ARENA 2000 - Restituire per vivere liberi
"...e sara' per noi un Giubileo!" COMUNICATO STAMPA 2 gennaio 2000
In 4.000 al Palaverde alla ricerca di gesti concreti per un Giubileo
vero. Circa quattromila persone oggi al Palaverde di Treviso hanno
partecipato al meeting, promosso da Beati i Costruttori di Pace,
Banca Etica, Centri Missionari del Triveneto, Coordinamento delle
Caritas Diocesane del Nord Est, Tavola della Pace e Operazione Bilanci
di Giustizia, dal titolo "Restituire per vivere liberi", un incontro
voluto per cercare percorsi per un Giubileo di vera giustizia per
tutta la popolazione del pianeta. Un messaggio accolto da decine
di gruppi e associazioni non solo cattoliche, alla ricerca del senso
vero di questo Giubileo iniziato da pochi giorni. A lanciare le
provocazioni, testimoni provenienti dal sud del mondo. Ma per raccontare
Arena 2000 bisogna partire dalla fine, cioè dalla "Carta dei percorsi":
un tentativo, scritto a più mani e letto alla fine dell'incontro,
di rispondere alla domanda "cosa posso fare io per liberare chi
è in condizioni di schiavitù, chi è senza dignità, senza possibilità
di vita?". Una carta che vorrebbe essere una specie di decalogo
per un Giubileo di giustizia, un carta degli impegni per un mondo
più giusto, più rispettoso della natura, ma anche più giocoso e
di condivisione. Un percorso riassumibile in alcuni verbi. Camminare:
ossia dare vita a pellegrinaggi a piedi che portino nei luoghi dell'esclusione,
dell'emarginazione, delle strutture di morte, con cadenza periodica
e con una "conta" dei chilometri; un camminare che può concretizzarsi
anche nella condivisione della ricerca di un alloggio assieme a
un immigrato. Conoscere: diventando amico di un immigrato, di un
rom, di un carcerato o di un disabile; puntando alla ricerca di
un'informazione diretta, proveniente da testimoni che mettano in
contatto con il punto di vista di chi non ha potere economico; cercando
informazioni con non descrivano solo le emergenze, ma che cerchino
la causa dell'ingiustizia. Imparare: cioè conoscere le tradizioni,
le culture e la lingua di popoli lontani; ma anche imparare ad abitare
e affrontare qualsiasi conflitto con la nonviolenza; a scegliere
l'obiezione al militare e alle spese militari. Adottare: un condannato
a morte, una famiglia che si trova nel sud del mondo, un bambino
che non ha famiglia, un progetto che mette in moto attività produttive.
Condividere: cercando modi concreti per tenere aperta la propria
casa, gli amici, i vicini, i condomini, i forestieri; mettendo i
comune auto, attrezzi da lavoro, il proprio tempo. Spostare il denaro:
applicare il principio che "quello che non mi è necessario è il
non-più-mio" e metterlo in pratica anche con i soldi, per scoprire,
dicono i promotori, una gioiosa scoperta del "restituire"; prestando,
infine, senza interesse a chi è nel bisogno. Comprare bene: ossia
solo i prodotti che servono, leggendo le certificazioni per sapere
da dove vengono, come sono stati ottenuti e da chi sono commercializzati;
prendendo parte alle campagne di pressione e boicottaggio; preferendo
frutta e cibi di stagione; rifiutando i prodotti transginici; dando
importanza al consumo critico e al commercio equo-solidale; ma anche
mantenendo e gustando la propria identità culturale anche attraverso
i prodotti tipici del proprio territorio. Ridurre i consumi: la
crescita e lo sviluppo non possono essere illimitati, quindi occorre
consumare meno per stare meglio, perché questo significa meno risorse
distrutte, meno peso sulla salute e sull'ambiente e più tempo e
spazio recuperati per un benessere diverso; andare a fare la spesa
senza diventare vittime dalle offerte e dalla pubblicità; ancora,
usando il televisore come qualsiasi altro elettrodomestico; muovendosi
a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici, scoraggiando l'uso
delle auto; costruendo giochi con e per i bambini. Fare festa: questa
volta impegno non fa rima con atteggiamento sacrificale, perché
la proposta di Arena 2000 è di celebrare la vita con riconoscenza,
contemplando la natura, facendola conoscere ai bambini; piantando
piante e fiori; costruendo momenti di festa invece di consumarli;
ritrovandosi con gli amici senza correre tanto e lontano, senza
spingere oltre l'oggetto dei propri desideri; facendo del proprio
lavoro e della propria fedeltà all'impegno quotidiano una componente
essenziale di questa festa della vita. Agire: partecipando alle
campagne di sensibilizzazione e pressione in atto in Italia; scegliendo
di fare giustizia insieme; mettendo attenzione per democratizzare
le grandi organizzazioni internazionali; imparando a convertire
i percorsi personali in comunitari. Per arrivare a questi frutti,
l'assemblea è partita dalle testimonianze provenienti soprattutto
dalla periferie del mondo. Come quella di padre Kizito Sesana, missionario
comboniano originario di Lecco impegnato da anni in Kenia e a fianco
del popolo sudanese dei Nuba, al quale porta aiuti umanitari considerati
dal governo sudanese illegali. "Vi propongo - ha affermato padre
Kizito ai partecipanti a Arena 2000 - di fare Giubileo in Sudan,
per fare diventare quel territorio meta del cuore e della fede.
Mi impegno di organizzare questo pellegrinaggio nei luoghi della
guerra, della violenza e della povertà". Emozionante anche la testimonianza
di Monica Godoy, una ragazza del movimento dei bambini colombiani
per la pace, e di Nidya Quiroz, dell'Unicef della Colombia. Quest'ultima
ha ricordato la grande presenza di mine anche italiane nel suo paese.
Il biologo ed ex parlamentare dei verdi Gianni Tamino ha ricordato
i rischi della pirateria genetica, ossia della pirateria dei geni
di piante che dai paesi del sud del mondo (dove si concentra l'80
per cento delle specie animali e vegetali) vengono portati nei paesi
industrializzati, brevettati dalle industri agro-alimentari e rivenduti
poi a caro prezzo alle stesse popolazioni che li utilizzavano da
secoli. Ma restituire condizioni di vita nel senso inteso dal Giubileo
biblico, significa anche restituire la terra a chi l'ha coltivata
per secoli. L'ha ricordato Raimundo Nonato Coelho de Souza, rappresentante
del Movimento dei Sem Terra del Brasile, dove il 46 per cento della
ricchezza è in mano all'1 per cento della popolazione. Villorba,
2 gennaio 2000, ore 19.00 Per informazioni: ufficio stampa Mariagrazia
Bonollo 0348/2202662 Segreteria organizzativa: via Antonio da Tempo
2 - 35131 Padova - tel 049/8070522 e fax 049/8070699 e-mail: arenaduemila@hotmail.com
- http://www.peacelink.it/users/arena2000 per offerte e donazioni:
c/c n. 503080 Banca Etica, ABI 05018 CAB 12100 intestato a: Beati
i Costruttori di Pace - Arena 2000 -- Mariagrazia Bonollo Via Barbieri
55 - 36100 Vicenza Tel. 0444/508288 - 0348/2202662 E-mail: bonollomg@avs.vi.it |
Argomenti di questa pagina:
Treviso, sviluppo sostenibile, pacifismo,
cattolicesimo.
|