Mondo arabo dopo il 1939

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Mondo arabo dopo il 1939


Il contatto con l'occidente europeo ha avuto un effetto devastante per tutta la cultura araba e in genere islamica. Dopo il periodo di letargo vissuto a partire dalla conquista ottomana (1517), con l'arrivo di Napoleone in Egitto (1798) si verifica il duplice fenomeno del contatto degli europei con il mondo arabo, e degli arabi con il mondo europeo. Da una parte gli esiti dell'e sotismo e del colonialismo ma anche il bisogno, da parte di grup pi intellettuali che sentono la cultura occidentale fortemente deteriorata e insterilita, di aprirsi alla conoscenza e al con tatto con culture altre; dall'altra l'orgoglio di una tradizione secolare, messa in ginocchio dall'evidenza di una superiorità tecnologica e dunque la tentazione da una parte di sposare acri ticamente l'occidente in tutte le sue forme e dall'altra il rifiuto in blocco di tutto ciò che dall'occidente proviene in quanto proveniente da "infedeli".
Il contatto con la cultura europea ha significato però, rispetto al periodo ottomano, un risveglio culturale evidente. Sono fiorite nuove forme letterarie, prima in Libano e Egitto; nuovi temi, connessi ai problemi sociali e politici, confluiscono in un filone del tutto nuovo, quello del romanzo a partire da M.H. Haykal (1888\1956) e della novellistica con M. Taymur (1892\1921). Una delle figure più rappresentative del mondo arabo moderno è Taha Husain (1889\1973), autore di un'opera autobiografica, I giorni (al-Ayyam), di straordinario interesse umano. L'evoluzione si riflette anche nella produzione drammatica con Taufiq al-Hakim (1898\), mentre la poesia, distaccatasi dal genere classico, si è mossa alla ricerca della libertà strofica e ritmica.
Dall'Egitto proviene il nobel Nagib Mahfuz , autore di vari romanzi e racconti (tra cui Il rione di ragazzi , avente come protagonisti un gruppo di giovani alla periferia del Cairo). Egiziano è anche Yusuf Idrìs, e Baha Taher.
Una storia di esilio in occidente e poi di ritorno in patria conosce Abd ar-Rahman Munif. Suo è All'est del mediterraneo , Le città di sale (Mudun al-Milh), mentre una raccolta di articoli è "Lo scrittore e l'esilio" (Al-Katib wa al- Manfa, 1992) in cui tra l'altro affronta polemicamente il problema della «cultura del petrolio». Nato in Arabia saudita, dopo l'esilio in Francia è esiliato a Damasco [Siria].


© Antenati - 1994-1997


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