Louise Labé

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Louise Labé


Louise Labé fu il soprannome di Louise Charlin. Nata a Parcieu [Lione] nel c.1524, figlia di borghesi, visse una vita libera e pregiudicata nella'mbiente culturalmente raffinato di Lione. Fu nota come "la bella cordaia", per il mestiere del padre (o del marito). Morì nel 1566 a Lione. La sua opera fu pubblicata nel 1555. Comprende un dialogo in prosa secondo il gusto degli "Asolani" di Bembo, il Contrasto della follia e dell'amore (Débat de la folie et de l'amour). Scrisse anche alcuni componimenti lirici (24 sonetti e tre elegie) di carattere amoroso di intensa liricità: il tema amoroso è trattato con uno slancio idealizzante di origine petrarchesca e neoplatonica, ma anche con un senso vivo dei valori fisici e carnali, sulla linea di Catullus e dei poeti erotici dell'antichità.


Tra i suoi sonetti, si riporta quello che inizia con il verso Finché i miei occhi potranno piangere:

"Finché i miei occhi potranno piangere | sulla gioia che un giorno ho goduta con te, | finché la mia bocca non sarà muta | per i troppi sospiri e il singhiozzare, | finché la mano mi potrà accompagnare, | mentre canto il mio amore sull'arpa arguta, | finché il mio cuore si rifiuta di accogliere | ogni altra cura, all'infuori che pensare a te, | io non domando ancora di morire... | Ma quando io senta gli occhi inariditi, | la voce rotta, e la mano languire, | quando mostri di aver caro il mio cuore | che non lo tocchi più in questa vita amore; | allora venga Morte, e faccia diventare nero il giorno chiaro"



[1997]


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