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Giustizia. Magistrati ancora una
volta nella bufera dopo la clamorosa assoluzione dei quattro imprenditori
rinviati a giudizio, con pesantissime imputazioni, dall'Ufficio Istruzione
del tribunale di Palermo e assolti ieri dalla prima sezione della Corte
d'Assise di Bari. La sentenza dei magistrati baresi, oltre a far luce
sul merito delle accuse contestate ai quattro imprenditori, si pronuncia
con severita' anche sulla professionalita' dei magistrati inquirenti per
la "censurabile leggerezza con cui si e' provveduto alla denuncia degli
imputati". Un giustizialismo preconcetto, e probabilmente non alieno da
motivazioni politiche, che ha rischiato di gettare una macchia irreparabile
sull'onore e la liberta' di quattro cittadini che - come tutti ora sono
costretti a riconoscere - escono dalle aule di giustizia senza che nulla
sia emerso nei loro confronti. Al clima di vero e proprio linciaggio civile
in cui le indagini si sono svolte fa d'altronde espresso riferimento la
sentenza che parla di una "situazione psicologica e suggestiva cui non
era certo facile sottrarsi, solo cosi' infatti puo' spiegarsi il rinvio
a giudizio dei predetti". Sulle "rivelazioni" del "pentito", da cui avevano
attinto a larghe mani gli inquirenti, la sentenza e' altrettanto esplicita:
"La Corte non puo' che sanzionare con il marchio dell'assoluta inattendibilita'
l'intero contenuto delle deposizioni del soggetto, al quale del tutto
immeritatamente e' sta ualifica di supertestimone". Vicenda chiusa, dunque,
per quanto riguarda la - ormai possiamo ben dirlo - fantomatica organizzazione
criminale su cui per quasi un anno si e' levato il battage della stampa
di sinistra. Incerta, a questo punto, la sorte dei magistrati che hanno
impegnato la loro credibilita' professionale su un'inchiesta nata male
e su delle accuse infondate; secondo alcune voci il responsabile dell'Ufficio
Istruzione, Cesare Terranova, mediterebbe di darsi alla politica. Ma al
di la' di tutto questo resta il valore positivo di questa vicenda che
ha dimostrato come la giustizia italiana, nonostante le intemperanze "politiche"
di alcune sue frange estreme, nel complesso funzioni. Ne e' prova l'esito
finale di questo drammatico caso giudiziario, che non ha visto alla fine
quattro "delinquenti" portati via fra il flash dei fotografi e lo sferragliare
delle manette ma quattro innocenti cittadini uscire a testa alta dalle
aule di giustizia. Anche se non sara' facile superare il trauma di questa
brutta avventura per Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella
e Luciano Leggio. Qui Bari, sono le undici e trenta di lunedi' ventisei
giugno 1969, nient'altro da aggiungere sul processo, a voi studio.
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Lavoro nero. Roma. Un ragazzo di sedici anni al suo primo giorno di lavoro
(imbucare depliant turistici nei condomini) e' stato aggredito e minacciato
con una pistola da un inquilino che dopo averlo redarguito gli ha puntato
l'arma contro. Il ragazzo si e' salvato con la fuga. ________________________________________
Lavoro legale. Bergamo. Una ragazza di quindici anni e' morta cadendo
in una botola dentro una fabbrica nel suo primo giorno di lavoro. Era
stata presa in carico, del tutto legalmente, come donna delle pulizie.
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Italiani. Una ragazza di diciannove anni e' stata aggredita da un italiano
che ha tentato di violentarla pubblicamente, poco dopo mezzogiorno, nella
centralissima via Capo le Case, a pochi metri da piazza di Spagna. Dei
numerosi italiani presenti, nessuno e' intervenuto per aiutare la ragazza
che si divincolava e chiedeva aiuto. La ragazza e' stata salvata, ferita,
con gli abiti a pezzi e in grave stato di choc, dall'intervento di due
agenti motociclisti che passavano per caso. Solo dopo che i poliziotti
hanno bloccato e ammanettato l'aggressore, gli italiani hanno cominciato
ad inveire contro quest'ultimo e a cercar di aggredirlo. "Mi prudevano
le mani" ha motivato il suo gesto l'aggressore, Alessandro Piazzino, incensurato,
ventotto anni. "Convinto che stessero scherzando" ha dichiarato uno degli
italiani, Angelo Bruzzi. "Sembravano ragazzate di studenti in vacanza"
ha detto un altro spettatore italiano, il giovane Luca Grimondi. Ai lavavetri
di Roma: fra un semaforo e l'altro, fatemi la cortesia di dare un'occhiata
in giro, amici miei: casomai ci fosse qualche ragazza in difficolta',
voi che non avete ancora imparato a essere "europei".
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Candidature. Massimo Moratti per sindaco di Milano. Bello: Sarti Burgnich
e Facchetti al Comune, la grande milano Internazionale d'una volta che
torna a vincere allegramente in tutt'Europa. Purtroppo, "questo" Moratti
e' uno che per prima cosa si e' messo a fare l'elogio di Albertini.
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Il ponte sullo stretto di Messina. Ma quando ripareranno la scala mobile,
guasta da undici anni, al binario uno della stazione di Villa San Giovanni?
________________________________________ Tesoro. Ventimila miliardi in
entrata per le licenze dei nuovi telefonini. Settantamila miliardi in
uscita per l'evasione fiscale delle imprese.
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Tesori. I commercianti di Roma minacciano lo sciopero delle tasse per
protestare contro i vu' cumpra', che non pagano le tasse.
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Borsa. Un quarto delle azioni trattate alla borsa di Milano, alla fine
degli anni Settanta, aveva in qualche modo relazione col banchiere di
Cosa Nostra, Michele Sindona (personalmente garantito, di fronte agli
inquirenti americani, da Andreotti). "La mafia e' entrata in borsa", denuncio'
Falcone nel 91. "Cosa Nostra e' sui mercati finanziari e utilizza anche
l'e-commerce per ripulire i soldi sporchi" ha scritto il procuratore Grasso
di Palermo pochi mesi fa. Non sono novita', naturalmente: qui abbiamo
sempre saputo che il mafioso che spara e' solo l'ultimo anello della catena.
Ma perche' non se ne parla piu'? (Chi paga chi non ne parla piu'?).
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New economy. "Assumiamo giovani resistenti, max 18enni, abili a cavallo,
disponibili al rischio. Preferenza agli orfani". San Francisco Chronicle,
1860.
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Philadelphia. Acqua su Marte: e' quel che hanno scoperto gli astronomi
della Nasa coi loro potentissimi cannocchiali. Tracce di un liquido salmastro
sono state rilevate nei crepacci del Vallus Marinensis, il canale costruito
dagli antichi marziani che attraversa per oltre seimila chilometri la
superficie del pianeta. (prof.Aronnax)
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Politically correct. Dice che all'ultima parata militare, subito dietro
la cavalleria, c'era un plotone di spazzini colle spazzatrici per portare
via subito la cacca dei cavalli.
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Politically correct. "Il corpo dei bersaglieri ha festeggiato l'anniversario
della fondazione sfilando di corsa, dopo la messa pomeridiana, lungo via
dei Pontefici".
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Renzo Foa, ex direttore dell'Unita', adesso e' una colonna del Giornale
di Berlusconi. Lamenta la crisi culturale e politica della sinistra e,
quanto a se', dichiara di "non essere un bolscevico". Nessuno pretende
tanto. Ma fosse almeno un signore: il buon gusto l'avrebbe aiutato.
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Tempi moderni. I costruttori romani Caltagirone sono entrati nell'internrt
e si son fatti il portale e tutto il resto. Per la pubblicita' hanno scelto
una torma di mouse che s'affollano su un cacio a modo di sorcetti. "A
Fra', che te serve?" era il motto dei Caltagirone (Fra' era il tesoriere
di Andreotti) della mia generazione. Adesso siamo al rosicchiamento virtuale.
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Immortalita'. C'era un pittore che passo' alla storia come il Braghettone
perche' un papa clericale gli fece pittare foglie di fico su tutti i nudi
di Michelangelo. Rutelli - se e' vero che ora vogliono "vestire" tutti
i cavalli delle carrozzelle di Roma - fra i sindaci romani sara' ricordato
come er Mutandaro.
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Sondaggi. Giovani a Milano "Ognuno deve avere il diritto a far valere
le proprie opinioni, anche se minoritarie": il 41 per cento non ci crede.
"Ogni cittadino ha il diritto di scendere in piazza per manifestare le
proprie opinioni": il 54 per cento risponde "boh".
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Sondaggi. Bambini. Che cosa farai da grande? Il capostazione, l'esploratore,
il giornalista: una volta. Adesso: il direttore di giornale, il manager
multinazionale, l'assessore ai trasporti.
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Pena di morte. E' giusto uccidere i colpevoli? E' giusto uccidere gli
innocenti? Un'inchiesta universitaria ha dimostrato che, fra il 73 e il
95, la maggior parte dei condannati a morte che avevano i soldi per ricorrere
in appello sono riusciti a salvarsi la pelle: le accuse, nei due terzi
dei casi, non reggevano a un esame appena un po' approfondito. Alla prima
domanda gli americani continuano a rispondere senza dubbio alcuno di si'.
Alla seconda, ci stanno pensando.
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Vocabolario. "Gespritz": soppresso per endovena (1944).
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Exodus. La storia del cargo Medstar, tredicimila tonnellate e carico misto,
equipaggio di Mindanao, armatore di Gibilterra, broker italiano, bandiera
delle Antille, capitano croato, rotta dal Golfo Persico all'India e quindici
o venti clandestini a bordo che stanno fuggendo dal Kurdistan in cerca
d'un paese che li lasci vivi. I clandestini che salgono su dalla stiva
ad uno ad uno, gli uomini che si affollano - "siamo armati, dirottate
la nave!" - in coperta, il capitano che lancia il "pirati a bordo", l'arrivo
dei guardacoste, il sole dell'Oceano Indiano: non sapremo mai i nomi ne'
le storie di questi uomini, ne' se siano liberi, adesso, o morti o in
qualche carcere o campo-profughi turco o europeo o indiano. I giornali
hanno voltato pagina, semplicemente, dopo averne dato notizia quasi un
mese fa; e non c'e' un Conrad per i poveri, nel Duemila.
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America. In una sola stagione, l'antitrust stronca tre dei piu' potenti
monopoli del paese: Microsoft, Visa e MasterCard. In Italia, l'Autorita'
delle Comunicazioni riconosce che sia la Rai che Mediaset hanno ampiamente
sfondato i limiti di legge, e tuttavia non interviene perche' questo e'
"fisiologico". In italiano, la parola america si traduce semplicemente
"affari nostri".
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Deja-vu. Il nuovo dittatore sovietico, Putin, ha messo in galera il principale
editore dell'opposizione e nazionalizzato la vodka.
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Pedofobi. Un bambino su sei, nei paesi "ricchi", vive in condizioni di
poverta'; tredici milioni e mezzo, solo negli Stati Uniti. La percentuale
va dal tre per cento dei paesi scandinavi al novanta per cento di Polonia
e Ungheria: passando per il trentasei per cento dell'Italia e il ventinove
per cento dell'Inghilterra, dove la poverta' minorile e' triplicata dall'inizio
dei governi Thatcher in poi. Gli adolescenti possono essere legalmente
uccisi, in caso di gravi reati, in Cina, Nigeria, Arabia Saudita e Stati
Uniti.
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Nessuno parla piu' dei sessanta schiavi morti nella stiva durante il trasporto
dalle colonie all'Europa.
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Quinto Stato. Succedono cose storiche anche in Italia e anche ora. Il
corteo degli emigranti a Roma, la settimana scorsa: cinquantamila a sfilare
con cartelli scritti a mano per le vecchie strade di Roma, le stesse dove
una volta, per rivendicare se stessi, sfilavano gl'italiani. Ho un paio
di amici, i cui nomi non faccio perche' Bava Beccaris potrebbe metterci
il muso anche domani, che hanno organizzato le prime - timide - riunioni
davanti ai cantieri, scritto i primi volantini, predicato l'unione: ai
pakistani e ai bengalesi, ora, come ai veneti e ai siciliani di tanti
anni fa. Li vedi ora in testa al povero corteo - una giacca gettata sulla
spalla, un giro di ombre e luci sul viso, una donna che chiede loro qualcosa.
Il quadro di Pelizza da Volpedo, che sta a prendere polvere in una sala
di Milano, adesso e' roba loro.
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Debolezze. La nostalgia per una vita di leggere e insegnare latino e greco.
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Addio a Piero Pratesi, giornalista. Nell'84 dirigeva Paese Sera ed ebbe
il coraggio di pubblicare integralmente l'edizione straordinaria dei "Siciliani"
dopo l'assassinio di Giuseppe Fava. Nell'88 fu tra i fondatori del libero
e felice giornale dei primi anni Novanta, l'"Avvenimenti" di Claudio Fracassi,
Sergio Turone, Alfredo Galasso, Piergiorgio Maoloni, Diego Novelli, padre
Ernesto Balducci e Lidia Menapace. Vestiva all'inglese e parlava a bassa
voce; non aveva - caso rarissimo per un giornalista italiano - il minimo
gusto del potere. Comunista e cattolico, ha vissuto lucidamente il tramonto
di un mondo che amava. Nel suo Cristo e nel suo socialismo lui ci credeva
davvero, mitemente; scriveva onesto e chiaro e mai da cattedra; non credo
abbia mai odiato o disprezzato nessuno. E' morto un uomo buono, hanno
scritto di lui; ed io non ho da aggiungere altro.
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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente
per liberarsene, basta scrivere a ricc@libero.it -- Fa' girare. "A che
serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" (Giuseppe Fava) July, 2000
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