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Biografia di Mario Monicelli |
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(Viareggio,
1925)
Figlio del critico teatrale e giornalista
Tommaso, si laureò in storia e filosofia: critico
cinematografico dal 1932, ebbe l'occasione di dirigere
due anni dopo - assieme all'amico Alberto Mondadori
- il cortometraggio "Cuore rivelatore",
cui fece seguito sempre nel '34 il mediometraggio
muto "I ragazzi della via Paal", presentato
e premiato a Venezia.
Sotto lo pseudonimo di Michele Badiek diresse nel
1937 il suo primo lungometraggio, "Pioggia d'estate":
negli anni compresi fra il 1939 ed il 1949 fu attivissimo
come aiuto e sceneggiatore, collaborando alla realizzazione
di una quarantina di titoli, tutti d'un certo interesse.
Fece ritorno dietro la macchina da presa nel '49 -
dando il via ad una felice collaborazione con Steno
- ed in quattro anni diresse ben otto film, tra cui
il celeberrimo "Guardie e ladri" (1951).
Dal 1953 ha iniziato a lavorare in proprio, pur senza
disdegnare l'attività di sceneggiatore che
lo ha condotto a scrivere per molti altri cineasti.
La sua ricchissima filmografia annovera grandi successi
di pubblico e di critica, e molte sue pellicole fanno
ormai parte della storia della cinematografia nostrana:
basti ricordare "I soliti ignoti" (1958),
che impose Vittorio Gassman nelle inedite vesti di
attor comico, "La grande guerra" (1959),
Leone d'oro a Venezia e nomination all'Oscar, "I
compagni" (1963), altra nomination, "L'armata
Brancaleone" (1965), originale nello spunto e
vincitore di innumerevoli premi, "La ragazza
con la pistola" (1968), terza nomination all'Oscar,
"Amici miei" (1975), da un'idea di Pietro
Germi, "Un borghese piccolo piccolo" (1977),
con un Sordi da antologia, "Speriamo che sia
femmina" (1986), amatissimo dalla critica.
E' stato anche regista teatrale, commediografo, regista
televisivo, occasionalmente attore (ne "L'allegro
marciapiede dei delitti", 1979, ed in "Sono
fotogenico", 1980); nel 1991 gli è stato
conferito il Leone d'oro alla carriera.
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