articolo
d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili |
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Il film "inutile"
di Giuseppe Marziano
Una lettera e un film: "La madre inutile", di Josè Maria
Sanchez e i problemi che pone nelle considerazioni di Giuseppe Marziano.
E' doveroso da parte mia fare una premessa a tutta la lettera. La
storia di Rosaria, ragazza psicolabile di Rosolini, che nel 1994 venne
alla ribalta della cronaca, è certamente da inserirsi in un contesto
che ha poco a che vedere con la civiltà degli uomini. Nulla togliere
alla storia (non rientra nelle mie intenzioni), una cosa rimane certa,
è probabile che il regista del film "La madre inutile", Josè
Maria Sanchez, o chi per lui, non è mai stato in Sicilia se non in occasione
del film stesso, oppure i suoi consulenti gli hanno fornito un'immagine
certamente falsata da quella che è la realtà siciliana, non solo di
Rosolini, ma di tutto il siracusano e di tutta la Sicilia.
Certamente ammettiamo la presenza, per tutti genetica, d'alcuni preconcetti,
d'alcuni modi di fare e di comportarci, d'alcuni modi di parlare che
"purtroppo" stanno scomparendo, certamente non ammettiamo
che della Sicilia si "pubblicizzi" una pagina che oramai non
esiste. Badate bene che non ci vergogniamo, anzi siamo pienamente orgogliosi
d'essere "siciliani", della nostra cultura e delle nostre
tradizioni, ma denigrare l'ambiente culturale, morale e del vivere civile,
questo no, non ci sta bene. Mi riferisco al regista, che torno a ripetere,
a mio avviso non è mai stato in Sicilia, quando nel film, ambientato
evidentemente negli anni novanta, propone alcune scene, che citerò più
avanti, certamente credo, di sua iniziativa, o di chi per lui, fornendo
una pseudorealtà. Intanto non mi spiego come mai il film sia stato girato
a Palazzolo Acreide, dato che la ragazza proviene da Rosolini, forse
perché si andava alla ricerca dei quartieri più antichi per falsare
meglio la realtà, e certamente Palazzolo ha i quartieri più antichi
ed importanti del comprensorio ibleo. Splendida poi la zummata sui pomodori
che seccano al sole sulla nuda pietra del corrimano della scalinata.
Per non citare la scena in cui Maria, com'è chiamata nel film la ragazza,
è lavata ancora nel tino, come se in Sicilia non ci fosse l'acqua corrente
in casa. L'immagine del giornalista che è ripreso con una panoramica
più ampia per permettere di inquadrare il vecchietto con il mulo che
risale la via. O delle donne che si recano in chiesa con il copricapo
di pizzo nero e le "vergini" con quello bianco. Per non parlare
del Prete che fa l'omelia in siciliano. Mi meraviglio come gli stessi
siciliani coinvolti nel film, abbiano potuto permettere che la Sicilia
fosse strapazzata nelle mani di un regista, o dei suoi consulenti, che
della Sicilia non conoscono certamente nulla (tranne che non fosse intenzionale).
Con questa lettera vorrei gridare tutta la mia rabbia anche verso la
giornalista Tiziana Leone che su "La Sicilia" del 1 luglio
1998, riporta le parole dell'attrice che definisce la ragazza, una "pazza
che vive nell'entroterra siciliano, chiuso nell'ignoranza,
"
e come dice più avanti "
E trovo che sia completamente inutile
avere paura della realtà
.". Non abbiamo certamente paura
della realtà, ma la parola stessa, dice REALTA', e non quello che vogliamo
appaia, chiamandola poi realtà. Ed è "inutile" che la protagonista
dica "
sono contraria a queste chiacchiere, si tratta di
un film non della vita vera
", niente di più assurdo, ipocrita
e contraddittorio, dato che il film si basa su una storia vera ambientata
negli anni novanta in un paese della Sicilia dei nostri giorni. Vorrei
ricordare infine, che Rosolini, il paese di Rosaria, è una cittadina
dove l'attività politica, culturale e sociale ferve d'iniziative. Più
o meno negli anni in cui la vicenda di Rosaria ha invaso i media, Rosolini
ospitava la mostra di Pablo Picasso, ha ospitato i Campionati Europei
di Pallamano, di cui la squadra del Rosolini era in serie A. Quindi
non "l'entroterra siciliano chiuso nell'ignoranza" come lo
definisce l'attrice protagonista del film.
Released: May, 1998

******July,
2000
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