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Giro88
Palestina aprile 2002
RESOCONTO DELLA GIORNATA
Venerdì 05/04/2002,
a cura di radio mozzarella
ore 11.00
BETLEMME, LE SUORE NEL COMPLESSO DELLA NATIVITÀ
PRESTANO SOCCORSO AI PALESTINESI FERITI (www.misna.org)
"Le nostre consorelle hanno trascorso tutta
la giornata di ieri ad assistere i feriti che
si trovano all'interno del complesso della Basilica
della
natività: la loro preghiera quotidiana
è il soccorso alle persone che hanno bisogno
di aiuto". Trascorrono così le ore
dentro il convento della Natività di Betlemme,
sotto assedio ormai da tre giorni.
A raccontarlo alla MISNA è suor Maria Sandrina
Borgioli, la madre generale della congregazione
delle suore Minime del Sacro cuore, che dal convento
di Poggio a Caiano, in provincia di Prato, si
tiene costantemente in contatto con le 4 consorelle
della comunità in Terra Santa, dove si
stanno vivendo momenti drammatici. Tra i 200 miliziani
armati che hanno trovato rifugio nella Basilica
e negli spazi dell'attiguo convento francescano
di Santa Caterina alcuni di loro sono feriti.
Le suore minime, che vivono lì da anni
prestando servizio ai religiosi della basilica
(francescani, ortodossi e
armeni) e ai pellegrini in visita, da tre giorni
spendono gran parte della giornata ad assistere
chi ne ha bisogno. Soprattutto i tanzim rimasti
feriti negli scontri a fuoco con l'esercito israeliano.
"Il vero problema è che ormai scarseggia
non solo il cibo, ma anche il materiale sanitario
- spiega suor Maria Sandrina Borgioli - l'ultimo
contatto telefonico l'ho avuto ieri sera e la
superiora del convento, suor Maria Lisetta Vingi,
mi ha raccontato di aver effettuato anche una
flebo a un palestinese ferito. Alcuni sono disidratati
e versano davvero in condizioni disperate. Come
si fa a lasciarli allo sbando? A noi - prosegue
la madre generale - non interessa se sono armati
o se sono guerriglieri.
Ci sentiamo in dovere di assisterli e di curarli".
Ma oltre ai miliziani palestinesi, all'interno
del complesso della Natività si rifugiano
anche alcune persone che si trovavano nei pressi
della Piazza della Mangiatoia quando i carri armati
israeliani hanno invaso il centro di Betlemme.
"Sappiamo che ci sono anche dei civili -
aggiunge suor Maria Sandrina Borgioli - temiamo
per le condizioni di tutti, perché a quanto
ci riferiscono le nostre consorelle la situazione
non è affatto migliorata. Anzi, il timore
è che quelli all'esterno (i militari israeliani,
ndr) possano perdere la pazienza ed entrare nella
Basilica con la forza. Da parte nostra preghiamo
per tutti coloro che stanno vivendo questo terribile
momento e speriamo che tutto possa finire presto".
ore 10.50
Bombardato ospedale a Nablus
Un farmacista dell'ospedale Al Razi di Jenin,
in Cisgiordania, ha detto all'Ansa che bombardamenti
israeliani hanno colpito poco fa il nosocomio
e combattimenti tra israeliani e palestinesi sono
in corso intorno all'edificio semidistrutto, circondato
da carri armati. ''Ci hanno distrutto tutto, il
reparto di radiologia, i serbatoi dell'acqua,
le bombe d'ossigeno'', ha detto Omari, che dopo
vent'anni e' tornato lo scorso anno dall'Italia.
''Vediamo i feriti a pochi metri da noi, davanti
all'ospedale e non possiamo fare niente, non possiamo
andarli a prendere perche' sparano da tutte le
parti'', ha aggiunto il medico, con voce concitata.
Durante la telefonata si sentiva all'esterno il
rombo degli elicotteri.
Nablus - attacco alla città, grandi resistenze
Testimoni hanno riferito di combattimenti casa
per casa, dell'attacco israeliano con quattro
elicotteri e dell'esplosione di mine anti-carro.
Fonti militari israeliane hanno confermato soltanto
la morte di due palesinesi e precisato che si
trattava di combattenti; hanno riferito anche
del ferimento di un militare. Ieri nel campo profughi
di Jenin erano stati uccisi tre soldati israeliani.
Fonti della sicurezza palestinese e testimoni
hanno detto che gli israeliani hanno sparato razzi
e impiegato mitragliatrici contro la citta' vecchia
di Nablus e l'adiacente campo profughi di Balata.
Le truppe di occupazione non consentono il transito
di ambulanze per soccorrere le vittime e questo
rende difficile anche fare un bilancio. I medici
dell'ospedale di Nablus hanno riferito che il
locale obitorio e' stato trasformato in ospedale
visto l'elevato numero di feriti e hanno chiesto
aiuti alle organizzazioni internazionali.
L'"Operazione muro di difesa" anti-terrorismo,
cosi' la definiscono gli israeliani, e' entrata
questa mattina nella seconda settimana con un
bilancio in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza
di oltre 90 morti tra i palestinesi e circa 20
tra gli israeliani. (AGI)
DEISHE CAMP ore 10.15 - Una corrispondenza
con Meri Righi di Radio Onda Rossa " La notte
è passata come sempre, spari in continuazione.
Molti di noi devono cominciare a tornare in Italia.
Avevamo richiesto di uscire con le ambulanze.
Non abbiamo nessuna intenzione di uscire scortati
dai tank israeliani. Chiediamo di uscire con un
cordone umanitario con le amublanze. Altrimenti
noi non usciamo da qua. Non usciremo da questo
posto, scappando così come ci viene chiesto
dal Consolato italiano. Non possiamo accettarlo.
A noi l'esercito ha sparato addosso fino ad oggi
e non possiamo uscire con l'esercito israeliano.
Usciremo solo con la bandiera bianca e con l'ambulanza"
Betlemme - Notte di spari e terrore
Quanto all'atmosfera all'interno del complesso
della Nativita', padre Vincenzo assicura che e'
tutto tranquillo. ''Sono false le voci -dice-
che descrivono i frati in ostaggio dei palestinesi.
Alcuni certamente posseggono armi, ma di sicuro
non le hanno usate per intimidire i frati. Quelli
che ce le hanno sono ex guardie di Arafat e poliziotti
dell'Autorita' Palestinese, ma c'e' anche molta
gente, tra cui tanti ragazzi, che ha cercato rifugio
da noi perche' spaventata''.
Il francescano riferisce poi di una trattativa
in corso tra il convento e un ufficiale israeliano,
che vorrebbe ottenere la resa degli uomini asserragliati
all'interno. ''Ma delle sue parole non ci fidiamo
-sottolinea- e si continua a sperare in un intermediario
internazionale che possa offrire delle precise
garanzie''.
''I palestinesi, circa 200, che si trovano nel
convento chiedono solo cibo, ma -riferisce- le
provviste non bastano piu'. E ieri gli israeliani
hanno fatto tornare indietro l'ambulanza della
Croce Rossa diretta alla Basilica con una scorta
di viveri''.
''Gli appelli lanciata dalla Custodia sembrano
cadere nel vuoto -commenta- ora contiamo su questa
svolta di George Bush, alla quale ha contribuito
senz'altro, almeno moralmente, la lettera che
il Papa gli ha fatto arrivare''.
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Giovedì 04/04/2002
ore 23.00
SHARON AUTORIZZA ZINNI, DOMANI L'INCONTRO CON
ARAFAT
Si terra' domani, secondo fonti palestinesi, l'incontro
tra l'inviato Usa Anthony Zinni e il presidente
palestinese Yasser Arafat, assediato nel suo quartier
generale dei Ramallah, il "Muqata'a".
Lo ha confermato il generale Taufik Tirawi, capo
dei servizi di informazione palestinesi, che si
trova con Arafat. (AGI)
ore 22.20
ONU E BANCA MONDIALE PER RISPETTO PRINCIPI UMANITARI
Nazioni Unite e Banca Mondiale hanno oggi chiesto
a Israele il rispetto dei principi umanitari in
Cisgiordania e Gaza e hanno messo in guardia da
un aumento rapido della poverta' nella regione
se l'Autorita' Palestinese dovesse essere esautorata.
In un comunicato congiunto Onu e Banca hanno chiesto
anche che Israele conceda ''piena liberta' di
movimento agli operatori umanitari nella regione''.
Le due organizzazioni mondiali hanno chiesto ai
paesi donatori di incrementare i finanziamenti
alle agenzie e alle organizzazioni non governative
nell'area suggerendo inoltre che la Lega Araba
trasformi un recente impegno per il finanziamento
dell'Autorita' Palestinese in un regolare flusso
di fondi. (ANSA).
ore 21.50
DELEGAZIONE DS INCONTRA NUNZIO APOSTOLICO A GERUSALEMME
La delegazione dei parlamentari dei Ds rimasta
a Gerusalemme, della quale fanno parte Marina
Sereni, Marco Minniti, Massimo Villone, Giovanni
Kessler e Margherita Cogo, ha incontrato oggi
nel primo pomeriggio il nunzio apostolico Pietro
Sambi.
''La situazione -dicono i parlamentari- e' ulteriormente
precipitata dopo che e' stato fatto saltare con
l'esplosivo un portone d'entrata al santuario.
La nostra delegazione ha sottolineato come imprescindibile
condizione per la tutela delle persone e per la
sacralita' del luogo che l'esercito israeliano
non entri con le armi all'interno della chiesa''.
''Si tratterebbe di un atto che farebbe tragicamente
precipitare una situazione gia' oltre ogni limite
di gravita'.
Per questo chiediamo -riferiscono i parlamentari
della delegazione- che l'Unione Europea ed il
governo italiano si adoperino immediatamente per
far valere questa posizione. Mons. Sambi, da parte
sua, ci ha rappresentato tutto il suo impegno
di queste ore per riuscire a mediare tra le parti
ed evitare ulteriori combattimenti e spargimenti
di sangue''. (ADNKRONOS)
h 21.30 La situazione
La trattativa della delegazione di Deheishe si
è evoluta in serata, e si pensa che nella
giornata di domani alcuni mezzi verranno messi
a disposizione per il loro rientro. Gli attivisti
che presidiano il campo profughi da diversi giorni
stanno trattando per fare in modo di avere aiuti
umanitari e autoambulanze. Nella serata a Ramallah,
in uno degli ospedali presidiati dalla delegazione
di Action 4peace ci sono stati momenti di tensione
con un Tank Israeliano che è penetrato
nel cortile dell'edificio. La situazione si è
calmata poco dopo, anche se l'ospedale rimane
circondato dai mezzi corazzati.
Mentre passano le ore continua
l'avanzata della macchina militare israeliana.
L'occupazione procede con un ritmo meccanico,
ovunque si ripetono bombardamenti, rastrellamenti,
deportazioni di massa di prigionieri bendati e
umiliati. Al momento non si può davvero
fare una stima reale della portata di questo massacro,
dal momento che il flusso delle informazioni è
ostruito alla fonte dall'apparato militare che
controlla quelle zone.
Pubblichiamo un'Ansa che riassume la situazione
nelle principali città nei Territori.
(ANSA) -, 4 APR - Da una settimana l'offensiva
dell' esercito israeliano, nota come 'Muraglia
di difesa', si sta estendendo a numerose citta'
autonome palestinesi della Cisgiordania. Ecco
una breve mappa dell'occupazione in corso.
- RAMALLAH. E' da qui, dal cuore geografico e
dalla capitale della Cisgiordania, 10 km a nord
di Gerusalemme, che e' cominciata l'offensiva
israeliana dopo la strage di Netanya, costata
la vita a 22 persone. Dal 28 marzo sono stati
dispiegati ben 150 carri armati. I soldati israeliani
sono arrivati fin davanti alla porta del presidente
dell'Anp, Yasser Arafat, confinato nel suo quartiere
generale della Muqata dallo scorso dicembre. A
Betunia, alla periferia di Ramallah, il 2 aprile
viene occupato il quartiere generale del capo
della sicurezza palestinese Jibril Rajub.
- BETLEMME. Le truppe israeliane hanno cominciato
a circondare questa citta' (30.000 abitanti),
situata a circa 10 km a sud ovest di Gerusalemme,
dalla sera del 29 marzo con l'intenzione di avanzare
verso il vicino campo profughi di Deheishe, da
dove proveniva la ragazza kamikaze palestinese
di 16 anni che si e' fatta esplodere in quello
stesso giorno a Gerusalemme. E' in questa citta'
che si sta consumando in queste ore la crisi piu'
grave con oltre 200 miliziani palestinesi assediati
nella Basilica della Nativita'. Secondo la testimonianza
di un frate francescano dall'interno del complesso
della Basilica della Nativita' di Betlemme, gli
oltre 200 civili e miliziani palestinesi che da
due giorni erano asserragliati nella Chiesa si
sono spostati nel convento. La decisione, ha riferito
il frate polacco Andrzej Tabarra alla radio del
suo Paese, e' stata presa dopo che i soldati israeliani
avevano fatto saltare la porta posteriore della
Chiesa. Gli israeliani hanno smentito di aver
fatto saltare quella porta. Tabarra sostiene che
gli uomini sono affamati e molti stanchi ma pronti
a difendersi fino alla morte.
- TULKAREM. Nel nord della Cisgiordania al confine
con Israele, la citta' (39.000 abitanti) e' stata
circondata dai carri armati israeliani dal 31
marzo. I vertici militari israeliani considerano
Tulkarem come una delle principali basi di attivisti
responsabili di attentati. L'1 aprile l'esercito
israeliano ha preso il totale controllo della
citta'. In quelle stesse ore otto palestinesi
presunti collaborazionisti con Israele sono stati
''giustiziati''.
- QALQILYA. Nelle stesse ore in cui Tulkarem veniva
circondata, decine di carri armati israeliani
hanno occupato, poco piu' a sud, Qalqilya, una
cittadina di 37.000 abitanti posta sulla 'linea
verde' che separa i territori israeliani dalla
Cisgiordania.
- JENIN. Dal 2 aprile circa 50 carri armati israeliani
sono penetrati nella citta' autonoma di Jenin
(30.000 abitanti), nella zona settentrionale della
Cisgiordania. Violenti scontri sono cominciati
subito dopo l'ingresso nella citta'.
- NABLUS. Il 3 aprile un centinaio di carri armati
israeliani sono entrati nella citta' che, con
i suoi 180.000 abitanti, e' la piu' popolosa nel
nord della Cisgiordania. Violenta la resistenza
opposta soprattutto attorno al campo profughi
di Balata.
- SALFIT. Sempre il 3 aprile una ventina di carri
armati israeliani hanno occupato Salfit (8.300
abitanti), nei pressi di Nablus, e vi hanno imposto
il coprifuoco.
- HEBRON. Oggi alcuni carri armati israeliani
sono entrati nella parte palestinese della citta'
(140.000 abitanti), la piu' popolosa della Cisgiordania
meridionale. I soldati israeliani hanno inoltre
preso posizione anche alla periferia della citta'
di Gaza e attorno ai campi profughi di Jabaliya
e Khan Yunis, nella Striscia di Gaza.
Il presidente statunitense George W. Bush è
intervenuto questo pomeriggio sulla vicenda mediorientale,
annunciando una nuova missione del segretario
di Stato Usa Colin Powell nella regione. Il capo
della diplomazia statunitense partirà da
Washington la prossima settimana. Bush ha parlato
di situazione "drammaticamente deteriorata"
e ha chiesto allo Stato ebraico di sospendere
le incursioni nei territori autonomi palestinesi
e ritirare le proprie truppe. Al tempo stesso,
peraltro, ha accusato Yasser Arafat di essere
venuto meno al proprio impegno di fermare il terrorismo.
Il capo della Casa Bianca ha ribadito che la visione
statunitense per quanto riguarda il futuro dei
rapporti israelo-palestinesi è fondata
su due Stati sovrani che convivano in pace e sicurezza.
La risposta israeliana non si è fatta attendere.
Il ministro delle finanze Silvan Shalom, appartenente
al Likud, il partito del premier Ariel Sharon,
ha dichiarato che "il lavoro intrapreso non
è ancora terminato" e che le operazioni
militari nei Territori proseguiranno almeno fino
all'arrivo di Powell.
Il viceministro della difesa israeliano, Dalia
Rabin Pelossof, intervistata dalla Cnn, ha detto
che ''sfortunatamente'' Israele si ritirera' dai
territori solo se anche i palestinesi intraprenderanno
passi significativi. La Rabin non ha voluto dire
se una decisione in tal senso sara' presa dopo
l'incontro tra Anthony Zinni ed il leader palestinese
Yasser Arafat. Alla domanda della giornalista
della Cnn ha risposto: ''Israele deve garantire
sicurezza ai suoi cittadini''.
17.00 Betlemme
La segreteria della Cgil ''protesta con forza''
per la decisione del governo israeliano di bloccare
all'aeroporto di Tel Aviv e negare, la scorsa
notte, l'ingresso nel paese a un gruppo di parlamentari
e rappresentanti delle forze politiche e sociali,
e chiede ''un'immediata ed energica protesta del
governo italiano''.
In una conferenza stampa a Roma con i rappresentanti
sindacali e delle associazioni della societa'
civile espulsi questa notte al loro arrivo all'aeroporto
di Tel Aviv, il vicesegretario generale della
Cgil Guglielmo Epifani ha definito il trattamento
ad essi riservato dalle autorita' israeliane ''un
atto esplicito di ostilita' per il quale la Cgil
elevera' una protesta formale al ministero degli
esteri
16.45 Betlemme
I mediattivisti che si trovano tuttora a Dheishe
hanno richiesto al consolato italiano di assicurare
un cordone di sicurezza per permettere a chi vuole
di uscire da Betlemme, utilizzando lo stesso cordone
per inviare aiuti di prima necessità alle
popolazioni ormai isolate da giorni.
Come è avvenuto per gli espulsi all'areoporto
di Tel Aviv nessuna risposta a questo proposito
giunge dal consolato. A conferma della colpevole
indifferenza della diplomazia italiana: il presidente
del Consiglio e ministro degli Esteri ad interim,
Silvio Berlusconi, riferira' sugli sviluppi della
crisi mediorientale alle commissioni Esteri congiunte
di Camera e Senato solo martedi' prossimo 9 aprile
Ore 16.30 Betlemme
Nel campo profughi di Deheishe continua la trattativa
tra la delegazione e l'esercito Israeliano, mediata
dal console Italiano. Pare che l'esercito imponga
loro come condizione quella di uscire all'interno
di mezzi corazzati.
Cinque parlamentari italiani, giunti stamane in
Israele, sono entrati in tarda mattinata a Ramallah,
dove il presidente palestinese Yasser Arafat e'
assediato da una settimana nel suo quartier generale.
Lo ha riferito all'Ansa Marina Sereni, responsabile
Esteri dei Ds. I parlamentari, giunti a Ramallah
sono i deputati Ds, Famiano Crucianelli, Claudio
Fava, Marco Fumagalli e Roberta Pinotti e Luca
Marcora (Margherita). I parlamentari sono giunti
stamane a Tel Aviv, da dove hanno subito raggiunto
Gerusalemme per poi trasferirsi a Ramallah. Con
loro viaggiavano anche altri tre deputati dei
Ds, Marco Minniti, Marina Sereni, e Massimo Villone,
e il deputati del Prc Giuliano Pisapia e Giovanni
Bianchi della Margherita che sono invece stati
bloccati al Check point di Ramallah e poi rientrati
nella Citta' santa, dove terranno nel pomeriggio
una conferenza stampa. Altri tre parlamentari
italiani, ha precisato la Sereni all'Ansa, i deputati
Verdi Francesco Martone e Luana Zanella (Verdi)
e Giovanni Pagliarulo (Pdci) sono stati invece
"respinti" in malo modo sempre stamane
insieme con un gruppo di pacifisti e sindacalisti
dalle autorita' israeliane al loro arrivo all'aeroporto
'Ben Gurion' di Tel Aviv.
'Della delegazione pacifista che questa mattina
e' stata respinta, con violenza, all'aeroporto
di Tel Aviv, faceva parte anche l'inviata del
settimanale 'Carta', Anna Pizzo, cui le autorita'
israeliane hanno impedito, senza ragione alcuna,
di entrare nel paese per compiere il suo lavoro
di giornalista''. A denunciarlo e' il settimanale
stesso che protesta ''contro questo attentato
alla liberta' di stampa, che del resto non e'
il primo ne' il piu' grave di cui il governo Sharon
si e' reso colpevole''.<
br> ''Esigiamo che il governo italiano e la
Federazione nazionale della
stampa, ciascuno per cio' che gli compete - dichiara
'Carta' - esprimano la loro riprovazione e chiedano
spiegazioni per questo, come per gli altri abusi
commessi dalla polizia aeroportuale: il pestaggio
subito da Vittorio Agnoletto e le brutalita' contro
Luciana Castellina,Claudio Sabattini e altri.
Ore 15.30 Tel Aviv
ISRAELE, SCONTRI POLIZIA-DIMOSTRANTI A AMBASCIATA
USA
Scontri tra polizia e dimostranti arabo-israeliani
sono scoppiati questo pomeriggio a Tel Aviv nel
corso di una manifestazione di protesta di fronte
all'ambasciata degli Stati Uniti.
Lo hanno riferito testimoni sul posto. Gli scontri
scoppiati quando la polizia ha disperso alcune
centinaia di dimostranti arabi-israeliani che
si erano raggruppati di fronte all'ambasciata
Usa, sul lungomare di Tel Aviv. Un primo bilancio
riferisce di tre dimostranti feriti e altri cinque
arrestati. (ANSA).
Ore 15.00
Betlemme, basilica nativita' sott'attacco
giungono notizie di un pesante attacco alla basilica
della Nativita' a Betlemme, i militari, dopo aver
sfondato la porta a cannonate stanno sparando
all'interno.
Poco prima dell'attacco alcuni giornalisti che
cercavano di avvicinarsi dalla basilica sono stati
cacciati con gas urticanti. i portavoce dell'esercito
continuano a smentire l'attacco.
Ore 14.30
Delegazione parlamentare a ramallah
dopo che questa un centinanio si perrsone tra
giornalisti, parlamentari, disobbedienti e pacifisti
sono state fermate all'aeroporto Ben Gurion di
Tel Aviv ed espulse da israele dopo essere state
caricate e malmenate dalla polizia, una delegazione
composta da alcuni di quelli riusciti a passare
e' entrata a ramallah.
il gruppo e' composto dai parlamentari Claudio
Fava, Famiano Crucianelli, Roberta Pinotti, Andrea
Fumagalli dei ds e Luca Marcora della margherita
giunti, i giornalisti Tano D'Amico, Gabriel Bertinetto,
e alcuni disobbedienti e pacifisti gia' presenti
qui in palestina.
in questo maomento hanno raggiunto il gruppo di
trenta persone che da alcuni giorni stanno all'ospedale
di Ramallah, portando con se' viveri e beni di
prima necessita' in sostegno della popolazione
civile assediata e delle strutture sanitarie,
anch'esse oggetto molto spesso delle brutali operazioni
militari israeliane.
DEISHE CAMP ore 13.30
Una corrispondenza con Meri Righi di Radio Onda
Rossa "Stanno ricominciando a sparare. Prima
hanno fatto saltare la porta della chiesa della
Natività. Adesso stiamo cercando di trattare
per ottenere il corridoio umanitario per le ambulanze;
ieri un ambulanza ha provato ad entrare a Betlemme
ma è stata fermata e chi era dentro è
stato arrestato. Cerchiamo anche di trattare perché
i consoli possano entrare a Betlemme, per poter
portare con noi le ambulanze e recuperare i corpi
dei morti e i feriti.
Gli altri due campi sono nella nostra stessa identica
situazione, hanno provato ad uscire con un'ambulanza
ma sono stati respinti indietro in modo barbaro.
Anche qui ci sono i cecchini appostati sui tetti
che ci tengono costantemente sotto tiro."
RAMALLAH ore 13.00 - ARRIVO DELLA DELEGAZIONE
PARLAMENTARE
I parlamentari italiani che stanno disobbedendo
al governo israeliano, Claudio Fava, Famiano Crucianelli,
Roberta Pinotti, Andrea Fumagalli (Democratici
di Sinistra) e Luca Marcora (Margherita), il fotografo
Tano D'Amico, e Gabriel Bertinetto corrispondente
dell'Unità sono giunti dopo un tortuoso
tragitto nell'ospedale di Ramallah con una scorta
di viveri e beni di prima necessità per
sostenere gli attivisti che da giorni sono presenti
all'interno, e continuare la staffetta internazionale
a protezione e garanzia della tutela dei diritti
della popolazione palestinese. Questa notte è
stata anche tagliata l'acqua all'ospedale, ennesimo
sfregio ad una città in macerie.
COMUNICATO STAMPA DAL RAMALLAH HOSPITAL ore13.30
Apprendiamo in questo momento della ignobile e
violenta espulsione operata dalle autorità
ai danni di due delegazioni di parlamentari, dirigenti,
attivisti di associazioni, sindacati e movimenti
italiani giunti a Tel Aviv alle prime ore del
mattino. Da Ramallah Hospital territori palestinesi
settimo giorno di occupazione militare.
ore 12.30
"Alcuni minuti fa è accaduto un fatto
gravissimo. L'esercito israeliano ha sparato due
colpi contro un'ambulanza che andava a portare
soccorsi. I vetri del'ambulanza sono andati distrutti.
Un'ulteriore violazione ei diritti umani. I medici
che stanno facendo questo servizio sono persone
splendide, da ammirare".
ore 12.15
Le prime valuatzioni di Roberto Giudice della
Fiom sull'espulsione della delegazione italiana,
di cui facevano parte anche Alessandra Micozzi
e Claudio Sabattini. "Questa nostra esperienza
ha dimostrato che si possono trovare degli spazi
per preservare i diritti più fondamentali,
noi ci siamo concentrati sulla cura dei malati.
Diciamo con forza che lo Stato di Israele non
deve intervenire con le armi.
Penso che l'espulsione di così tanti parlamentari
e cittadini italiani denoti che Israele sta perdendo
la testa e il governo italiano non può
non intervenire."
11.00, Atene
LA DEPUTATA LUANA ZANELLA DENUNCIA:"VITTIME
DI INCREDIBILI VIOLENZE".
Abbiamo raggiunto telefonicamente Luana Zanella,
deputata dei verdi, attualmente all'aereoporto
di Atene in attesa di essere rimbarcata in Italia,
insieme agli altri componenti della delegazione.
"Siamo stati vittime di violenze intollerabili,
alcuni di noi hanno subito dei veri e propri pestaggi.
Non ho mai visto in vita mia nulla di simile.
La condizione posta dalle autorità israeliane
era che i deputati, per poter entrare in Israele,abbandonassero
il resto della delegazione dei pacifisti. Noi
ci siamo rifiutati e abbiamo subito maltrattamenti
e ingiurie. Marina Sereni e Pagliaruolo hanno
invece fatto la scelta di entrare senza il resto
della delegazione. L'addetto all'ambasciata italiana
a Gerusalemme non è stato in grado di fornirci
alcun aiuto concreto, la Farnesina è stata
latitante.
Abbiamo già tenuto una grossa conferenza
stampa in cui abbiamo denunciato l'accaduto. Lo
stesso faremo appena arriveremo in Italia"
10.00, Tel Aviv
L'aereo della Olympic Airways con a bordo il gruppo
di pacifisti e sindacalisti italiani a cui Israele
ha vietato l'ingresso nel Paese e' ripartito dall'aeroporto
di Tel Aviv per l'Italia.
Lo ha detto una fonte aeroportuale a Tel Aviv.
L'aereo e'partito con circa due ore di ritardo,
alle 08:47 locali (le 07:47 in Italia). (ANSA)
9.35, Tel Aviv
Il premier israeliano Ariel Sharon ha deciso di
vietare un incontro fra l'inviato speciale Usa
Anthony Zinni e il presidente palestinese Yasser
Arafat. Lo hanno detto stamattina fonti israeliane
informate, aggiungendo che la decisione e' stata
osteggiata dal ministyro degli esteri Shimon Peres.
La fonte ha detto che la decisione e' stata oggetto
di un acceso dibattito la notte scorsa in seno
al consiglio di difesa del governo israeliano,
convocato da Sharon. Durante il dibattito, Peres
ha criticato con forza il divieto di far incontrare
Zinni e il leader palestinese. (ANSA).
9.00, Tel Aviv
RINFORZI A HEZBOLLAH LUNGO CONFINE LIBANO-ISRAELE,
Rinforzi sono giunti ai guerriglieri Hezbollah
dislocati nel Libano del sud lungo il confine
con Israele. Lo ha rivelato il ministro degli
esteri Shimon Peres, secondo il quotidiano Maariv,
mentre in quella zona la tensione sta rapidamente
crescendo in seguito a ripetuti attacchi contro
la Galilea.
''Israele - ha minacciato Peres - reagira' con
forza alle provocazioni e ai tentativi di attentati
da parte degli Hezbollah''. Mediante canali diplomatici,
Israele ha avvertito nei giorni scorsi i governi
di Beirut e di Damasco che la situazione rischia
di precipitare se essi non sapranno contenere
le attivita' dei guerriglieri di Hassan Nasrallah.
La stampa israeliana odierna aggiunge che mentre
guerriglieri Hezbollah sono ricorsi a piu' riprese
al lancio di colpi di mortaio, un razzo katiuscia
esploso nella Alta Galilea e' stato sparato in
realta' da militanti palestinesi del 'Fronte popolare-Comando
generale' di Ahmed Jibril. (ANSA).
9.00, Tel Aviv
da Carta La delegazione di una quarantina di parlamentari,
sindacalisti, intellettuali, persone della società
civile che era partita mercoledì sera per
la Palestina, per fare da staffetta con i membri
di Action for Peace che stanno tornando in Italia,
è stata espulsa da Israele appena messo
piede a Tel Aviv. Nessuna spiegazione è
stata data del provvedimento, che non ha precedenti,
e avviene proprio mentre la Unione europea ha
deciso di inviare il ministro degli esteri spagnolo
(la Spagna ha la presidenza di turno della
Ue) e il "ministro degli esteri" europeo,
Solana, ad incontrare sia Sharon che Arafat.
Le forze di polizia israeliane si sono comportate
con brutalità. La delegazione ha cercato
di fare resistenza passiva, sedendosi per terra
nell'aeroporto, ma Luciana Castellina, ex parlamentare
europea, e Claudio Sabattini, segretario generale
della Fiom, sono stati trascinati via con la forza,
mentre Vittorio Agnoletto è stato portato
in una stanza e, come ha poi raccontato, "massacrato
con pugni e calci". Anche Marco Revelli è
stato malmenato.
Il senatore verde Francesco Martone e la deputata
verde Luana Zanella sono stati trattenuti. La
delegazione, della quale fa parte tra gli altri
la redattrice di Carta Anna Pizzo è stata
imbarcata sull'aereo Olympic, con scalo ad Atene,
con il quale tornano anche molti di Action for
Peace arrivati in Israele una settimana fa. La
delegazione ha cercato in ogni modo di ritardare
la partenza dell'aereo.
Lancio AGI - Chiuso in una stanza e pestato dagli
israeliani. Cosi' Vittorio Agnoletto, leader del
Social Forum, racconta il suo arrivo a Tel Aviv,
dove avrebbe dovuto partecipare insieme a sindacalisti
ed esponendti delle Ong a una serie di manifestazioni
di protesta non violenta contro l'occupazione
israeliana della Cisgiordania. "Non appena
mi hanno individuato come responsabile del gruppo
- dice Agnoletto, contattato telefonicamente dall'Agi
- mi hanno portato in una stanza e mi hanno dato
un sacco di botte. Ho la faccia piena di lividi".
Subito dopo al gruppo, di cui fanno parte anche
alcuni medici greci, e' stata notificata l'ordinanza
di espulsione, ma Agnoletto e gli altri hanno
inscenato una protesta a bordo dell'aereo sul
quale sono stati imbarcati: si sono seduti sul
pavimento, l'uno sotto braccio all'altro, e rifiutano
di prendere posto. "Abbiamo chiesto di parlare
con l'ambasciatore italiano e con quello greco"
conclude il leader del Social Forum.
2. RADIO MOZZARELLA INTERNATIONAL
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Collegamento a Radio RMI - via web
RADIO MOZZARELLA INTERNATIONAL
aggiornamenti fissi ogni 30 minuti
resoconto e collegamenti in diretta con la palestina
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utenti fastweb RMI
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dai siti internet
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3. COLLEGAMENTI
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Da Gerusalemme una piattaforma comunicativa formata
da siti web e radio indipendenti seguirà
l'iniziativa. Potrete avere aggiornamenti in audio,
immagini e testi agli indirizzi su:
Ya Basta
www.yabasta.it
Altremappe
www.altremappe.org
Sherwood Comunicazione http://www.sherwood.it/carovanapalestina/
www.sherwood.it
Disobbedienti
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Makaya
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Amisnet
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ConnecTAZ
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Indy
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No Global
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31 Febbraio
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4. IMMAGINI
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di Brioga nostro inviato all'ospedale di ramallah
da 4 giorni.
Fotogallery palestina 1 http://www.31febbraio.org:81/Apache/fotogallery/index.php?cat_id=4&action=im
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Fotogallery palestina 2 http://www.31febbraio.org:81/Apache/fotogallery/index.php?cat_id=5&action=im
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Gallerie precedenti
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Gallery 1
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Gallery 2
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Gallery 3
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Gallery 4
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Gallery 5
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Gallery 6
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Gallery 7
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Gallery 8
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