SUQ
LUIGI PINTOR
A Montecitorio è in corso una compravendita di voti di
fiducia (o di sfiducia) per D'Alema e il suo governo, con o senza
bis. Così ci informano gli interessati, un certo Bampo
a cui hanno promesso 200 milioni e un certo Mastella che nega
di essere il gestore del suq istituzionale. L'on. Bossi parla
di registrazioni in suo possesso che documentano le circonvenzioni
di cui sono vittime o beneficiari i suoi deputati. Il presidente
Violante e l'on. D'Alema sono disgustati.
E perché? Dov'è lo scandalo? Son queste le leggi
del mercato, sarebbe curioso se il parlamento facesse eccezione.
Oltretutto è Natale, i negozi fanno orario continuato,
tutti comprano o vendono regali. Ho visto in una vetrina una sciarpa
che costa un milione e duecentomila lire, la stranezza è
che un voto che può tenere in piedi o rovesciare un governo
valga solo duecento milioni. Infatti, l'ultima notizia è
che le quotazioni sono in rialzo.
Un ragioniere, o un filologo, dovrebbero andare a vedere com'è
andato in questi giorni un altro mercato occulto e parallelo ma
molto più grasso, quello degli emendamenti e degli scambi
sulla legge finanziaria. Un ritocco fiscale, una sfumatura sui
finanziamenti all'editoria o sul lavoro interinale in agricoltura,
spostano gratis voti di maggioranza e di opposizione che in contanti
costerebbero un patrimonio.
Ipocrita, o bugiardo, o ingenuo è chi si strappa i capelli
(come noi ancora facciamo) perché il governo della repubblica,
anzi il primo governo di sinistra della repubblica, si regge in
questo modo. Non ha nessuna importanza se quel che si dice sia
vero o falso, se il governo è protagonista attivo o passivo
di questo mercato. Palazzo Chigi può fare tutti i comunicati
che vuole per manifestare il suo sdegno. Ma quando si forma e
si accetta una maggioranza abusiva, quando si dipende da Mastella
o Cossiga, quando si volta le spalle al voto popolare per reggersi
in sella e conservare un misero potere, allora tutto si corrompe
e la roba viene a galla. Non ci si può addentrare in uno
scarico e lamentarsi se puzza.
Ciò malgrado D'Alema continuerà a governare con
quattro voti di scarto che, comprati o no, sono raccattati a un
angolo di strada. Proprio per questo ha il beneplacito dei poteri
forti e del mercato, che da lui non hanno nulla da temere e tutto
da guadagnare, compreso il logorio di una democrazia credibile.
Se non fosse un uomo di paglia se ne andrebbe dal suq e cercherebbe
di rimettere in piedi una bottega rispettabile. Meglio chiedere
un voto popolare che il voto di Bampo.
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