Flatus Vocis / lo spazio delle parole

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29-30 Maggio -1 giugno 2003
h. 21.15
Flatus Vocis / lo spazio delle parole
in collaborazione con ARCI Sicilia – poesia della voce/voci della poesia
Arriva alla seconda edizione la nostra esplorazione nei luoghi di confine tra testo, musica e visione.
Qui si indagano i transiti della parola che si fa canto, soffio, suono e dell’immagine che genera poesia.

Giovedì 29 Maggio
h.21.15
Cantabile non troppo
Di e con Miriam Palma
Musiche: Miriam Palma e Domenico Sciajno
Testi: Elsa Morante, Ingeborg Bachman, Antoine de Saint-Exupery

Il teatro si fa suono, la vocalità si fa teatro.
La scena si presenta scarna, con pochi elementi e la voce da
fuori che inizia un canto che non richiama alla mente nessuno dei
canti già sentiti, come se provenisse da un mondo antico, lontano ma
indefinibile...
Per stare in pericoloso equilibrio tra la parola, il canto, il suono: l’una entra nell’altro senza spezzarsi; tutto è liquido. Come nel processo di trasformazione dell’acqua che va dallo stato solido allo stato gassoso, anche nell’uomo a seconda della temperatura emozionale avvengono le trasformazioni…

Venerdì 30 Maggio
h. 21.15
Grande è la buffoneria del dolore
Omaggio ad Angelo Maria Ripellino a venticinque anni dalla morte

Angelo Maria Ripellino, nato a Palermo nel 1923, è stato un grandissimo critico e traduttore polifonico, nonché poeta di intensa, preziosa e clownesca melanconia. All’enorme lavoro pionieristico da lui svolto per introdurre nel nostro paese scrittori, poeti ed artisti di area slava egli accompagnò per tutta la vita – quasi vergognandosene – l’attività (insopprimibile) di poeta in cui il mondo come bric-a-brac è “inventariato” alla luce del dolore. Di questo grande intellettuale di fama europea (chi non conosce Praga magica?) Flatus vocis vuol dunque rievocare la pluralità delle voci attraverso alcuni dei numerosi scrittori da lui tradotti, le sue passioni visive e musicali e, soprattutto, quel meraviglioso teatro della parola che la sua propria voce ha messo in scena.

Da un’idea di Enzo Cannizzo e Giovanni Miraglia
Voci recitanti: Enzo Cannizzo, Giovanni Miraglia e Ivana Vitaliti
Testi di: Achmàtova, Blok, Chlèbnikov, Dostoevskij, Halas, Holan, Hasek, Hrabal, Kafka, Majakovski, Ripellino, Schulz, Seifert.
Immagini di: Dorazio, Kolar, Svoboda, Perilli, Kubista…
Fonti sonore: Parker, Smétana, Nono, Rota, suoni dal ’68 praghese…

domenica 1 giugno
h.21.15
Iu mi spensu
Poesie di Salvo Basso

Biagio Guerrera: voce
Lelio Giannetto: contrabbasso
Francesco Calandrino: low fi system
Aldo Palazzolo: immagini

Salvo Basso era sempre in movimento, mentalmente e fisicamente. La passione che lo guidava lo portava a viaggiare, a discutere con gli amici, a fare politica, ad amare; in questi suoi giri una delle sue mete era a Ortigia la casa/studio di Aldo Palazzolo. Salvo amava i suoi ritratti, li osservava e scriveva con il suo stile fulminante, paradossale il suo ritratto in versi da affiancare a quello fotografico. Da questa produzione poetica così particolare nasce il nucleo originario di Iu mi spensu. A questa parte abbiamo pensato di affiancarne, come in un gioco di specchi, una seconda dove sono le parole del poeta a stimolare il lavoro del fotografo. Questa interpretazione arriva dopo uno studio sulla musica dei versi di Basso che porto avanti oramai da diversi anni. Il contrabbasso di Lelio Giannetto e l’elettronica “cheap” di Francesco Calandrino hanno dato ulteriore corpo sonoro e vibrante a una ricerca tutta fisica e sensibile, debitrice delle avanguardie, come delle vanniate dei carrettieri, antica e moderna come il dialetto di Basso.
Biagio Guerrera