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E'
un appello a quanti si apprestano a partecipare
alla grande
manifestazione contro la guerra che si terrà
a Roma sabato prossimo
quello lanciato dalla campagna "Pace da tutti
i balconi": partecipare con due bandiere
della pace, per donarne una a un romano perché
la possa appendere fuori dal suo balcone. Un gesto
di amicizia con l'obiettivo di "conquistare"
la capitale, per fare sì che anche i suoi
cittadini si aggreghino al resto d'Italia nel
dire un chiaro "no" alla guerra.
L'invitodella campgna ai cittadini, alle associazioni,
ai movimenti, alle
istituzioni, agli enti pubblici o privati, religiosi
o laici, contrari alla
guerra e favorevoli alla pace e alla via del dialogo,
è di esporre la
Bandiera della Pace o un pezzo di stoffa bianco
con scritto "no alla
guerra" ai balconi delle case, lasciandoli
ben visibili finché non sarà
definitivamente scongiurata la minaccia di un
conflitto armato contro
l'Iraq. Promossa da un gruppo di associazioni
(Associazione Botteghe
del Mondo, Associazione Obiettori Nonviolenti,
Attac, Azione Cattolica, Banca Etica, Beati i
Costruttori di Pace, CEM Mondialità, Chiama
l'Africa, Comunità Papa Giovanni XXIII,
Comunità Telematica Manipulite.it, Coordinamento
Comasco per la Pace, Emergency, Focsiv, Gi.Fra.
Minori,Libera, Manitese, Medici Senza Frontiere,
Missione Oggi, Movimento Nonviolento, Nigrizia,
Pax Christi, Peacelink, Rete di Lilliput, Rete
Radiè Resch, Sermig, Tavola della Pace,
Arci) l'iniziativa delle bandiere ai balconi vive
però grazie soprattutto a un lavoro di
rete e di passaparola fra migliaia di singoli
cittadini e di gruppi.
Una straordinaria esperienza di partecipazione
fatta di piccoli gesti. Cifre
Secondo le stime del coordinamento della campagna,
sono 800
mila le bandiere esposte in strade e piazze
d'Italia. In primo piano Veneto, Trentino Alto
Adige, Lombardia e Emilia Romgna. Dall'inizio
dell'anno infatti le bandiere della pace vanno
letteralmente a ruba e si attiva la creatività
di molti nel fabbricarsela in proprio, come
indica il sito http://www.bandieredipace.org,
che invita infatti, in alternativa, a
esporre un lenzuolo con la scritta "PACE"
oppure "NO ALLA GUERRA"
ben visibile, meglio se colorata, e che, ancora,
dà le istruzioni per la
costruzione di una bandiera "fai-da-te".
Un fenomeno trasversale ed eterogeneo: persone
di qualsiasi età, ceto sociale, partito
politico o credo religioso: la campagna attecchisce
dove c'è l'incontro di almeno due presupposti:
volontà di cercare di fermare le guerre
e questa guerra in particolare, e la volontà
di dirlo in prima persona. Gli unici che sembra
non si siano accorti di cosa sta succedendo
nel Pese sono proprio i rappresentanti del mondo
politico, rimasto sordo a questa pressante richiesta
della società civile gridata dai balconi
di centinaia di migliaia di case di cittadini
che a vario titolo prendono posizione per una
soluzione pacifica delle controversie internazionali
e per un rispetto dell'articolo 11 della nostra
Costituzione.
Enti locali in prima fila
Sono moltissimi i comuni cher stanno esponendo
la bandiera della pace. Hanno aderito all'iniziativa
anche 3 provincie e le Regioni Puglia e Toscana.
Spesso si tratta delibere assunte con voti "trasversali",
come nel caso della Regione Puglia, o del Comune
di Padova.
Scrive Alberto Pacher, primo cittadino di Trento:
"Il dato più
importante, per chi vuole guardare alla città
come ad un contenitore di significati da capire
(più che da giudicare), è costituito
senz´altro dal fatto che questa diffusione
di bandiere è un fenomeno del tutto spontaneo
che ha saputo travalicare le stese aspettative
dei promotori della campagna "balconi di
pace". Nessuno la controlla. Non ha suggeritori
ne padroni. E' un grande movimento di cittadini
che vogliono riflettere, giudicare, schierarsi.
Cittadini capaci di fermezza e pacatezza. (S)
Queste bandiere rivolgono - a partire dal loro
significato immediato legato ad una idea di
prossimità e di vicinato - un richiamo
severo ai decisori dei destini del mondo. Ma
esprimono molto più di una protesta,
qualcosa di completamente diverso dal
rancore, un sogno inteso nel suo significato
di desiderio e non di
illusione: esprimono un pensiero positivo, un
richiamo elle ragioni del
dialogo e dell´equilibrio. Sono indice
di coraggio, non di paura".
Nel vicentino, il sindaco del comune di Gallio
(sull'altopiano di Asiago),
Antonella Stella, ha provveduto a comprare con
le casse del comune le mille bandiere da donare
alle famiglie.
Le bandiere nelle scuole
Tante anche le scuole che stanno aderendo, in
forme diverse, all'iniziativa. Perlopiù
votando la proposta negli organi collegiali,
inserendo nelle mozioni presentate a consigli
scolastici un richiamo alla Costituzione, o
alle posizioni dell'Europarlamento. All'Isi
Cremona Zappa di Milano c'è stato pure
l'ok di Claudio Bisio e di Nico
Colonna, direttore di Smemoranda, che ha rilanciato
l'iniziativa,
battezzata «Scuole di pace», dal
suo sito Internet http://www.smemoranda.it.
Se in Veneto l'Assessore della Lega alla
civiltà e identità veneta, Ermanno
Serrajotto, ha invitato i dirigenti scolastici
a ritirare le bandiere da finestre e pinnacoli
perché «la pace non deve essere
un pretesto per fare politica nella scuola»,
in molti istituti non si pensa proprio di raccogliere
questo invito: per la direzione scolastica regionale
della Lombardia, ad esempio, «ogni istituto
a casa propria fa quello che crede: lo prevede
l'autonomia scolastica».
Ci sono anche scuole, dalla Toscana al Trentino,
dove non c'è stato
neppure bisogno di votare per issare la bandiera:in
una scuola elementare di Merano addirittura
è stata accompagnata da un appello alla
pace in tre lingue. C'è poi chi ha scelto
di aggirare l'ostacolo: al «no»
imposto dal preside del liceo Rosmini di Rovereto
(Trento), i ragazzi hanno risposto con striscioni
fatti in casa, lasciati penzolare all'esterno
da ogni singola finestra.
Bandiere negli ospedali
Ostetriche e infermiere dell'ospedale di Bergamo
hanno deciso di regalare la bandiera ai neonati
del 1° gennaio, della pace "perché
- dicono - questi piccoli un giorno siano uomini
e donne
costruttori di pace".
Bandiere all'estero
Bandiere della pace sono state spedite anche
dall'estero: Francia, Olanda, Germania e Stati
Uniti. Arrivano continue richieste da singole
persone anche dalla Gran Bretagna.
Dove trovare
le bandiere
Le bandiere sono distribuite in cambio di un'offerta
il cui importo è lasciato alla libertà
della persona e della realtà che distribuisce
le bandiere. L'elenco è reperibile sul
sito http://www.bandierediapce.org,
che contiene un elenco dei punti di distribuzione
Analogamente, chi decide di farsi punto di distribuzione,
deve registrarsi sul sito.
8 febbraio 2003
Ufficio stampa: Mariagrazia Bonollo 348/2202662
- Giorgio Bugliesi
348/2460295
Per informazioni riguardo la campagna http://www.bandieredipace.org
info@bandieredipace.org
Per contribuire a sostenere la campagna
c/c 110000 Banca Etica - ABI 05018 CAB 12100
ccp 16281503
intestati a Pax Christi Italia, via Petronelli
6, Bisceglie (BA)
Indicare la causale: Bandiere di Pace
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