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Giro98
Risonanze
Un monologo di Marco Paolini
2004: odissea nel processo
di Gaetano Mangiameli
La giustizia è lenta, noiosa,
costosa. Sfruttiamo i tempi morti del processo
penale per inserire qualche spot pubblicitario,
propone Marco Paolini. Tra la nuova normativa
sulle rogatorie internazionali e la disciplina
del legittimo sospetto, il processo penale italiano
rischia di somigliare sin troppo al futuribile
stillicidio di mosse strumentali descritto in
2004: Odissea Nel Processo.
Il testo, scritto da due magistrati, racconta
un immaginario processo, e lo fa ricostruendo
fedelmente le conseguenze reali delle ultime novità
giuridiche proposte dalla Casa delle Libertà.
Paolini ha semplicemente preso in mano il testo,
aggiungendo un tocco elegante di comicità,
e lo ha letto presso la sede dellAssociazione
Nazionale Magistrati. Liniziativa risale
al 19 settembre. La registrazione della performance
è stata proiettata allinterno della
Facoltà di Giurisprudenza dellUniversità
di Bologna, su iniziativa di Sinistra Universitaria,
alla presenza, tra gli altri, di Pancho Pardi
e del sen. Nando Dalla Chiesa.
Lavvocato dellimputato, sfruttando
le nuove leggi, ostacola continuamente il processo,
producendo prove inutili, chiedendo testimonianze
palesemente superflue, insinuando legittimi sospetti
che poi si rivelano illegittimi, ottenendo rinvii
su rinvii. Laccento veneto dellavvocato
si scontra con la cadenza palermitana del Pubblico
Ministero. Le formule retoriche dellavvocato,
tese a segnalarne limpegno a tutela del
suo assistito e della giustizia stessa, suonano
come beffarde frecciate allimpotenza del
P.M., che non può che stare a guardare
mentre i termini della custodia cautelare scadono
e limputato saluta tutti.
Nel frattempo il processo futuribile raccoglie
risorse economiche con lintroduzione degli
spot negli intervalli. La pubblicità (immaginaria)
delle Terme di Porto Marghera costitusce
una amara allusione a una vicenda (reale) di giustizia
negata.
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