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Muore Alexei Navalny

È stato a lungo considerato il principale oppositore del presidente Vladimir Putin: sarebbe morto nel carcere in Siberia in cui era detenuto, in circostanze ancora poco chiare

di Redazione - venerdì 16 febbraio 2024 - 640 letture

Secondo il servizio penitenziario russo è morto Alexei Navalny, 47 anni, considerato a lungo il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin: era detenuto da quasi tre anni con accuse ritenute politicamente motivate. A dicembre Navalny era stato trasferito nella prigione di massima sicurezza IK-3, a quasi 2.000 chilometri da Mosca e al di sopra del Circolo polare artico. Attorno alle 17 ora italiana i suoi collaboratori hanno fatto sapere di non potere ancora confermare la sua morte, che comunque ritengono plausibile: in mattinata la sua portavoce aveva detto che uno dei suoi avvocati stava andando nella prigione IK-3 per verificarlo di persona. Stando a quanto riferito dal suo portavoce, Putin era stato avvertito della notizia: anche se nel pomeriggio ha parlato in pubblico durante una visita nella parte occidentale del paese, non l’ha commentata.

Secondo un comunicato diffuso dal servizio penitenziario russo ai media locali, Navalny «si è sentito male dopo una passeggiata e ha perso conoscenza quasi immediatamente». Il comunicato dice anche che lo staff medico sarebbe arrivato subito e che sarebbe stata chiamata un’ambulanza, ma che «tutti gli sforzi fatti per rianimarlo non hanno avuto esiti». La causa della morte non è ancora stata comunicata in via ufficiale, ma il media statale RT, controllato dal governo russo, ha detto che secondo alcune sue fonti Navalny sarebbe morto a causa del distaccamento di un coagulo di sangue (cioè un trombo che potrebbe avere causato un ictus, un’embolia polmonare o un infarto).

Il Comitato investigativo, la principale agenzia investigativa russa, ha fatto sapere di aver avviato un’indagine.

Secondo una fonte interna al servizio penitenziario russo sentita da Novaya Gazeta Europe è probabile che il corpo di Navalny venga mandato a Mosca per un’autopsia. Sempre secondo questa fonte, potrebbero tuttavia volerci settimane prima che si conoscano le cause della sua morte. Alexander Polupan, uno dei medici che avevano curato Navalny dopo l’avvelenamento 2020, ha detto al sito di notizie Meduza che non c’è modo di accertare l’effettiva presenza di un trombo senza un’autopsia svolta in maniera indipendente.

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Navalny è stato considerato per lungo tempo il più noto e combattivo oppositore di Putin dell’ultimo decennio. Nel 2020 rischiò di morire dopo un tentativo di avvelenamento che secondo lui e secondo molte ricostruzioni era stato ordinato dai servizi segreti russi. Passò alcuni mesi in Germania per curarsi, per poi tornare volontariamente in Russia a gennaio del 2021, quando venne immediatamente arrestato per alcune accuse a suo carico: la scelta di tornare fu per certi versi sorprendente e gli procurò una certa ammirazione, perché avrebbe potuto invece chiedere asilo in uno dei molti paesi che ritenevano il governo russo responsabile del suo avvelenamento.

Attualmente stava scontando una lunga condanna per accuse che la stragrande maggioranza dei commentatori e degli esperti di libertà di espressione considerava pretestuose, tra cui quella di aver fondato e finanziato attività e organizzazioni che le autorità russe ritengono «estremiste». Era inoltre imputato in 14 processi che con ogni probabilità avrebbero allungato ulteriormente la sua pena.

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Fonte: Il Post.


L’oppositore russo Aleksej Navalnyj è morto nella prigione dove stava scontando una pena di 19 anni. Lo hanno annunciato i servizi carcerari russi (Fsin).

“Il 16 febbraio 2024, nel centro penitenziario numero tre, il prigioniero Navalnyj A.A. si è sentito male dopo una passeggiata (…). Si stanno accertando le cause della morte”, ha scritto in un comunicato stampa il Fsin della regione artica di Jamal.

La morte di Navalnyj “se confermata, sarebbe una tragedia terribile”, ha commentato il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan in un’intervista alla radio Npr.

“Se si considera che anche in passato il governo russo ha attaccato i suoi oppositori, nascono ovvie domande su ciò che è appena successo”, ha continuato Sullivan, aggiungendo che Washington sta cercando di confermare le informazioni in suo possesso prima di “decidere quale linea di condotta seguire”.

L’ex deputato dell’opposizione Dmitrij Gudkov ha accusato il presidente russo Vladimir Putin per quello che ha definito l‘“omicidio” di Navalnyj. “È un omicidio organizzato da Putin”, ha detto Gudkov sui social network. “Anche se Aleksej fosse morto per cause ‘naturali’, queste sarebbero le conseguenze del suo avvelenamento e poi della tortura in carcere”, ha aggiunto.

L’oppositore di Putin ed ex campione del mondo di scacchi Garry Kasparov ha scritto sul social network X (ex Twitter) che Vladimir Putin “non è riuscito a uccidere Navalnyj in modo rapido e segreto, facendolo avvelenare, così lo ha assassinato lentamente e pubblicamente in carcere. Navalnyj è stato ucciso per aver smascherato Putin e la sua mafia”.

Fonte: Internazionale.



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