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E se firmassimo tutti la lettera aperta di Nanni Moretti al presidente Ciampi?


E se, raccolte magari centomila firme (si può firmare tramite il sito
www.manipulite.it) organizzassimo un corteo (magari il 4 maggio, a
conclusione della giornata per la libertà di informazione) e chiedessimo
udienza in Quirinale per consegnare le firme?
Centomila firme per e-mail sono un'enormità (equivalgono ad almeno mezzo
milione di firme per via ordinaria). Ma possiamo riuscirci. Se ciascuno di
voi trasmette questo invito a tutti i propri amici, in una catena di e-mail
(per il Palavobis ha funzionato così), se ciascuno di voi diventa promotore
di questa iniziativa, il miracolo può accadere.
E allora anche i mass media sarebbero costretti a parlarne. Perché la
censura è già scattata (i milioni di cittadini che si informano solo
attraverso il Tg1 non hanno mai saputo della lettera aperta di Nanni
Moretti, ma solo di una iniziativa in un teatro romano. Non esagera dunque
Tabucchi ad aprire MicroMega con un saggio sulla "dittatura della parola").
Dovremmo anche trovare il modo di discutere della giornata del 4 maggio,
per la libertà d'informazione, se davvero i partiti vorranno organizzarla.
Ma se in precedenza i due consiglieri non berlusconiani della Rai non si
saranno già dimessi, sarà difficile che la protesta suoni convincente.
Penso che in tale giornata bisognerebbe avanzare come programma minimo:
- l'azzeramento dei vertici Rai

- la nomina di un Presidente di garanzia nella persona di Enzo
Biagi.

Enzo Biagi rappresenta infatti l'intera storia del giornalismo
radiotelevisivo italiano, era direttore del Tg1 ai tempi di Bernabei (un
comunista anche lui?). Se una tale ovvia proposta non venisse accettata,
bisognerebbe chiedere una immediata consultazione popolare perché siano i
cittadini a scegliere.
Siamo tutti preoccupati e sgomenti per i risultati del primo turno
francese. C'è ormai una quota che si avvicina al 20% di cittadini
conquistati dal populismo antidemocratico. In Francia si presentato sotto
bandiere autonome, in Italia sono parte integrante, anche se più o meno
dissimulata, della maggioranza berlusconiana. E' auspicabile che per tutta
la sinistra europea questo diventi tema immediato di riflessione e di
cambiamenti radicali. (E intanto a Roma lo squadrismo fascista, capeggiato
da una rappresentante di An nelle istituzioni, si rivolge contro una piece
teatrale, proprio mentre Fini dichiara a "La Repubblica" che lui con Le Pen
non ha nulla in comune!).

Non saranno le occasioni di impegno che ci mancheranno purtroppo.

A tutti buon 25 aprile, festa nazionale perché festa della Resistenza
antifascista, e buon 1 maggio.

Un abbraccio
Paolo Flores d'Arcais

 

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