democrazia contemporanea - il giornalismo - ne uscirebbe con le ossa rotte. Pertanto giornalismo autorevole per una vera democrazia.

Stringiamoci tutti attorno alla famiglia di Ferdinando Villavivencio e ai giornalisti di tutto il mondo combattendo, noi giornalisti, una battaglia essenziale per la democrazia nel mondo.

Onore al collega Ferdinando Villavivencio.


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