Poco dopo il ritorno dalle selezioni "Premio
città di Recanati" intervista a
Carlo Ragusa (basso) e a Salvo Favara (chitarra
e voce)
Perché "fare
musica"; e non teatro o pittura o collezionismo
o altro..?
Beh! Crediamo sia una scelta
individuale… ti possiamo dire che noi
non ne possiamo fare a meno; il che vuol dire
picchettare con le dita dappertutto o non saper
sopravvivere lontano dai nostri strumenti per
più di un paio d'ore. Il bello della
musica è proprio questo: che non ti lascia
più, diventa parte di te; ed è
per questo motivo che non la puoi vivere come
un hobby ma come una vera e propria scelta di
vita.
Come definireste, e soprattutto se si
può definire in un genere, la musica
della formazione "Histeria"?
Direi pop-rock-elettronico, anche se con questa
domanda ci metti molto in difficoltà.
Si è evoluta la
vostra musica dal 1998 ad oggi? In che direzione-genere?
Sicuramente si. principalmente
perché è inevitabile cambiare
maturando, sia grazie ad alcuni cambi all'interno
della line-up del gruppo (basso e chitarra);
che inevitabilmente ci ha portato ad un nuovo
sound, aperto a nuove esperienze ed alla massima
libertà di ricerca.
Preferirete le registrazioni in sala
prove o le esibizioni dal vivo? Perché
di tale scelta?
Entrambe sono sullo stesso piano. La registrazione
nasconde la bellezza della costruzione del brano,
il lavoro è fatto solo per dare il massimo
dello spessore musicale ai pezzi, che hai visto
crescere. Magari esegui il brano in un certo
modo ma lo cambi subito dopo, una continua ricerca-miglioramento
insomma. L'esibizione dal vivo raccoglie tutte
le sensazioni del vissuto, in quelle due ore
devi condensare tutte le emozioni che stanno
dietro a mesi interi di lavoro, ma soprattutto
devi essere capace di stabilire un rapporto
critico con il pubblico.
Pensate che la musica debba essere una pura
creazione intellettuale-artistica-eterea oppure
debba agganciarsi ed esser eco della realtà?
La musica deve agganciarsi alla realtà
perché vive in questa, all'interno della
quale nascono e si sviluppano i sentimenti di
chi ascolta. Inevitabile trovare nella musica
una via di sfogo, una valvola attraverso la
quale catalizzare le proprie riflessioni su
ciò che accade e che ci circonda.
Quale è stata
l'ultima esibizione "importante" della
band?
L'ultima esibizione è
stata al "Festival di Recanati" importante
vetrina per la musica d'autore sponsorizzata
da Strema TV, Radiouno e Radiocorriere TV. Per
ora siamo ancora nella fase iniziale del concorso,
speriamo di farcela per arrivare alla finale,
che si terrà a maggio. Comunque invitiamo
te e tutti i lettori di GIRODIVITE a visitare
il sito http://www.musicultura.it/
per saperne di più sulla manifestazione.
Ho potuto ascoltare le vostre canzoni costatando
una certa ricercatezza nel linguaggio e nei
temi affrontati. Chi scrive i testi? I testi
li scrivo io (Salvo il chitarrista) tutti gli
altri si occupano degli arrangiamenti.
Di che parlano "K"
e "clima tropicale"?
"K" (sta per kamikaze)
raccoglie il pensiero di un kamikaze e la realtà
in cui vive; questo pezzo è stato scritto
due settimane dopo l'attentato alle torri gemelle
di New York. In sostanza la canzone rappresenta
le riflessioni di Salvo sul terrorismo e le
sue terribili conseguenze. "Clima tropicale"
invece parla delle rivolte ed è dedicata
al "Che", alla libertà contro
l'oppressione.
In quasi tutte le vostre
canzoni c'è la seconda voce; come mai
così onnipresente?
La seconda voce è come un paragrafo importante
all'interno di un capitolo, è necessario
per creare nuovi ritmi e melodie per rafforzare
il messaggio: insomma un vero e proprio strumento
degli Histeria.
Progetti per il futuro?
Soprattutto auguri per il vostro futuro artistico
che sia sempre in continua ascesa…
Grazie. Innanzitutto incidere
nuovi brani del nostro repertorio e fare tantissimi
concerti; magari avere una collaborazione da
parte di altri musicisti ci farebbe molto piacere.
Poi chissà se son rose…
Per ascoltare le canzoni e richiedere
i demo finora incisi scrivi a:edgeofsa@msn.com
|