Breda, assolti due ex dirigenti
Assolti due dirigenti accusati di omicidio
colposo per alcuni decessi avvenuti tra lavoratori della fabbrica
di Sesto San Giovanni a causa di tumori.
MILANO - "Assassini non è possibile!".
Nell’aula scoppia il caos: un coro di proteste si leva dal
pubblico contro le assoluzioni di due imputati eccellenti nell’ambito
dell’inchiesta per le morti sospette all’ex Breda di
Sesto San Giovanni. Morti che l’accusa ritiene provocate da
tumori. Determinati dalla respirazione di fibre di amianto.
Non appena il giudice Elena Bernante ha pronunciato
la formula assolutoria, nell'aula è scoppiato il caos.
Dal pubblico sono partiti fischi, striscioni, urla. I due imputati,
Vito Schirone e Umberto Marino, sono accusati di omicidio colposo
e lesioni colpose.
Mentre le grida di protesta aumentano, dall’aula
defilato se ne va Giuseppe M. Operaio alla Breda per anni, è
diretto all’Istituto Tumori. “Mi devono comunicare
– dice – se posso essere ancora operato. Mi è
accaduto già anni fa. Qui i “capi” sono stati
assolti, come se non fosse accaduto nulla. Pensavo che ci fosse
una giustizia, ma quella ormai è riservata solo ai padroni”.
Quello che non piace all’aula è la
formula della sentenza: “Il fatto non sussiste”. Dice
l’avvocato di parte civile Sandro Clementi: “In questo
modo il dispositivo cancella un periodo di storia”.
Eppure la sentenza era già annunciata:
lo si capiva quando il pm Giulio Benedetti aveva chiesto l’assoluzione
degli imputati sostenendo che non è possibile stabilire
un nesso tra l’inalazione di amianto e i tumori. Nonostante
la sentenza però, afferma Clementi, la lotta continuerà
nel sociale e nelle fabbriche.
Fonte:
http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,170040,00.html
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