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Giro94
Zerobook
La diversità ci unisce
di Valentina A. Mmaka - valentinammaka@hotmail.com
La Terra e' in movimento
e non solo in senso scientifico, la Terra si muove
perche' i suoi popoli si muovono, le genti e le
tribu' si incontrano e si
uniscono, e in questa mescolanza si creano nuove
culture. Chi e' diverso?
Tutti lo siamo, non esiste un altro essere umano
uguale all'altro, anche i
gemelli, pur nella loro apparente uguaglianza,
sono diversi. C'e' una sola
cosa che accomuna tutti noi: l'essere diversi.
La diversita' ci unisce
perche' ci permette di imparare cose nuove e di
arricchire le nostre
conoscenze, nonche' di sperimentare altre esperienze
umane.
Ho raccontato la diversita' in un libro, "Il
mondo a colori della famiglia
BwanaVal" (prefazione di Barbara Palombelli
- ConTatto Edizioni, 2002),
alle mie figlie innanzi tutto per spiegare loro
le ragioni di un mondo a
colori.
Ho scelto i bambini come miei interlocutori
privilegiati perche' sono
attenti osservatori, critici sinceri e perche'
loro non nutrono sentimenti
quali l'odio, il pregiudizio, l'intolleranza.
Ho raccontato la diversita'
attraverso una favola, dove l'animismo africano
e' presente a fare da guida
allo straordinario viaggio che i protagonisti
della storia compiono alla
scoperta delle origini dei colori del mondo, perche'
la favola stimola
l'immaginazione di chi legge e fa sognare. La
natura, qui, parla e convive
con l'uomo in condizioni di perfetta armonia,
rispetto e condivisione,
cosi' come i popoli della Terra.
Il mondo a colori della famiglia
BwanaVal apre le porte alle scuole. La
favola, pur nel gioco della fantasia e della creativita',
non allude a idee
e concetti, quanto rende visibile la realta' per
cio' che si manifesta agli
occhi di chi la vive (nella storia) e di chi la
legge (nella realta'). La
didattica interculturale e' sempre piu' una realta'
presente in Italia,
dove l'incontro con l'altro, lo straniero e' un
evento quotidiano che ci
riguarda tutti. Essa tuttavia ha bisogno di spazi
di espressione che non
siano solo quelli limitati dell'aula scolastica,
ovvero del libro di testo
di carattere "critico" o "scientifico".
Per promuovere una didattica
interculturale efficace, bisogna partire da strumenti
"altri" da quelli
tradizionali. Un libro, un film, uno spettacolo
teatrale, un incontro
diretto con il soggetto interessato, possono avvicinare
concretamente i
ragazzi, ma anche gli educatori e i genitori,
alle diversita' culturali e
di razza stimolandoli al dialogo, al confronto
e allo scambio. La didattica
tradizionale in tal senso puo' assumere, in una
fase successiva, la veste
di strumento di approfondimento.
Stabilito che il punto di partenza
e' la diversita' come valore, nessuna
societa' puo' auspicare l'integrazione. Integrare
significa assimilare e
non credo che una cultura possa assimilare altre
culture privandole della
loro identita'. Non esistono culture superiori
ad altre. Ognuna ha un
valore che va riconosciuto, confrontato, scambiato,
condiviso e rispettato.
L'integrazione in questo senso e' un'idea fallimentare
per una societa'
dove convivano culture diverse, essa non rientra
nei processi di
socializzazione interculturale perche' mira ad
annientare la specificita'
dell'altro, a cancellarne la memoria. Occorre
l'interazione per garantire a
ciascuna cultura la propria identita' e realizzare
un progetto sociale
pluralista.
La riflessione del libro verte sulla diversita'.
In che modo essa
costituisce un valore per ciascuno di noi?
Istintivamente la diversita' puo' intimorire,
fa paura perche' costituisce
l'ignoto, ma se questo e' vero e' anche vero che
questi timori si
manifestano quando la diversita' e' rappresentata
dallo straniero, da chi
viene da lontano, da chi parla una lingua a noi
incomprensibile, da chi
indossa abiti diversi o prega secondo riti sconosciuti.
Proviamo a cambiare
prospettiva e pensare che forse partendo dallo
straniero arriviamo a noi
stessi e una volta ritrovati noi stessi ritorniamo
alla straniero senza
piu' paura.
Negare la diversita' significa
negare noi stessi. Se tutti noi fossimo
uguali che bisogno ci sarebbe di comunicare? Se
tutti fossimo uguali nel
vestire, nel mangiare, nell'aspetto fisico, nello
stile di vita, ogni cosa
perderebbe importanza e allora anche la stessa
esistenza, sarebbe nulla,
sterile, fredda. Che bisogno ci sarebbe di chiamarsi
Maria anziche'
Giuseppina, Tiziano anziche' Giovanni? Ecco che
la diversita' risolve la
questione. Essa, infatti, non solo ci spinge ad
incontrare l'altro, ma
prima ancora noi stessi. L'esistenza dell'altro
in quanto soggetto diverso,
permette di comprendere noi stessi e di stabilire
la nostra identita' come
punto di partenza per il confronto con l'altro.
Per le scuole, le biblioteche,
le associazioni che fossero interessate ad
avvalersi del libro presentandolo alla presenza
dell'autore, possono
rivolgersi direttamente all'editore.
info@edizionicontatto.it
Tel: 0187/969162
ESTREMI DEL LIBRO
Autore: Valentina Acava Mmaka
Titolo: Il mondo a colori della famiglia Bwana
Val
Note: illustrazioni a colori
Formato: 145 X 205
Pagine: 92
Prezzo: euro 10
Codice: ISBN 88-900667-9-2
Uscita prevista: settembre 2002
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