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LIBERATECI!!! di Piero Buscemi

C'erano uomini liberi. Si alzavano tutte le mattine e andavano in cerca
della vita. Umile. Soltanto dignitosa.
Erano commercianti con le bancarelle sulle piazze. Le urla di richiamo.
I complimenti alle massaie. Erano pescatori con le barche sgretolate dal
mare. Le urla di povertà. Le mani ricamate dalle lenze. Erano agricoltori
con la pelle del colore della terra. Le urla di pioggia. Le gole arse dal
sole.

E c'erano bambini liberi. Si rincorrevano tra le stradine e andavano in
cerca della vita. Sorrisi. Soltanto sorrisi.
Erano scolari all'uscita delle scuole. Le urla all'innocenza. Le carezze
delle madri.
Erano calciatori nei calzoncini corti. Le urla alla gioia del gol. Gli abbracci
dei compagni.
Erano bambini travestiti da eroi. Le urla soffocate dagli adulti. Le complicità
protette dall'ipocrisia.

E c'erano donne libere. Si scambiavano sogni di madri e la vita l'avevano
già trovata. Figli da amare. Uomini da cullare.
Erano stelle di una notte nei cinema di periferia. Le urla di falsa paura.
Le spalle accoglienti dei ragazzi.
Erano muse ispiratrici di dolcezze ricercate. Le urla degli amori nascosti.
I rimproveri di madri distratte.
Erano donne ad espiare i disagi del mondo. Le urla dei parti della speranza.
I pianti dei figli del futuro.

Poi arrivarono i dittatori.

E i commercianti si concessero alle "protezioni". I silenzi agli abusi dei
mafiosi. Le rabbie soffocate nella paura.
E i pescatori affondarono le barche. I silenzi ai prelievi degli uomini
in divisa. Le rabbie affogate nei verbali.
E gli agricoltori spezzarono le vanghe. I silenzi alle arroganze dei ladri
della notte. Le rabbie sedate dalle botte.

E gli scolari comprarono l'erba da fumare, all'uscita delle scuole. I silenzi
degli spinelli da passarsi. Le rabbie delle vite da spezzare.
E i calciatori del domani andarono ai semafori a scambiarsi delusioni. I
silenzi dei finestrini che si alzano. Le rabbie bruciate dalle bambole incendiarie.
E gli eroi travestiti da bambini combatterono le guerre di quartiere. I
silenzi dei coetanei da pestare. La rabbia mescolata all'omertà.

E le stelle morirono nella notte dei pedofili. I silenzi di un pudore minacciato.
Le rabbie inghiottite nelle infanzie deflorate.
E le muse furono solo vedove di mafia. Il silenzio di un altro figlio per
la strada. Le rabbie compagne delle attese invane.
E le donne a nascondere buie perversioni. Il silenzio di una scopata senza
amore. Le rabbie arrotolate in venti euro di sfruttamento.

E allora venite anglo-americani liberatori. Venite detentori di libertà
di consumo. Sganciate le bombe che purificano, perché stavolta vi risparmieremo
assensi ONU e le critiche di chi non ha capito o di chi ha capito troppo.
Venite, se è solo con i morti che si ottiene libertà.
E prometteteci di uccidere tutti i mafiosi, gli usurai, i magnaccia, gli
spacciatori, i pedofili, gli arroganti, gli stupratori, i pervertiti.
E non avrete bisogno di cercarli nei cunicoli perché sono nelle strade,
nelle case, nelle chiese. Sono nella nostra vita.
E soprattutto, mantenetele, le promesse!

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