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La morte dei cinema (Tra indagine e amarcord)

di Redazione - lunedì 12 novembre 2012 - 2013 letture

La morte dei cinema (Tra indagine e amarcord)

Catania le ha viste spegnersi una dopo l’altra. Sono tante le sale cinematografiche che hanno chiuso i battenti negli ultimi anni. Apollo, Concordia, Caronda, Eliseo, Midulla, Tiffany, Diana, Vittoria, Sciara, Golden, Achab. E poi le arene, quella Centrale, Ideal e la Battigia. Entrati a far parte dell’arredo urbano, incastrati tra i palazzi che ci circondano quotidianamente, sono luoghi che un tempo, a ridosso della guerra, erano l’unico svago per moltissimi catanesi. Dal centro alla periferia sorgevano i cosiddetti “cinema di quartiere” che hanno ospitato dai primi western al grande cinema della vecchia Hollywood, passando per i capolavori del neorealismo. Negli anni tra i Sessanta e i Settanta ci fu poi il periodo d’oro dei cineforum e del Centro universitario cinematografico (Cuc) con la sua rivista, all’avanguardia in tutta Italia e studiata ancora oggi, Giovane critica. Si arriva quindi a ridosso del nuovo millennio, in un lento e inesorabile declino che ha portato alla chiusura di oltre 30 sale cinematografiche e arene dismesse dal 1980 o alla loro trasformazione in negozi, librerie o cinema a luci rosse. Una tendenza condivisa con altre città italiane – Firenze e Roma su tutte – e che non sembra conoscere tregua.

A spegnere le piccole sale hanno contribuito senza dubbio i grandi multiplex che hanno costretto anche alcune sale cittadine a riconvertirsi in multisala per non perdere il passo. Ma c’è qualcosa che sembra essere cambiato più in profondità, e risiede nella stessa concezione di "andare al cinema".

Il risultato è un requiem per la settima arte sotto le pendici dell’Etna. Per conoscere la storia dei cinema in città e capirne le difficoltà attuali, lunedì 12 novembre alle 20.15, al cinema King, si terrà un evento speciale, fatto di parole e visioni, organizzato da Cinestudio e CTzen. Si inizia con la proiezione di «Spettri», corto del giovane regista siracusano Giuseppe Briffa sulla scomparsa delle sale a Floridia (in provincia di Siracusa). A seguire, il film «Di me cosa ne sai», documentario del 2009 di Valerio Jalongo, Francesco Apolloni e Giulio Manfredonia che indaga sulla morte del cinema in Italia. Tra le proiezioni, le testimonianze di Gennaro Perrucci (distributore), Alberto Surrentino (socio del Cinestudio e gestore del cinema King) e Luciano Granozzi (docente universitario e socio della cooperativa Azdak). L’attore Biagio Guerrera leggerà poi un testo dello storico Nino Recupero, indimenticabile animatore del Centro universitario Cinematografico. Un amarcord di un raggiante passato ma soprattutto un’indagine – condotta insieme agli addetti ai lavori – sui motivi che costringono i pochi esercenti rimasti a combattere una guerra impari contro un nemico non ben definito ma che si manifesta sotto forma di una sala vuota.

Ingresso: 3€

http://www.facebook.com/events/161817097298001/


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