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Girodivite - n° 60 / gennaio 2000

Sosteniamo la Tobin tax

mozione presentata e approvata dal Consiglio Comunale di Jesi, perché anche l'Italia sostenga l'approvazione della Tobin Tax contro i movimenti speculativi internazionali.

Mozione presentata da Rossana Montecchiani Capogruppo P.R.C.

IL Consiglio Comunale di Jesi Premesso che:
La sempre maggiore finanziarizzazione dell'economia ha trasformato profondamente la struttura dell'economia mondiale, spostando le risorse dalla produzione materiale di beni e servizi alle speculazioni sul prezzo del denaro e sui valori mobiliari. Dal 1992, la quantità di transazioni sui tassi di cambio è aumentata del 50% e oggi la dimensione finanziaria assorbe risorse 72 volte superiori al commercio mondiale di merci e servizi, che nel suo complesso rappresenta solo il 3% delle transazioni valutarie. Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, ogni giorno vengono scambiati 1.587 miliardi di dollari sui mercati valutari, per operazioni che per il 90% speculano sulla variazione dei tassi di cambio tra le monete. Questa cifra (giornaliera) rappresenta l'equivalente del PIL (annuale) dell'Italia. La dimensione del problema è efficacemente rappresentata dal susseguirsi di crisi che ha investito i mercati finanziari della fine del 1997. Crisi che, pur avendo origini "virtuali", travolgono in modo drammatico la dimensione reale dell'economia e cioè la produzione ed i consumi materiali, il lavoro, i bilanci pubblici. I capitali accumulati per via speculativa si traducono, infatti, in un reale accaparramento del valore aggiunto prodotto dal lavoro umano, cioè in transazioni di tipo azionario miranti all'acquisizione di quote di proprietà di aziende reali. Per questa via, la distribuzione del valore aggiunto nel mondo è cambiata, a vantaggio del capitale e a danno del lavoro, vero motore della produttività - e dei profitti crescenti. Per ripristinare una proporzionalità sostenibile tra economia virtuale ed economia reale, per ristabilire una giusta ridistribuzione delle risorse e per reperire risorse da destinare alle politiche di sviluppo interne ed internazionali, è necessario introdurre meccanismi che scoraggino i movimenti di capitale per speculazioni a breve termine. La proposta fatta dal premio Nobel Tobin nel 1972 rappresenta un utile strumento in questo senso. La "Tobin tax" è stata concepita con l'obiettivo di rendere più efficaci le politiche macroeconomiche e di ridurre la speculazione, attraverso la tassazione dei movimenti valutari rapidi. Se si applicasse una tassa dello 0,2% sui movimenti valutari, questa ammonterebbe al 48% del capitale scambiato se le transazioni sono giornaliere, al 10% se settimanali ed al 2,4% se mensili. La Tobin tax, quindi, non danneggerebbe gli operatori che pianificano investimenti a lungo termine, ma penalizzerebbe proprio quei movimenti a breve responsabili della destabilizzazione finanziaria in corso. Oltre ad avere un valore deterrente, la Tobin tax permetterebbe di aumentare il gettito fiscale degli Stati che la applicano, gettito fortemente eroso dall'internazionalizzazione della produzione, sempre più svincolata dai territori nazionali Lo stesso Trattato di Maastricht, all'art. 59, consente di imporre restrizioni amministrative sui capitali importati o esportati per un periodo limitato di sei mesi, che puo essere reiterato L'Unione Europea potrebbe introdurre la Tobin tax a livello regionale, evitando gli "svantaggi competitivi" rispetto agli investimenti che deriverebbero ad un singolo paese rispetto a tutti gli altri Introdurre una tassa sui movimenti speculativi renderebbe più stabile la moneta unica e, soprattutto, ridurrebbe i vincoli sulla spesa pubblica che attualmente vengono imposti dal patto di stabilità

Impegna la Regione Marche e tramite questa il governo: a promuovere a livello nazionale, europeo e internazionale, l'introduzione di una tassa su tutte le transazioni finanziarie, in particolare su quelle che speculano sui cambi valutari (Tobin Tax) a destinare gli introiti derivanti da questa tassa per il rilancio del ruolo pubblico nell'economia in settori innovativi, per sviluppare l'occupazione, per migliorare lo stato sociale, per cancellare il debito estero e per finanziare politiche di sviluppo sociale nei paesi più poveri a promuovere, al contempo, un ampio dibattito sia nel Parlamento italiano che in quello europeo, anche in previsione delle prossime negoziazioni nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio ad inserire in tale dibattito la necessità di una riforma globale del sistema finanziario internazionale e delle sue istituzioni, basato sulla trasparenza delle decisioni e sulla democraticità del suo funzionamento, ponendo un argine al dominio dei grandi centri finanziari multinazionali, agendo in particolare contro i paradisi fiscali e la criminalità finanziaria a non sottoscrivere accordi internazionali che - in qualsiasi forma - promuovano la liberalizzazione indiscriminata degli investimenti, a tutto vantaggio dei centri finanziari e a scapito della sovranità nazionale e dei diritti dei cittadini dei centri e delle periferie del mondo.

Jesi,20/11/99

Argomenti di questa pagina:
Economia, Tobin Tax, Jesi
 

 


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