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SARS - Severe Acute Respiratory Sindrome
(Sindrome respiratoria acuta grave)
di Luca Salici


In questo periodo sentiamo parlare della Sars, la nuova forma di polmonite che sta uccidendo molte persone e rischia di contagiarne altre in tutto il mondo. Questo argomento ha calamitato l’attenzione dei mass-media, e il risultato di tale attenzione è stato come al solito la crescita nelle persone della fobia da contagio. Ma cos’è veramente la Sars oltre ad essere una nuova “malattia mediatica”? questo spazio ha il compito di chiarirci un po’ più le idee.


La malattia
La patologia comincia di solito con febbre alta (piu' di 38°C). La febbre puo' essere a volte accompagnata da brividi e altri sintomi, inclusi mal di testa, malori e dolori in tutto il corpo.
Dopo un periodo che varia da 3 a 7 giorni, la persona affetta da SARS sviluppa una tosse asciutta, non espettorante, che puo' essere associata o progredire al punto che al sangue non arriva sufficiente ossigeno. Il periodo di incubazione per la SARS e' tipicamente di 2-10 giorni.
La Sars provoca una polmonite di natura virale, denominata atipica, proprio per distinguerla dalla polmonite comune. Si differenzia da quella normale perché presenta un interessamento non dell´alveolo polmonare (la zona dove entra ed esce l'aria che respiriamo) ma dell´interstizio. Il virus attacca la parte più delicata del nostro sistema respiratorio, quello in cui l´ossigeno si scambia con l´anidride carbonica e avviene l'ossigenazione del sangue. Infatti nell’interstizio polmonare vi affluisce sangue venoso ed esce arterioso. Il fatto che non venga attaccato l'alveolo polmonare rende difficile la diagnosi; quando si ausculta il paziente si rischia di non sentire nulla, proprio perchè l´alveolo è libero. Per questo è di fondamentale importanza il test che si sta mettendo a punto per riconoscere la malattia. La polmonite atipica è pericolosa perché durante la visita medica non sembra denuncia nulla di preoccupante e invece il quadro respiratorio è seriamente compromesso.
I microbiologi di Hong Kong hanno scoperto questo virus misterioso e lo hanno identificato come un coronavirus, parente stretto dei comuni raffreddori. E' un nuovo ceppo, che potrebbe essere stato originato da un virus animale, anche se risulta diverso da ogni altro virus finora conosciuto.
Il coronavirus ha un involucro costellato di protuberanze che ricordano una corona, finora erano noti solo due soli componenti di questa famiglia patogeni per l'uomo ed entrambi sono identificati come la principale causa del raffreddore comune insieme ai rhinovirus.
E' difficile, data la recentissima comparsa e natura della malattia, sapere come la SARS si diffonde: le persone che sono state a stretto contatto con i pazienti, inclusi i medici ed i parenti, hanno sviluppato la stessa patologia. L’allarmismo suscitato dalla malattia è dovuto principalmente alla non ancora identificata via di trasmissione, oltre alla vicinanza con persone affette sembra che la Sars si contagi probabilmente per via aerea, anche se i casi di polmonite in persone che non hanno avuto contatti con altri malati, hanno fatto pensare prima a un contagio diffuso attraverso vettori animali, poi attraverso oggetti inanimati, come maniglie delle porte, ascensori, scale.


L'origine

All'origine della misteriosa epidemia di polmonite atipica potrebbe esserci il bestiame allevato nel Sud della Cina. E' l'ipotesi alla quale stanno lavorando gli ispettori dell'Organizzazione mondiale della Sanita' (OMS). In certe zone della provincia di Guandong, dove probabilmente si e' sviluppata la malattia polmonare, le persone vivono a contatto diretto con i loro animali (maiali, polli, anatre) e il bestiame e' allevato persino nelle case. La 'pista' degli animali da fattoria come fonte di contagio non e' confermata ma, ufficialmente, l'Oms ammette che e' un'ipotesi allo studio e che sarà meglio indagata quando gli ispettori dell'organizzazione internazionale saranno autorizzati ad entrare nella provincia 'sospettata'.
La prima vittima della Sars aveva avuto contatti diretti con polli, anatre, piccioni e gufi. A fare le prime ipotesi su un presunto passaggio animale-uomo del virus della polmonite atipica e' un esperto cinese. L'uomo avrebbe mangiato, o toccato, animali infettati dal virus sconosciuto, facendogli compiere quello che gli scienziati definiscono come salto di specie. E gli stessi esperti dell'Oms arrivati a Guandong stanno verificando questa ipotesi di contagio.
La triste saga della polmonite killer inizierebbe a febbraio, in un laboratorio scientifico di Guangzhou, nella Cina meridionale, a 150 chilometri da Hong Kong. Nel grande edificio dell'universita' medica cittadina Liu Janlun, un noto microbiologo 64enne, passava giorni e notti nel tentativo di identificare il virus responsabile di una terribile epidemia che periodicamente colpiva gli animali della zona. Polli, tacchini e anatre morivano a migliaia, e l'economia cadeva a picco. Un po' per amor di conoscenza, un po' per le promesse di fama e ricchezza che gli venivano dal governo, Liu Janlun si era messo in testa di scoprire la cuasa del male, una cura e magari un antidoto. Non ci risce e si ammala, diventando cosi' l''untore' di quella che l'Organizzazione mondiale della sanita' avrebbe poi chiamato Sindrome respiratoria acuta grave o Sars. Ora gli esperti sono risaliti al cosiddetto 'paziente zero'. E' proprio insieme al dottor Liu che il virus misterioso arriva a Hong Kong. Per la precisione all'Hotel Metropolitan, dove lo scienziato, gia' infetto ma senza saperlo, trascorre due notti. Nonostante un po' di tosse e di febbre esce dall'albergo e va per shopping con il cognato. Ma una mattina un'ambulanza lo porta al Kwong Wah Hospital e lui capisce tutto: ''State attenti - dice subito ai colleghi che lo assistono - sono stato infettato da qualcosa di sconosciuto e di molto pericoloso''. Liu Janlun morira' il 4 marzo in una camera a doppio isolamento. Non prima di avere firmato la condanna a morte del cognato, che perde la vita una settimana dopo all'ospedale di Prince of Wales, e di avere contagiato 79 persone.


La cura
Scienziati canadesi hanno dichiarato di aver scoperto il codice genetico del "coronavirus", il virus sospettato di essere all'origine della malattia. La decodificazione avrebbe un'importanza fondamentale: non solo potrebbe confermare che è proprio quel coronavirus" il responsabile della malattia, ma anche potrebbe permettere la messa a punto un primo test efficace di contrasto all'epidemia. Si potrebbe utilizzare alcune parti del genoma di questo virus per curare i pazienti infetti. I ricercatori canadesi, inoltre, hanno pubblicato il risultato delle loro ricerche sul loro sito internet, perché possa essere utilizzato dai loro colleghi di altri laboratori mondiali che stanno lavorando per contrastare l' epidemia.
La scoperta del codice genetico del virus porterà allo sviluppo di un vaccino che, secondo le opinioni dei medici, potrebbe essere ultimato ed immesso sul mercato fra due anni. Il vaccino sarà simile a un antinfluenzale, quasi uguale a quelli adesso in commercio contro le normali influenze

Per fornire informazioni ed eventuali chiarimenti sulla SARS, il Ministero della Salute ha predisposto il Numero Verde 800.571.661 attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00





 
 

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