segnali dalle città invisibili
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Turuzzo il pecoraio e BIN LADEN

di rocco rossitto

Turuzzo il pecoraio non si spiega come da un giorno all’altro nelle campagne tra Gerbini e Agira (Enna), l’acqua nel bel mezzo dell’estate sia ritornata. Si domanda come diavolo è successo che ora l’acqua c’è anche per le sue pecore, mentre negli ultimi 35 anni non se ne era mai vista, soprattutto in luglio.

Turuzzo il pecoraio è riuscito a scoprire come mai l’acqua tornò. Lo ha scoperto in questi giorni. Turuzzo il pecoraio non ha un bell'aspetto fisico, è curvo, anziano e le mani sono “ghini di caddi”. I “caddi”, che non sono altro che i calli gli sono venuti lavorando con le pecore, portandole a pascolare al mattino, e controllandole anche quando il sole sopra le campagne tra Gerbini e Agira faceva le bizze e arrivava a 45 gradi all’ombra.

Turuzzo il pecoraio ora che è vecchio continua a pascolare con le sue pecore che sono la sua vita. Turuzzo ha anche un altro motivo per vivere, da quando ha visto la pubblicità del pastore che navigava in internet ha deciso anche lui di navigare in internet ed è lì che ha conosciuto quei quattro “carusazzi” di girodivite.it

Turuzzo ci ha premiati, mandandoci questo colloquio che ha avuto con il nemico pubblico mondiale OSAMA BIN LADEN. Il testo è riportato integralmente senza cambiare una virgola.

<Turuzzo il pecoraio wrote:>
Il fatto, cari amici di Girodivite.it, è accaduto qualche giorno fa. Mi trovavo, con la mia famiglia, ovvero con le mie pecore, al pascolo nei soliti posti, in campagna tra Agira e Gerbini, quando, mentre solo e pensoso erravo come un famoso pastore errante di un altro continente, “visti arrivari” uno con una motocicletta rossa, che era buona per andare anche fuori strada. “Iddu” si dovette fermare perché incappò nelle mie pecore e “ni misumu a parrari”. Era straniero, “chissu u capii subbutu di comu parrava u sicilianu”.

-“salve straniero, unni stai ennu?” iu ci addumannai.
-“salve zu turuzzu u pasturi, s’abbenedica a voscienza” mi dissi iddu
-“minchia mi canusciti?”
-“cettu, voscienza na sta zona tutti a canusciunu a vui”
-“iemu boni! e chi stati facennu na sta zona”
-“Voscienza ma scusassi, ma nun ma ricanusciti?” ma dummannò iddu
-“no!” ci rissi iu
-“Voscienza ci ricu na cosa, iu sugnu OSAMA BIN LADEN”
-“MINCHIA! e chi ci fati na sta zona?”
-“Tutti mi stanu ciccannu, e iu pinsai, unni mi ni vaiu? mi ni vaiu ne campagni di Gerbini, ca nuddu accussì ma trova. Sapiti Voscienza, iaiu na mugghieri che è di FURCI SICULU, e na banca EQUO E SOLIDALE, un gruppo di carusazzi mi resunu un saccu di soldi pi putiri intervistare a me famigghia. Iu ci rissi ca ieva bonu accussì, ma a mia nun mi dovevano intervistare.”
-“Facisti bonu, prima ca t'ancagghiunu, certo però tu si un gran bastardo.
chi minchia facisti a nuova york?”
-“Voscienza sbagghiai, tutti a canusciunu a barzelletta. Iu era misu raccoddu cu Bossi, iddu mi rissi: "le due TORRI". TORRE DEL GRECO E TORRE ANNUNZIATA. Iu invece capii mali.”
-“A mia nun m'anteressa nenti, tu bastardo si. Tutti ddi morti. Uotinni ora di ca. Uotinni.”
-“Iu mi ni vaiu Voscienza, però ci vuleva riri ca cà, l’acqua ne campagni ci l'aiu puttatu iu, pavannu e pavannu nzaccu di soldi”

Così, incontrai quel criminale di Osama Bin Laden, che resta rifugiato qui da noi in Sicilia. Io Turuzzo il pecoraio, ovviamente non gli dissi che ero amico vostro e ora vi mando questo mio colloquio con il nemico pubblico numero uno al mondo.
Lui mi disse che l’acqua in Sicilia l’aveva portata lui, che aveva pagato tanto, ma che poi c’era riuscito. Non so se è vero e non mi interessa saperlo. Cari amici vi saluto. Le mie pecore mi aspettano.
Turuzzo il pecoraio.

 

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