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Ecco
che arriva il circo (delle elezioni) di
Ugo Giansiracusa |
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Possono fare tutto quello che gli chiedete. Mangiare
fuoco e chiodi e spade (anche se la loro specialità
è di mangiare i soldi), fare entrare i vostri
amici e parenti in piccole casse di legno e poi farli
scomparire o infilzarli con lunghe lame… e poi
farli ricomparire illesi e sorridenti (anche se la loro
specialità e di fare entrare i loro amici e parenti
in enti pubblici e ospedali e uffici comunali), possono
fare degli splendidi giochi di prestidigitazione con
carte e fiori e palline colorate (anche se loro specialità
è di far sparire nelle loro tasche i biglietti
di banca), possono far levitare qualsiasi oggetto o
persona (anche se la loro specialità è
di far lievitare le spese degli appalti pubblici), possono
far scomparire, e poi riapparire, qualsiasi cosa che
desiderino (anche se la loro specialità è
di far comparire alberghi e villette in zone in cui
fino ad un attimo prima c’erano spiagge e splendidi
paesaggi), sono ventriloqui, ipnotizzatori, giocolieri,
acrobati fra i più grandi, sono capaci di lasciare
il pubblico con la bocca aperta per ore e ore a contemplare
le loro innumeri capacità: sono i candidati che
vinceranno le prossime elezioni.
Perché oltre ogni possibilità e ragionevole
speranza è fuor di dubbio chi uscirà vincitore
(almeno in Sicilia) alle prossime elezioni amministrative.
Sono quelli che sono capaci di fare le promesse più
splendide e di abbindolare il pubblico con le loro sorprendenti
capacità. Sono quelli che in pochi giorni stanno
riempiendo le strade e i giornali e le televisioni dei
loro volti rassicuranti e sorridenti. Sono quelli che
vinceranno le prossime elezioni perché se le
dovessero perdere ci sarebbe troppa, troppa gente con
il culo per terra senza più i loro amici ad aiutarli
in ogni circostanza.
Sono quelli che hanno fatto si che la mafia non fosse
più un problema (e il sospetto tremendo che mi
viene è che l’abbiano trasformata in una
risorsa). Sono quelli dei condoni, del cemento selvaggio,
del revisionismo storico, sono quelli che vogliono cambiare
la Costituzione della Repubblica, sono quelli che danno
nomi di gerarchi fascisti alle strade, sono quelli che
pensano che l’Italia sia più o meno un’azienda
e tutti noi degli impiegati.
Sono loro, sono sempre loro. Gli stessi visi e gli stessi
nomi dietro altre bandiere e altri simboli. E noi siamo
sempre noi. Pronti a credere a chiunque ci offra la
luna. O ancora meglio… pronti a credere a chiunque
ci prometta che non cambierà nulla. Perché
non potremmo sopportare qualcuno che ci scombussoli
la vita portandoci delle regole che non abbiamo mai
voluto rispettare. Qualcuno che porti delle leggi di
cui non ci facciamo nulla e che ci darebbero solo delle
noie. Qualcuno che abbia la pretesa di insegnarci che
il bene della comunità e più importante
di quello del singolo individuo. Qualcuno che ci proibisca
di costruire le nostre case dove cavolo ci pare, di
sottoporci a difficilissimi esami per ottenere un posto
di lavoro, di girare con il motorino con il casco in
testa, di aspettare il nostro turno all’ospedale
invece di farci raccomandare da qualche amico, non potremmo
sopportare qualcuno che faccia di pagare le tasse per
andare a costruire giardini e scuole e strade di cui,
in fin dei conti, possiamo benissimo fare a meno, perchè
non potremmo sopportare che qualcuno vada a controllare
l’inquinamento del nostro mare per poi dirci che
è talmente sporco da non poterci fare il bagno,
qualcuno che vada a chiudere le fabbriche in cui lavoriamo
solo perché qualche bambino, ogni tanto, nasce
malformato, qualcuno che si metta a lottare la mafia
che da sempre fornisce un’infinità di posti
di lavoro e di denaro.
Noi siciliani siamo furbi. Sappiamo già chi voteremo
alle prossime elezioni. E non è veramente difficile:
sono sempre gli stessi... |
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