segnali dalle città invisibili
 

Giro88 Palestina aprile 2002
RESOCONTO DELLA GIORNATA

Venerdì 05/04/2002, a cura di radio mozzarella

ore 11.00
BETLEMME, LE SUORE NEL COMPLESSO DELLA NATIVITÀ PRESTANO SOCCORSO AI PALESTINESI FERITI (www.misna.org)
"Le nostre consorelle hanno trascorso tutta la giornata di ieri ad assistere i feriti che si trovano all'interno del complesso della Basilica della
natività: la loro preghiera quotidiana è il soccorso alle persone che hanno bisogno di aiuto". Trascorrono così le ore dentro il convento della Natività di Betlemme, sotto assedio ormai da tre giorni.
A raccontarlo alla MISNA è suor Maria Sandrina Borgioli, la madre generale della congregazione delle suore Minime del Sacro cuore, che dal convento di Poggio a Caiano, in provincia di Prato, si tiene costantemente in contatto con le 4 consorelle della comunità in Terra Santa, dove si stanno vivendo momenti drammatici. Tra i 200 miliziani armati che hanno trovato rifugio nella Basilica e negli spazi dell'attiguo convento francescano di Santa Caterina alcuni di loro sono feriti. Le suore minime, che vivono lì da anni prestando servizio ai religiosi della basilica (francescani, ortodossi e
armeni) e ai pellegrini in visita, da tre giorni spendono gran parte della giornata ad assistere chi ne ha bisogno. Soprattutto i tanzim rimasti feriti negli scontri a fuoco con l'esercito israeliano. "Il vero problema è che ormai scarseggia non solo il cibo, ma anche il materiale sanitario - spiega suor Maria Sandrina Borgioli - l'ultimo contatto telefonico l'ho avuto ieri sera e la superiora del convento, suor Maria Lisetta Vingi, mi ha raccontato di aver effettuato anche una flebo a un palestinese ferito. Alcuni sono disidratati e versano davvero in condizioni disperate. Come si fa a lasciarli allo sbando? A noi - prosegue la madre generale - non interessa se sono armati o se sono guerriglieri.
Ci sentiamo in dovere di assisterli e di curarli". Ma oltre ai miliziani palestinesi, all'interno del complesso della Natività si rifugiano anche alcune persone che si trovavano nei pressi della Piazza della Mangiatoia quando i carri armati israeliani hanno invaso il centro di Betlemme. "Sappiamo che ci sono anche dei civili - aggiunge suor Maria Sandrina Borgioli - temiamo per le condizioni di tutti, perché a quanto ci riferiscono le nostre consorelle la situazione non è affatto migliorata. Anzi, il timore è che quelli all'esterno (i militari israeliani, ndr) possano perdere la pazienza ed entrare nella Basilica con la forza. Da parte nostra preghiamo per tutti coloro che stanno vivendo questo terribile momento e speriamo che tutto possa finire presto".
ore 10.50
Bombardato ospedale a Nablus
Un farmacista dell'ospedale Al Razi di Jenin, in Cisgiordania, ha detto all'Ansa che bombardamenti israeliani hanno colpito poco fa il nosocomio e combattimenti tra israeliani e palestinesi sono in corso intorno all'edificio semidistrutto, circondato da carri armati. ''Ci hanno distrutto tutto, il reparto di radiologia, i serbatoi dell'acqua, le bombe d'ossigeno'', ha detto Omari, che dopo vent'anni e' tornato lo scorso anno dall'Italia.
''Vediamo i feriti a pochi metri da noi, davanti all'ospedale e non possiamo fare niente, non possiamo andarli a prendere perche' sparano da tutte le parti'', ha aggiunto il medico, con voce concitata. Durante la telefonata si sentiva all'esterno il rombo degli elicotteri.
Nablus - attacco alla città, grandi resistenze
Testimoni hanno riferito di combattimenti casa per casa, dell'attacco israeliano con quattro elicotteri e dell'esplosione di mine anti-carro. Fonti militari israeliane hanno confermato soltanto la morte di due palesinesi e precisato che si trattava di combattenti; hanno riferito anche del ferimento di un militare. Ieri nel campo profughi di Jenin erano stati uccisi tre soldati israeliani.
Fonti della sicurezza palestinese e testimoni hanno detto che gli israeliani hanno sparato razzi e impiegato mitragliatrici contro la citta' vecchia di Nablus e l'adiacente campo profughi di Balata. Le truppe di occupazione non consentono il transito di ambulanze per soccorrere le vittime e questo rende difficile anche fare un bilancio. I medici dell'ospedale di Nablus hanno riferito che il locale obitorio e' stato trasformato in ospedale visto l'elevato numero di feriti e hanno chiesto aiuti alle organizzazioni internazionali.
L'"Operazione muro di difesa" anti-terrorismo, cosi' la definiscono gli israeliani, e' entrata questa mattina nella seconda settimana con un bilancio in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza di oltre 90 morti tra i palestinesi e circa 20 tra gli israeliani. (AGI)

DEISHE CAMP ore 10.15 - Una corrispondenza con Meri Righi di Radio Onda Rossa " La notte è passata come sempre, spari in continuazione. Molti di noi devono cominciare a tornare in Italia. Avevamo richiesto di uscire con le ambulanze. Non abbiamo nessuna intenzione di uscire scortati dai tank israeliani. Chiediamo di uscire con un cordone umanitario con le amublanze. Altrimenti noi non usciamo da qua. Non usciremo da questo posto, scappando così come ci viene chiesto dal Consolato italiano. Non possiamo accettarlo. A noi l'esercito ha sparato addosso fino ad oggi e non possiamo uscire con l'esercito israeliano. Usciremo solo con la bandiera bianca e con l'ambulanza"

Betlemme - Notte di spari e terrore
Quanto all'atmosfera all'interno del complesso della Nativita', padre Vincenzo assicura che e' tutto tranquillo. ''Sono false le voci -dice- che descrivono i frati in ostaggio dei palestinesi. Alcuni certamente posseggono armi, ma di sicuro non le hanno usate per intimidire i frati. Quelli che ce le hanno sono ex guardie di Arafat e poliziotti dell'Autorita' Palestinese, ma c'e' anche molta gente, tra cui tanti ragazzi, che ha cercato rifugio da noi perche' spaventata''.
Il francescano riferisce poi di una trattativa in corso tra il convento e un ufficiale israeliano, che vorrebbe ottenere la resa degli uomini asserragliati all'interno. ''Ma delle sue parole non ci fidiamo -sottolinea- e si continua a sperare in un intermediario internazionale che possa offrire delle precise garanzie''.
''I palestinesi, circa 200, che si trovano nel convento chiedono solo cibo, ma -riferisce- le provviste non bastano piu'. E ieri gli israeliani hanno fatto tornare indietro l'ambulanza della Croce Rossa diretta alla Basilica con una scorta di viveri''.
''Gli appelli lanciata dalla Custodia sembrano cadere nel vuoto -commenta- ora contiamo su questa svolta di George Bush, alla quale ha contribuito senz'altro, almeno moralmente, la lettera che il Papa gli ha fatto arrivare''.
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Giovedì 04/04/2002
ore 23.00
SHARON AUTORIZZA ZINNI, DOMANI L'INCONTRO CON ARAFAT
Si terra' domani, secondo fonti palestinesi, l'incontro tra l'inviato Usa Anthony Zinni e il presidente palestinese Yasser Arafat, assediato nel suo quartier generale dei Ramallah, il "Muqata'a". Lo ha confermato il generale Taufik Tirawi, capo dei servizi di informazione palestinesi, che si trova con Arafat. (AGI)
ore 22.20
ONU E BANCA MONDIALE PER RISPETTO PRINCIPI UMANITARI
Nazioni Unite e Banca Mondiale hanno oggi chiesto a Israele il rispetto dei principi umanitari in Cisgiordania e Gaza e hanno messo in guardia da un aumento rapido della poverta' nella regione se l'Autorita' Palestinese dovesse essere esautorata. In un comunicato congiunto Onu e Banca hanno chiesto anche che Israele conceda ''piena liberta' di movimento agli operatori umanitari nella regione''.
Le due organizzazioni mondiali hanno chiesto ai paesi donatori di incrementare i finanziamenti alle agenzie e alle organizzazioni non governative nell'area suggerendo inoltre che la Lega Araba trasformi un recente impegno per il finanziamento dell'Autorita' Palestinese in un regolare flusso di fondi. (ANSA).
ore 21.50
DELEGAZIONE DS INCONTRA NUNZIO APOSTOLICO A GERUSALEMME
La delegazione dei parlamentari dei Ds rimasta a Gerusalemme, della quale fanno parte Marina Sereni, Marco Minniti, Massimo Villone, Giovanni Kessler e Margherita Cogo, ha incontrato oggi nel primo pomeriggio il nunzio apostolico Pietro Sambi.
''La situazione -dicono i parlamentari- e' ulteriormente precipitata dopo che e' stato fatto saltare con l'esplosivo un portone d'entrata al santuario. La nostra delegazione ha sottolineato come imprescindibile condizione per la tutela delle persone e per la sacralita' del luogo che l'esercito israeliano non entri con le armi all'interno della chiesa''. ''Si tratterebbe di un atto che farebbe tragicamente precipitare una situazione gia' oltre ogni limite di gravita'.
Per questo chiediamo -riferiscono i parlamentari della delegazione- che l'Unione Europea ed il governo italiano si adoperino immediatamente per far valere questa posizione. Mons. Sambi, da parte sua, ci ha rappresentato tutto il suo impegno di queste ore per riuscire a mediare tra le parti ed evitare ulteriori combattimenti e spargimenti di sangue''. (ADNKRONOS)
h 21.30 La situazione
La trattativa della delegazione di Deheishe si è evoluta in serata, e si pensa che nella giornata di domani alcuni mezzi verranno messi a disposizione per il loro rientro. Gli attivisti che presidiano il campo profughi da diversi giorni stanno trattando per fare in modo di avere aiuti umanitari e autoambulanze. Nella serata a Ramallah, in uno degli ospedali presidiati dalla delegazione di Action 4peace ci sono stati momenti di tensione con un Tank Israeliano che è penetrato nel cortile dell'edificio. La situazione si è calmata poco dopo, anche se l'ospedale rimane circondato dai mezzi corazzati.

Mentre passano le ore continua l'avanzata della macchina militare israeliana.
L'occupazione procede con un ritmo meccanico, ovunque si ripetono bombardamenti, rastrellamenti, deportazioni di massa di prigionieri bendati e umiliati. Al momento non si può davvero fare una stima reale della portata di questo massacro, dal momento che il flusso delle informazioni è ostruito alla fonte dall'apparato militare che controlla quelle zone.
Pubblichiamo un'Ansa che riassume la situazione nelle principali città nei Territori.
(ANSA) -, 4 APR - Da una settimana l'offensiva dell' esercito israeliano, nota come 'Muraglia di difesa', si sta estendendo a numerose citta' autonome palestinesi della Cisgiordania. Ecco una breve mappa dell'occupazione in corso.
- RAMALLAH. E' da qui, dal cuore geografico e dalla capitale della Cisgiordania, 10 km a nord di Gerusalemme, che e' cominciata l'offensiva israeliana dopo la strage di Netanya, costata la vita a 22 persone. Dal 28 marzo sono stati dispiegati ben 150 carri armati. I soldati israeliani sono arrivati fin davanti alla porta del presidente dell'Anp, Yasser Arafat, confinato nel suo quartiere generale della Muqata dallo scorso dicembre. A Betunia, alla periferia di Ramallah, il 2 aprile viene occupato il quartiere generale del capo della sicurezza palestinese Jibril Rajub.
- BETLEMME. Le truppe israeliane hanno cominciato a circondare questa citta' (30.000 abitanti), situata a circa 10 km a sud ovest di Gerusalemme, dalla sera del 29 marzo con l'intenzione di avanzare verso il vicino campo profughi di Deheishe, da dove proveniva la ragazza kamikaze palestinese di 16 anni che si e' fatta esplodere in quello stesso giorno a Gerusalemme. E' in questa citta' che si sta consumando in queste ore la crisi piu' grave con oltre 200 miliziani palestinesi assediati nella Basilica della Nativita'. Secondo la testimonianza di un frate francescano dall'interno del complesso della Basilica della Nativita' di Betlemme, gli oltre 200 civili e miliziani palestinesi che da due giorni erano asserragliati nella Chiesa si sono spostati nel convento. La decisione, ha riferito il frate polacco Andrzej Tabarra alla radio del suo Paese, e' stata presa dopo che i soldati israeliani avevano fatto saltare la porta posteriore della Chiesa. Gli israeliani hanno smentito di aver fatto saltare quella porta. Tabarra sostiene che gli uomini sono affamati e molti stanchi ma pronti a difendersi fino alla morte.
- TULKAREM. Nel nord della Cisgiordania al confine con Israele, la citta' (39.000 abitanti) e' stata circondata dai carri armati israeliani dal 31 marzo. I vertici militari israeliani considerano Tulkarem come una delle principali basi di attivisti responsabili di attentati. L'1 aprile l'esercito israeliano ha preso il totale controllo della citta'. In quelle stesse ore otto palestinesi presunti collaborazionisti con Israele sono stati ''giustiziati''.
- QALQILYA. Nelle stesse ore in cui Tulkarem veniva circondata, decine di carri armati israeliani hanno occupato, poco piu' a sud, Qalqilya, una cittadina di 37.000 abitanti posta sulla 'linea verde' che separa i territori israeliani dalla Cisgiordania.
- JENIN. Dal 2 aprile circa 50 carri armati israeliani sono penetrati nella citta' autonoma di Jenin (30.000 abitanti), nella zona settentrionale della Cisgiordania. Violenti scontri sono cominciati subito dopo l'ingresso nella citta'.
- NABLUS. Il 3 aprile un centinaio di carri armati israeliani sono entrati nella citta' che, con i suoi 180.000 abitanti, e' la piu' popolosa nel nord della Cisgiordania. Violenta la resistenza opposta soprattutto attorno al campo profughi di Balata.
- SALFIT. Sempre il 3 aprile una ventina di carri armati israeliani hanno occupato Salfit (8.300 abitanti), nei pressi di Nablus, e vi hanno imposto il coprifuoco.
- HEBRON. Oggi alcuni carri armati israeliani sono entrati nella parte palestinese della citta' (140.000 abitanti), la piu' popolosa della Cisgiordania meridionale. I soldati israeliani hanno inoltre preso posizione anche alla periferia della citta' di Gaza e attorno ai campi profughi di Jabaliya e Khan Yunis, nella Striscia di Gaza.
Il presidente statunitense George W. Bush è intervenuto questo pomeriggio sulla vicenda mediorientale, annunciando una nuova missione del segretario di Stato Usa Colin Powell nella regione. Il capo della diplomazia statunitense partirà da Washington la prossima settimana. Bush ha parlato di situazione "drammaticamente deteriorata" e ha chiesto allo Stato ebraico di sospendere le incursioni nei territori autonomi palestinesi e ritirare le proprie truppe. Al tempo stesso, peraltro, ha accusato Yasser Arafat di essere venuto meno al proprio impegno di fermare il terrorismo. Il capo della Casa Bianca ha ribadito che la visione statunitense per quanto riguarda il futuro dei rapporti israelo-palestinesi è fondata su due Stati sovrani che convivano in pace e sicurezza. La risposta israeliana non si è fatta attendere. Il ministro delle finanze Silvan Shalom, appartenente al Likud, il partito del premier Ariel Sharon, ha dichiarato che "il lavoro intrapreso non è ancora terminato" e che le operazioni militari nei Territori proseguiranno almeno fino all'arrivo di Powell.
Il viceministro della difesa israeliano, Dalia Rabin Pelossof, intervistata dalla Cnn, ha detto che ''sfortunatamente'' Israele si ritirera' dai territori solo se anche i palestinesi intraprenderanno passi significativi. La Rabin non ha voluto dire se una decisione in tal senso sara' presa dopo l'incontro tra Anthony Zinni ed il leader palestinese Yasser Arafat. Alla domanda della giornalista della Cnn ha risposto: ''Israele deve garantire sicurezza ai suoi cittadini''.
17.00 Betlemme
La segreteria della Cgil ''protesta con forza'' per la decisione del governo israeliano di bloccare all'aeroporto di Tel Aviv e negare, la scorsa notte, l'ingresso nel paese a un gruppo di parlamentari e rappresentanti delle forze politiche e sociali, e chiede ''un'immediata ed energica protesta del governo italiano''.
In una conferenza stampa a Roma con i rappresentanti sindacali e delle associazioni della societa' civile espulsi questa notte al loro arrivo all'aeroporto di Tel Aviv, il vicesegretario generale della Cgil Guglielmo Epifani ha definito il trattamento ad essi riservato dalle autorita' israeliane ''un atto esplicito di ostilita' per il quale la Cgil elevera' una protesta formale al ministero degli esteri
16.45 Betlemme
I mediattivisti che si trovano tuttora a Dheishe hanno richiesto al consolato italiano di assicurare un cordone di sicurezza per permettere a chi vuole di uscire da Betlemme, utilizzando lo stesso cordone per inviare aiuti di prima necessità alle popolazioni ormai isolate da giorni.
Come è avvenuto per gli espulsi all'areoporto di Tel Aviv nessuna risposta a questo proposito giunge dal consolato. A conferma della colpevole indifferenza della diplomazia italiana: il presidente del Consiglio e ministro degli Esteri ad interim, Silvio Berlusconi, riferira' sugli sviluppi della crisi mediorientale alle commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato solo martedi' prossimo 9 aprile
Ore 16.30 Betlemme
Nel campo profughi di Deheishe continua la trattativa tra la delegazione e l'esercito Israeliano, mediata dal console Italiano. Pare che l'esercito imponga loro come condizione quella di uscire all'interno di mezzi corazzati.
Cinque parlamentari italiani, giunti stamane in Israele, sono entrati in tarda mattinata a Ramallah, dove il presidente palestinese Yasser Arafat e' assediato da una settimana nel suo quartier generale. Lo ha riferito all'Ansa Marina Sereni, responsabile Esteri dei Ds. I parlamentari, giunti a Ramallah sono i deputati Ds, Famiano Crucianelli, Claudio Fava, Marco Fumagalli e Roberta Pinotti e Luca Marcora (Margherita). I parlamentari sono giunti stamane a Tel Aviv, da dove hanno subito raggiunto Gerusalemme per poi trasferirsi a Ramallah. Con loro viaggiavano anche altri tre deputati dei Ds, Marco Minniti, Marina Sereni, e Massimo Villone, e il deputati del Prc Giuliano Pisapia e Giovanni Bianchi della Margherita che sono invece stati bloccati al Check point di Ramallah e poi rientrati nella Citta' santa, dove terranno nel pomeriggio una conferenza stampa. Altri tre parlamentari italiani, ha precisato la Sereni all'Ansa, i deputati Verdi Francesco Martone e Luana Zanella (Verdi) e Giovanni Pagliarulo (Pdci) sono stati invece "respinti" in malo modo sempre stamane insieme con un gruppo di pacifisti e sindacalisti dalle autorita' israeliane al loro arrivo all'aeroporto 'Ben Gurion' di Tel Aviv.
'Della delegazione pacifista che questa mattina e' stata respinta, con violenza, all'aeroporto di Tel Aviv, faceva parte anche l'inviata del settimanale 'Carta', Anna Pizzo, cui le autorita' israeliane hanno impedito, senza ragione alcuna, di entrare nel paese per compiere il suo lavoro di giornalista''. A denunciarlo e' il settimanale stesso che protesta ''contro questo attentato alla liberta' di stampa, che del resto non e' il primo ne' il piu' grave di cui il governo Sharon si e' reso colpevole''.<
br> ''Esigiamo che il governo italiano e la Federazione nazionale della
stampa, ciascuno per cio' che gli compete - dichiara 'Carta' - esprimano la loro riprovazione e chiedano spiegazioni per questo, come per gli altri abusi commessi dalla polizia aeroportuale: il pestaggio subito da Vittorio Agnoletto e le brutalita' contro Luciana Castellina,Claudio Sabattini e altri.

Ore 15.30 Tel Aviv
ISRAELE, SCONTRI POLIZIA-DIMOSTRANTI A AMBASCIATA USA
Scontri tra polizia e dimostranti arabo-israeliani sono scoppiati questo pomeriggio a Tel Aviv nel corso di una manifestazione di protesta di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti.
Lo hanno riferito testimoni sul posto. Gli scontri scoppiati quando la polizia ha disperso alcune centinaia di dimostranti arabi-israeliani che si erano raggruppati di fronte all'ambasciata Usa, sul lungomare di Tel Aviv. Un primo bilancio riferisce di tre dimostranti feriti e altri cinque arrestati. (ANSA).
Ore 15.00
Betlemme, basilica nativita' sott'attacco
giungono notizie di un pesante attacco alla basilica della Nativita' a Betlemme, i militari, dopo aver sfondato la porta a cannonate stanno sparando all'interno.
Poco prima dell'attacco alcuni giornalisti che cercavano di avvicinarsi dalla basilica sono stati cacciati con gas urticanti. i portavoce dell'esercito continuano a smentire l'attacco.
Ore 14.30
Delegazione parlamentare a ramallah
dopo che questa un centinanio si perrsone tra giornalisti, parlamentari, disobbedienti e pacifisti sono state fermate all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv ed espulse da israele dopo essere state caricate e malmenate dalla polizia, una delegazione composta da alcuni di quelli riusciti a passare e' entrata a ramallah.
il gruppo e' composto dai parlamentari Claudio Fava, Famiano Crucianelli, Roberta Pinotti, Andrea Fumagalli dei ds e Luca Marcora della margherita giunti, i giornalisti Tano D'Amico, Gabriel Bertinetto, e alcuni disobbedienti e pacifisti gia' presenti qui in palestina.
in questo maomento hanno raggiunto il gruppo di trenta persone che da alcuni giorni stanno all'ospedale di Ramallah, portando con se' viveri e beni di prima necessita' in sostegno della popolazione civile assediata e delle strutture sanitarie, anch'esse oggetto molto spesso delle brutali operazioni militari israeliane.
DEISHE CAMP ore 13.30
Una corrispondenza con Meri Righi di Radio Onda Rossa "Stanno ricominciando a sparare. Prima hanno fatto saltare la porta della chiesa della Natività. Adesso stiamo cercando di trattare per ottenere il corridoio umanitario per le ambulanze; ieri un ambulanza ha provato ad entrare a Betlemme ma è stata fermata e chi era dentro è stato arrestato. Cerchiamo anche di trattare perché i consoli possano entrare a Betlemme, per poter portare con noi le ambulanze e recuperare i corpi dei morti e i feriti.
Gli altri due campi sono nella nostra stessa identica situazione, hanno provato ad uscire con un'ambulanza ma sono stati respinti indietro in modo barbaro. Anche qui ci sono i cecchini appostati sui tetti che ci tengono costantemente sotto tiro."
RAMALLAH ore 13.00 - ARRIVO DELLA DELEGAZIONE PARLAMENTARE
I parlamentari italiani che stanno disobbedendo al governo israeliano, Claudio Fava, Famiano Crucianelli, Roberta Pinotti, Andrea Fumagalli (Democratici di Sinistra) e Luca Marcora (Margherita), il fotografo Tano D'Amico, e Gabriel Bertinetto corrispondente dell'Unità sono giunti dopo un tortuoso tragitto nell'ospedale di Ramallah con una scorta di viveri e beni di prima necessità per sostenere gli attivisti che da giorni sono presenti all'interno, e continuare la staffetta internazionale a protezione e garanzia della tutela dei diritti della popolazione palestinese. Questa notte è stata anche tagliata l'acqua all'ospedale, ennesimo sfregio ad una città in macerie.
COMUNICATO STAMPA DAL RAMALLAH HOSPITAL ore13.30
Apprendiamo in questo momento della ignobile e violenta espulsione operata dalle autorità ai danni di due delegazioni di parlamentari, dirigenti, attivisti di associazioni, sindacati e movimenti italiani giunti a Tel Aviv alle prime ore del mattino. Da Ramallah Hospital territori palestinesi settimo giorno di occupazione militare.
ore 12.30
"Alcuni minuti fa è accaduto un fatto gravissimo. L'esercito israeliano ha sparato due colpi contro un'ambulanza che andava a portare soccorsi. I vetri del'ambulanza sono andati distrutti. Un'ulteriore violazione ei diritti umani. I medici che stanno facendo questo servizio sono persone splendide, da ammirare".
ore 12.15
Le prime valuatzioni di Roberto Giudice della Fiom sull'espulsione della delegazione italiana, di cui facevano parte anche Alessandra Micozzi e Claudio Sabattini. "Questa nostra esperienza ha dimostrato che si possono trovare degli spazi per preservare i diritti più fondamentali, noi ci siamo concentrati sulla cura dei malati. Diciamo con forza che lo Stato di Israele non deve intervenire con le armi.
Penso che l'espulsione di così tanti parlamentari e cittadini italiani denoti che Israele sta perdendo la testa e il governo italiano non può non intervenire."
11.00, Atene
LA DEPUTATA LUANA ZANELLA DENUNCIA:"VITTIME DI INCREDIBILI VIOLENZE".
Abbiamo raggiunto telefonicamente Luana Zanella, deputata dei verdi, attualmente all'aereoporto di Atene in attesa di essere rimbarcata in Italia, insieme agli altri componenti della delegazione. "Siamo stati vittime di violenze intollerabili, alcuni di noi hanno subito dei veri e propri pestaggi.
Non ho mai visto in vita mia nulla di simile. La condizione posta dalle autorità israeliane era che i deputati, per poter entrare in Israele,abbandonassero il resto della delegazione dei pacifisti. Noi ci siamo rifiutati e abbiamo subito maltrattamenti e ingiurie. Marina Sereni e Pagliaruolo hanno invece fatto la scelta di entrare senza il resto della delegazione. L'addetto all'ambasciata italiana a Gerusalemme non è stato in grado di fornirci alcun aiuto concreto, la Farnesina è stata latitante.
Abbiamo già tenuto una grossa conferenza stampa in cui abbiamo denunciato l'accaduto. Lo stesso faremo appena arriveremo in Italia"
10.00, Tel Aviv
L'aereo della Olympic Airways con a bordo il gruppo di pacifisti e sindacalisti italiani a cui Israele ha vietato l'ingresso nel Paese e' ripartito dall'aeroporto di Tel Aviv per l'Italia.
Lo ha detto una fonte aeroportuale a Tel Aviv. L'aereo e'partito con circa due ore di ritardo, alle 08:47 locali (le 07:47 in Italia). (ANSA)
9.35, Tel Aviv
Il premier israeliano Ariel Sharon ha deciso di vietare un incontro fra l'inviato speciale Usa Anthony Zinni e il presidente palestinese Yasser Arafat. Lo hanno detto stamattina fonti israeliane informate, aggiungendo che la decisione e' stata osteggiata dal ministyro degli esteri Shimon Peres.
La fonte ha detto che la decisione e' stata oggetto di un acceso dibattito la notte scorsa in seno al consiglio di difesa del governo israeliano, convocato da Sharon. Durante il dibattito, Peres ha criticato con forza il divieto di far incontrare Zinni e il leader palestinese. (ANSA).
9.00, Tel Aviv
RINFORZI A HEZBOLLAH LUNGO CONFINE LIBANO-ISRAELE, Rinforzi sono giunti ai guerriglieri Hezbollah dislocati nel Libano del sud lungo il confine con Israele. Lo ha rivelato il ministro degli esteri Shimon Peres, secondo il quotidiano Maariv, mentre in quella zona la tensione sta rapidamente crescendo in seguito a ripetuti attacchi contro la Galilea.
''Israele - ha minacciato Peres - reagira' con forza alle provocazioni e ai tentativi di attentati da parte degli Hezbollah''. Mediante canali diplomatici, Israele ha avvertito nei giorni scorsi i governi di Beirut e di Damasco che la situazione rischia di precipitare se essi non sapranno contenere le attivita' dei guerriglieri di Hassan Nasrallah.
La stampa israeliana odierna aggiunge che mentre guerriglieri Hezbollah sono ricorsi a piu' riprese al lancio di colpi di mortaio, un razzo katiuscia esploso nella Alta Galilea e' stato sparato in realta' da militanti palestinesi del 'Fronte popolare-Comando generale' di Ahmed Jibril. (ANSA).
9.00, Tel Aviv
da Carta La delegazione di una quarantina di parlamentari, sindacalisti, intellettuali, persone della società civile che era partita mercoledì sera per la Palestina, per fare da staffetta con i membri di Action for Peace che stanno tornando in Italia, è stata espulsa da Israele appena messo piede a Tel Aviv. Nessuna spiegazione è stata data del provvedimento, che non ha precedenti, e avviene proprio mentre la Unione europea ha deciso di inviare il ministro degli esteri spagnolo (la Spagna ha la presidenza di turno della
Ue) e il "ministro degli esteri" europeo, Solana, ad incontrare sia Sharon che Arafat.
Le forze di polizia israeliane si sono comportate con brutalità. La delegazione ha cercato di fare resistenza passiva, sedendosi per terra nell'aeroporto, ma Luciana Castellina, ex parlamentare europea, e Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom, sono stati trascinati via con la forza, mentre Vittorio Agnoletto è stato portato in una stanza e, come ha poi raccontato, "massacrato con pugni e calci". Anche Marco Revelli è stato malmenato.
Il senatore verde Francesco Martone e la deputata verde Luana Zanella sono stati trattenuti. La delegazione, della quale fa parte tra gli altri la redattrice di Carta Anna Pizzo è stata imbarcata sull'aereo Olympic, con scalo ad Atene, con il quale tornano anche molti di Action for Peace arrivati in Israele una settimana fa. La delegazione ha cercato in ogni modo di ritardare la partenza dell'aereo.
Lancio AGI - Chiuso in una stanza e pestato dagli israeliani. Cosi' Vittorio Agnoletto, leader del Social Forum, racconta il suo arrivo a Tel Aviv, dove avrebbe dovuto partecipare insieme a sindacalisti ed esponendti delle Ong a una serie di manifestazioni di protesta non violenta contro l'occupazione israeliana della Cisgiordania. "Non appena mi hanno individuato come responsabile del gruppo - dice Agnoletto, contattato telefonicamente dall'Agi - mi hanno portato in una stanza e mi hanno dato un sacco di botte. Ho la faccia piena di lividi".
Subito dopo al gruppo, di cui fanno parte anche alcuni medici greci, e' stata notificata l'ordinanza di espulsione, ma Agnoletto e gli altri hanno inscenato una protesta a bordo dell'aereo sul quale sono stati imbarcati: si sono seduti sul pavimento, l'uno sotto braccio all'altro, e rifiutano di prendere posto. "Abbiamo chiesto di parlare con l'ambasciatore italiano e con quello greco" conclude il leader del Social Forum.

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4. IMMAGINI
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di Brioga nostro inviato all'ospedale di ramallah da 4 giorni.
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Gallerie precedenti
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Il Progetto
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