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Girodivite - n° 59
/ dicembre 1999 - Caltagirone
Un convegno controverso
Il 12 dicembre 1999 si è svolto a Caltagirone un incontro su
informazione e reti locali. Su tale convegno Girodivite, partecipe in
qualità di testata invitata, ha registrato al proprio interno
una valutazione controversa, un dissidio non risolto. Sostanzialmente
la divisione è tra coloro che guardano soprattutto alla nuova
forza assunta dai poteri dell'informazione tradizionale, baldanzosamente
sicuri di aver sempre avuto ragione rispetto ai "dilettanti della
sinistra" che rinfusamente e dilettantemente "si occupano"
di informazione: questo il senso, credo, del pezzo di Sandro Letta.
E quanti tra di noi che nonostante tutto continuano a ritenere importanti
i momenti d'incontro e di confronto come questi: di qui la nostra perseveranza
nell' "esserci" nonostante il pericolo di "cattivi incontri"
che possono farsi; mentre se è vero che incontri come questi
possono facilmente ridursi a un incontro tra "addetti ai lavori",
poco incidenti sulla comunicazione con le persone e il pubblico dei
lettori, dall'altra lo sforzo di un organizzatore come Salvo Basso che,
nella piattezza generale di iniziative serie e di impegno tuttavia si
dà da fare e "rischia" è sempre a dir poco eroico.
La discussione, all'interno del nostro gruppo è, come sempre,
ancora aperta. Pubblichiamo questa "nota" accanto al testo
di Sandro perché sulle due diverse posizioni anche i nostri lettori
possano poter dire la loro. Come diceva Rosaria Marchese nel suo intervento
al convegno (pubblicato sulle frequenze web di RadioCyberNet),
"l'informazione è un bene troppo prezioso perché
possa essere lasciato di esclusiva competenza di professionisti",
veri o millantati essi siano.
di Sergio Failla
Quando si vuol andare a pranzo col diavolo
di Sandro Letta
Un convegno che ha avuto una certa dinamicità. Questo ci sentiamo
di dire del convegno organizzato a Caltagirone. Sull'utilità e il danno
dei convegni si può discutere, se siano momento di socializzazione o
se facciano affiorare quanto di peggio la natura umana è capace di espettorare
- tutti argomenti per il sociologo e per l'analista delle micromanifestazioni
sociali. Noi di "Girodivite" siamo stati invitati e ci siamo andati.
Cinque anni fa al convegno sulla "libera informazione" a Catania eravamo
appena nati, ci affacciavamo al momento di scambio e di reciproca conoscenza
con entusiasmo. Il clima politico era diverso: si cercava di costituire
una rete dell'informazione democratica in Sicilia, un progetto possibile,
in un momento che vedeva nei mesi della transizione italica aperte delle
possibilità - e c'era stata la stagione dei sindaci democratici, la
ripresa del "movimento" dopo gli anni bui di Craxi e l'uccisione di
Falcone e Borsellino. L'idea di coordinamento non fu concretizzata.
Indice della debolezza di quel movimento democratico, del pressapochismo
di una organizzazione senza mezzi e di partecipanti (noi compresi) a
corto di idee. Due anni fa a Scordia, un secondo incontro. Qui organizzato
da una istituzione - il Comune di Scordia e il suo assessorato alla
Pubblica Istruzione. Che l'istituzione si facesse promotrice di un momento
di incontro come questo lasciava molte ambiguità: in Sicilia l'amministrazione
pubblica è (o era) uno dei pochi "mecenati" della stampa tradizionale.
La commistione tra datori di lavoro e giornalismo alla ricerca di soldi
è sempre pericolosa. Tanto più che si tratta di datori di lavoro politici,
interessati a veder magnificare le splendide realizzazioni delle amministrazioni
e poco propensi (è naturale) alle critiche. Siamo stati presenti anche
qui, anche se con disagio. A Scordia, data anche la debolezza delle
testate presenti in Sicilia si è tentato di allargare il discorso nell'ambizione
di un collegamento nazionale. E si è aperto il discorso "a tutti", anche
alle testate che democratiche e libere certamente non sono. Da Scordia
venne fuori la nascita di un Coordinamento in cui assessore alla Pubblica
Istruzione di Scordia e testata organizzatrice del convegno ("Città
d'Utopia") si sono auto-eletti e hanno proceduto per proprio conto a
fare incontri a Roma e instaurare rapporti. Ci è stato detto che tutto
dipendeva da una cattiva organizzazione interna, la mancanza di informazione
tra quello che questo Coordinamento faceva e le altre testate. Beneficio
del dubbio. Ma certamente non fa bene che ci si inventi una testa di
qualcosa che non esiste e si vada in giro a millantare credito e instaurare
rapporti nazionali a proprio beneficio. Di quello che questa testa fa
non abbiamo mai saputo nulla. Teoricamente essa agiva anche a nome nostro.
A Caltagirone il cerchio è stato completato. Relatori i rappresentanti
della stampa ex mafiosa e monopolista ("La Sicilia"). Stavolta questi
sono venuti in forza, indice del mutato clima politico che li vede culturalmente
(oltre che economicamente) vincenti. E hanno affermato con assoluto
cinismo e arroganza la giustezza della loro linea. Antonio Pioletti,
tra gli organizzatori del convegno per "Città d'Utopia" ha tentato una
storia dell'informazione libera - Pippo Fava, l'appoggio dato da "La
Sicilia" e dal "Giornale di Sicilia" alla cultura e al dominio mafioso
-, è stato tacitato dal presidente dell'Assostampa (ex dipendente de
"La Sicilia"): che i giornalisti facciano il loro mestiere di professionisti
dell'informazione, e i professori (Pioletti) il loro. Gianfranco Faillaci
di "Avvenimenti" ha presentato, da perfetto banditore, l'iniziativa
dell'ultimo numero del settimanale in crisi finanziaria (diffuso in
edicola a 45 mila lire). La frattura esistente nell'ambito dell'informazione
in Sicilia è nettissima. Da una parte il monolite del "La Sicilia" ora
rifornita di nuove leve e di mezzi economici capaci di stroncare ogni
possibile concorrenza - era presente anche il responsabile di "NewsPaperGame",
con cui "La Sicilia" sta creando i nuovi giornalisti asserviti facendo
propaganda nelle scuole con appoggio di presidi e insegnanti. Dall'altra
i residui stanchi della vecchia sinistra. E i cattolici tradizionali
(il "Gazzettino di Giarre", "Sintesi" di Caltagirone) eredi dei vecchi
giornali di supporto ai potentati locali democristiani, per il momento,
pare, senza padrone ma con una forte convinzione ideologica. Noi di
"Girodivite" eravamo presenti, piccolissimi, accanto alle due realtà
che noi avevamo invitato - perché gli organizzatori sconoscono completamente
la realtà "dal basso" e soprattutto giovanile e di sinistra siciliana
- "RadioCyberNet" (Asbesto) e al "FreakNet Medialab" (Shining), iniziativa
quest'ultima nata in contiguità al centro sociale Auro di Catania per
la diffusione delle conoscenze e delle tecnologie informatiche "dal
basso". Rosaria Marchese ha fatto, nel pomeriggio, il suo intervento
a nome di "Girodivite", quando dopo il lauto pranzo offerto dal Comune
di Caltagirone, gran parte dei "grandi" se n'era - con perfetta educazione,
e stile - andata via (previo rifocillamento). Assente una delle testate
storiche dell'informazione di sinistra e oltre siciliana, "Sicilia libertaria",
dimenticanza non casuale degli organizzatori che non l'hanno invitata.
Evidentemente si preferisce gestire le cose senza terzi incomodi, facendosi
smerdare dai potenti piuttosto che accettare le critiche "dal basso".
Ma questa, per la "sinistra nuova" cresciuta dopo il Sessantotto - che
pure ha avuto meriti storici enormi, a cominciare dalla resistenza intellettuale
allo strapotere democristiano e mafioso, e a una rivista culturalmente
di prim'ordine come "Città d'utopia" -, è oramai una tradizione tristemente
consolidata.
Caltagirone non è stata "un'occasione mancata", ma la tragica conseguenza
di scelte e ambizioni. Per chi voglia fare informazione non asservita,
le strade sono altre.
Released online: December, 1999

******July,
2000
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