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“Pit Bull stato d’emergenza; arrivano i provvedimenti”

di Cesare Piccitto

Non si contano ormai più le aggressioni da parte dei Pit Bull verso l’uomo. Si è determinato un vero è proprio stato d’emergenza, tanto che il ministro della salute ha proposto alcuni provvedimenti per evitare che questi episodi si ripetano in futuro. Il ministro propone alcune misure a tutela degli animali ma anche della sicurezza delle persone. Misure che saranno inserite in un emendamento al disegno di legge sul maltrattamento che sarà all’esame del Parlamento in autunno.

Sirchia propone il divieto di addestrare gli animali per renderli più aggressivi e pericolosi, inoltre un elenco delle razze canine potenzialmente pericolose, con norme precise su riconoscimento e modalità di detenzione, obbligo di denuncia degli animali nella lista e assicurazione obbligatoria di responsabilità. Sarà disposto anche il divieto di acquisto, possesso e detenzione di questi animali ai minori di anni 18, agli interdetti e ai pregiudicati. Sarà disciplinata la detenzione di cani potenzialmente pericolosi.

Il possessore o detentore di cani inseriti nell'elenco ministeriale deve fare denuncia alla prefettura-ufficio territoriale del governo competente, stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi, il cui massimale verrà definito dal ministero per le attività produttive. I cani devono essere identificabili con metodo elettronico supportato da microchip, anche con informazioni sullo stato sanitario dell'animale e del proprietario.

L'animale verrà quindi iscritto in un'anagrafe centralizzata del ministero della Salute, oltre all'anagrafe territoriale già prevista dalla legge 281 del 1991. Sono proposte multe fino a 6 mila euro per chi non rispetta i divieti e fino a 3 mila per chi non stipula la polizza assicurativa, salvo che il fatto non costituisca reato.
Immediata la risposta degli animalisti alla proposta del ministro della Salute: “Pericolosi sono i padroni e non gli animali”. Per gli animalisti le soluzioni all’aggressività dei cani va ricercata altrove. A loro avviso vanno vietate tutte le forme di addestramento violento e coercitivo, vanno represse con determinazione i combattimenti di cani, punendo soltanto chi li organizza ma anche chi vi partecipa e scommette sugli animali.

 

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