AA.VV. "Rottama Italia" (Altreconomia Edizioni)

Una severa critica al decreto "Sblocca-Italia" in riferimento alle tematiche dello sfruttamento del territorio
Il decreto "Sblocca-Italia" è uno dei provvedimenti strategici messi in campo dal Governo Renzi per rilanciare un paese fin troppo addormentato come l’Italia. E’ stato approvato dalla Camera il 30 ottobre scorso ed è attesa l’approvazione dell’altro ramo del Parlamento.
Ma sarà così? Da più parti si avanzano severe critiche e dubbi in tal senso. Tanto da spingere Altrecominia Edizioni su idea di Corrado Staino a pubblicare un instant-book riguardante proprio il succitato decreto. Instant-book scritto a più mani in quanto vi hanno partecipato i seguenti autori sia in veste di redattori che di vignettisti: llekappa, Altan, Tomaso Montanari, Pietro Raitano, Giannelli, Mauro Biani, Paolo Maddalena, Giovanni Losavio, Massimo Bray, Maramotti, Edoardo Salzano, Bucchi, Paolo Berdini, Vezio De Lucia, Riverso, Salvatore Settis, Beduschi, Vincino, Luca Martinelli, Anna Donati, Franzaroli, Maria Pia Guermandi, Vauro, Pietro Dommarco, Domenico Finiguerra, Giuliano, Anna Maria Bianchi, Antonello Caporale, Staino e Carlo Petrini.
"Rottama Italia" consta di circa centodieci pagine ed è composto da una parte scritta (gli interventi dei radattori) ed un’altra sotto forma di vignette. Il che rende la lettura dell’instant-book piuttosto agevole e facile. L’introduzione a cura del Prof. Tommaso Montanari è degna di nota:
"Perché vogliamo che l’Italia cambi verso. Ma davvero. Vogliamo un Paese moderno. E cioè un Paese che guardi avanti. Un Paese che sappia distinguere tra cemento e futuro. E scelga il futuro. Vogliamo un Paese in cui chiamiamo sviluppo ciò che coincide con il bene di tutti, e non con l’interesse di pochi. Un Paese in cui lo sviluppo sia ciò che innalza -e non ciò che distrugge- la qualità della nostra vita. Un Paese che cresca, e non un Paese che divori se stesso. Un Paese capace di attuare il progetto della sua Costituzione. Una Costituzione che da troppo tempo “è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere”, una Costituzione in cui “è scritta a chiare lettere la condanna dell’ordinamento sociale in cui viviamo” (Piero Calamandrei).
Il decreto Sblocca-Italia è, invece, un doppio salto mortale all’indietro. Un terribile ritorno a un passato che speravamo di aver lasciato per sempre. Un passato in cui “sviluppo” era uguale a “cemento”. In cui per “fare” era necessario violare la legge, o aggirarla. In cui i diritti fondamentali delle persone (come la salute) erano considerati ostacoli superabili, e non obiettivi da raggiungere.
Giuseppe Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino”.
La prima, e più importante, resistenza allo Sblocca Italia passa attraverso la conoscenza, l’informazione, la possibilità di farsi un’opinione e di farla valere. Discutendone nelle piazze e nei teatri, nelle televisioni e alla radio. Richiamando al progetto della Costituzione i nostri rappresentanti in Parlamento. E, se necessario, anche ricorrendo al referendum: se -alla fine e nonostante tutto- questo sciagurato decreto Rottama Italia diventerà legge dello Stato. Perché non siamo contro lo Sblocca Italia. Siamo per l’Italia."
La lettura dell’instant-book non ci lascia tranquilli perché sottopone tutta la legislazione riguardante il territorio e il suo sfruttamento a tutta una serie di semplificazioni che mettono davvero in pericolo la salvaguardia del territorio. Un territorio che ha già sofferto nel passato e nel presente di indiscriminati interventi. Ogni capitoletto di "Rottama Italia" passa in rassegna un determinato argomento.
Facciamo alcuni esempi. Il capitoletto "Fuori dalla Costituzione" mette in guardia dall’eccessiva libertà concessa alle azienda. Una libertà che si pone al di fuori di ogni principio di certezza del diritto e di rispetto della normativa vigente. Il capitoletto successivo "Una Legge Illegale" spiega fin nei minimi particolari il perché il decreto "Sblocca-Italia" è illegale ed estremamemente pernicioso per il nostro paese. Altri capitoletti si occupano di svariate quanto fondamentali tematiche come la tutela del nostro patrimonio archeologico, le trivellazioni, i piani regolatori, la gestione complessiva del territorio, il paesaggio e il connubio territorio-alimentazione.
Ne viene fuori un panorama al dir poco inquietante poiché sembrano esser messi in disparte in modo violento tutti i principi di buona prassi edilizia, ambientale e paesaggistica tesi a mitigare al massimo l’impatto dell’uomo e delle sue attività sull’ambiente e sul territorio. E sorge spontanea una domanda? Ma chi ci governa ha contezza della reale situazione del nostro paese dal punto di vista archeologico, edilizio, ambientale, idrogeologico, atmosferico, marino e paesaggistico?
Vorrei ricordare che assieme alla Cina siamo quelli che consumano più territorio al mondo perché abbiamo una media di cementificazione del medesimo di ben 8 metri quadrati al secondo! Si vorrebbe sapere, concludendo, che fine fanno tutti quei discorsi di salvaguardia territoriale, rilancio del turismo e tutela delle diversità che dovrebbero rappresentare alcune delle modalità per rilanciare sul serio un paese violentato chiamato Italia.
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