Non so se ridere o piangere. Potrei fare una via di
mezzo e ridere con un occhio mentre con l'altro piango…
oppure, cosa assai più salutare, potrei cominciare
a mandare qualcuno a quel paese.
Di certo la mia salute psico-fisica trarrebbe grande
giovamento nel potersi sfogare da tanto sentimento
represso.
Ma chi dovremmo mandare a quel paese e perché?
Bene, bene… allora veniamo subito al sodo senza
perderci in chiacchere. Chi dovremmo mandare a quel
paese? Semplice: un'intera classe di pseudo-amministratori.
Perché? Perché se veramente credono
nelle cose che fanno sono degli imbecilli… se
invece non ci credono e le fanno lo stesso sono dei
truffatori.
Niente mezze misure perché ne ho piene le scatole
e se qualcuno ha voglia di replicare lo faccia pure.
Non chiedo altro.
Nella stessa pagina in cui potete leggere questo articolo-sfogo
sono anche inserite alcune immagini. Sono le immagini
delle cose più divertenti (o imbarazzanti)
che mi è capitato di vedere negli ultimi tempi
nella nostra misera città.
Partiamo
da una cosa semplice, semplice che dovrebbe essere
di immediata lettura e interpretazione: Una strada
è stata intitolata agli imprenditori Zaccà
e Rosolia. Non ho idea di chi sia Rosolia anche se
immagino che sia un socio di Zaccà… chi
è Zaccà lo so bene visto che nella via
in questione sorge il negozio Zaccà sport che,
insieme ad articoli sportivi, vende anche un vasto
assortimento di armi. Pistole, fucili, coltelli…
da Zaccà sport trovate un po’ di tutto.

Non vi fa ridere? Forse vi fa piangere allora? Non
trovate che sia un'idea geniale, in una città
in cui di armi ce ne è fin troppe, intitolare
una via ad un'imprenditore che con la vendita delle
armi si è arricchito… o come minimo è
campato?
Ma non indugiamo e andiamo oltre perché c'è
di meglio per i vostri occhi. Perché la fantasia
e l'impertinenza e la protervia di certa gente è
infinita e sfiora la genialità incompresa.
Il
secondo tassello di questo trittico che vi proponiamo,
solo per i vostri occhi, è uno splendido cartello
con l'insegna di un ufficio pubblico che immaginiamo
sia di fondamentale importanza per la città
intera. E' l'ufficio "Tempi ed orari della città".
Se l'avessi trovato aperto sarei entrato per rendervi
edotti di quale grande lavoro per la comunità
venga svolto entro le sue oscure mura. Ma posso, comunque,
fare sfoggio della mia immaginazione per fornire alcune
possibilità:
1 Non sai che ore sono, non hai un orologio, in strada
non c'è nessuno a cui chiedere? Rivolgiti all'ufficio
"Tempi ed orari della città" in base
alla zona in cui ti trovi potranno calcolare l'ora
esatta!
2 Non sai a che ora apre la scuola di tuo figlio?
Non sai se il macellaio sotto casa fa orario continuato
o va a casa a mangiare? Vuoi sapere a che ora passa
l'autobus per andare in centro? Chiama l'ufficio "Tempi
ed orari della città"!
3 (lascio per ultima la più fantasiosa delle
teorie) Bisognava trovare un posto di lavoro per qualche
amico o parente dei nostri cari amministratori? Gli
uffici sono tutti occupati? Niente paura… basta
inventarsi l'ufficio "Tempi ed orari della città"
per risolvere ogni problema di disoccupazione!
Magari abbiamo esagerato un po’ ma mi chiedo
comunque che razza di servizi possano offrire al cittadino
in quell'ufficio…
Ed
ora veniamo alla perla. Al monumento al nulla. Al
summa di tutte le buffonate e mangerie varie: le già
ribatezzate "posacenere" Terme Achilliane!
E per fortuna ci hanno messo il cartello davanti se
no i catanesi sarebbero andati tutti al manicomio
cercando di capire cosa cavolo fosse quel buco recintato
che sta in piazza Duomo.
Il cartello ci indica che sono le Terme Achilliane,
noi ci sporgiamo per cercare di cogliere qualche particolare,
per comprendere, per immaginarsi come dovessero essere
ai tempi in cui vennero edificate. Tiriamo fuori le
nostre scarse nozioni di arte classica, di archeologia,
richiamiamo alla memoria gli insegnamenti di Alberto
Angela, ci sforziamo ancora e ancora per comprendere
la bellezza e l'importanza nascosta in questo grosso
buco che sicuramente non riusciamo a cogliere perché
siamo degli ignoranti… e invece no. Li non c'è
proprio nulla vedere. E se qualcosa c'è sta
ben sepolta ad un paio di metri sotto terra nonostante
il simpatico cartello dica altrimenti.
E Loro lo sanno… il sindaco e gli amici suoi
lo sanno bene che è solo una buffonata tant'è
che nella splendida foto di piazza Duomo che ha tappezzato
Catania per qualche tempo, delle Terme Achilliane
non c'è ombra. "Catania cambia Catania"
recitava quell'inutile e odioso cartello pseudo-elettorale
pagato di tasca nostra per convincerci che stanno
lavorando per noi.
Bhe… la faccia tosta di questa gente mi ha veramente
nauseato. E nel dubbio se ridere o piangere scelgo
di sicuro di mandarli tutti a quel paese.
Galleria
Fotografica - Catania cambia Catania
Fotografie di Luca Salici
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