Il quadro della settimana: “Suonatore di liuto” di Michelangelo Merisi detto Caravaggio


1597. Olio su tela, cm 94 x 119. Ermitage di San Pietroburgo


di Orazio Leotta pubblicato il 3 giugno 2014

Un giovane è intento a suonare un liuto, con uno spartito musicale aperto sul tavolo di fronte a lui e sul quale spicca anche un vaso di vetro pieno di fiori che riflette una finestra. 86) Suonatore di liutoCaravaggio amò molto questo suo quadro a tal punto di venderlo solo al marchese Vincenzo Giustiniani, banchiere noto per essere un colto intenditore di musica. Il pittore è evidente comunque che frequentava ambienti raffinati ove il tema della musica, così come nel Cinquecento, era largamente rappresentato.

Nel quadro esibisce la sua straordinaria maestria di pittore di fiori e ci propone una delle sue toccanti immagini di bruni adolescenti vagamente efebici. La forma dominante nel quadro è quella ovale, che si osserva nel volto del suonatore, nella manica della sua veste bianca e nella rigida cassa del liuto. Di grandissima efficacia è la resa dei materiali di ogni elemento della composizione: la superficie riflettente del vaso di vetro scuro, i petali dei fiori su cui splendono gocce di rugiada, le diverse grane e consistenze della buccia dei vari frutti e lo spessore dei vari fogli dello spartito e del libro sottostante.

Su quest’ultimo sembra di poter leggere, in caratteri gotici, “Gallus”: sarebbe dunque il trattato di musica pubblicato dal milanese Giuseppe Galli nel 1598. Secondo la critica, nei temi musicali rappresentati dal Caravaggio sarebbero da ricercare complessi valori simbolici, oltre a quello più consueto della relazione amore-musica. Questi ulteriori significati sono legati probabilmente all’evidente ambiguità della figura rappresentata, talvolta interpretata come un autoritratto dell’artista, ma anche come una fanciulla.


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