Furbi matricolati e ordinarie censure

mercoledì 2 febbraio 2005, di Salvatore Mica


Ciancio e la Fnsi

’[...] E’ noto che la Fnsi non si è mai mostrata tenera con radio e televisioni locali temendo che esse, in prospettiva, determinino la scomparsa dei mezzi a stampa.

Più volte si è cercato di spiegare la diversità dei mezzi e i motivi effettivi per cui i giornali vendono poco nel nostro paese, ossia la pervicace tendenza ad occuparsi solo di cronaca nera e rosa o di politica per i soli addetti ai lavori invece di cose che interessano la normale vita civile, ma non c’è stato nulla da fare, l’avversione dei giornali è rimasta e si manifesta con il silenzio sull’emittenza, eccetto nei casi in cui vengono raccolti motivi di denigrazione. Tanta violenza da un presidente però non ce l’aspettavamo; secondo Ciancio si dovrebbero chiudere 600 televisioni locali private, ovvero tutte, esclusa appena qualcuna...

Ma perché tanto odio? Forse Sanfilippo è assillato da turbe di moralismo per i programmi notturni delle tv locali? E’ un ecologista a testata spinta che intende imporre risparmi di corrente? Teme forse che qualche irresponsabile facendo uso improprio del mezzo in etere dichiari che è scoppiata la guerra? Nulla di tutto ciò. Finalmente, dopo tante domande, il caso ci ha aiutato a scoprire l’arcano: Mario Ciancio Sanfilippo, ex presidente della Fnsi è un imprenditore titolare di due televisioni, Antenna Sicilia e TeleEtna di Catania’.

Da http://www.sherwood.it/portal/article.php?sid=2570


Ciancio e il Comune di Catania

’Informazione. Il Tg5 s’interrompe e, improvvisamente, partono dieci minuti di spot del governo. Non nel senso che si parla bene di Berlusconi, ma nel senso che il governo ha regolarmente acquistato, con soldi pubblici, uno spazio pubblicitario dentro il telegiornale e, fra una notizia e l’altra, lo manda in onda tranquillamente. Scandaloso, no? Tanto scandaloso che in realta’ nemmeno Berlusconi se l’e’ sentita di farlo.

Invece, Ciancio si’. A Catania, una parte del telegiornale locale, Antenna Sicilia, che appartiene (come tutto il resto) a Ciancio, e’ stata acquistata dal Comune per propagandare le proprie iniziative. Due piccioni con una fava: da un lato il Comune finanzia, coi soldi pubblici, l’imprenditore Ciancio; dall’altra Cianco impone ai malcapitati telespettatori che pensavano di vedere un telegiornale la propaganda elettorale (e clientelare) di sindaco e assessori. Il tutto, gestito dall’allegra compagnia dei "colleghi" dell’Ufficio Stampa del Comune, tutti rigorosamente scelti fra i redattori dei giornali e telegiornali di Ciancio’.

Da: riccardo orioles ricc@libero.it, tanto per abbaiare, 22 luglio 2002 n.136


La cancrena

’L’editore-direttore (caso unico) de La Sicilia [1] possiede tutte le emittenti televisive, tutte; tutte o quasi le emittenti radiofoniche, l’unico quotidiano letto ("La Sicilia") persino spazi pubblicitari murali, e per ultimo ha partecipazione azionaria, presumibilmente di maggioranza, alla Tiscali, e alla TIN, due giganti, come è noto.

Nel dettaglio (con beneficio d’inventario):

 Radio Sis (diffusione regionale)
 RadioTelecolor (diffusione regionale)
 Antenna Sicilia (diffusione regionale)
 Teletna (diffusione regionale)
 Telecolor (diffusione regionale)
 Video-3 (diffusione regionale)
 TeleCatania
 TeleSiciliaColor
 Telejonica
 La Sicilia (quotidiano a diffusione regionale)

Partecipazioni a: Espresso - Gazzetta del Mezzogiono -Gazzetta del Sud -Giornale di Sicilia, La 7 , TELECOM, TIN e Tiscali. Quale il commento ? non ne viene alcuno.

[1] La legge prevede che un direttore responsabile debba essere iscritto all’Albo, e sempre la legge prevede che l’iscrizione all’albo richiede un certo numero di pezzi pubblicati. Mario Ciancio Sanfilippo da decenni non pubblicata una virgola, ma dirige in prima persona quel giornale/ cancrena. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, interpellato ha risposto picche’.

Da www.erroneo.org


Mafia e informazione in Sicilia, di Marco Benanti


Ancor più stupore ha suscitato in me il materiale, reperito ovviamente in internet, riguardante la correlazione fra gli enti regionali e i media appartenenti a Mario Ciancio.

La questione è stata trattata con esaustiva documentazione che alleghiamo qui di seguito, in vari siti di contro-informazione.

Catania, ordinarie censure - di Riccardo Orioles

La convenzione tra l’AUSL 3 di Catania e la Domenico Sanfilippo Editore


Salvatore Mica

L’informazione in Sicilia

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