articolo
d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili |
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Baciami e col tuo amore straziami...
di Sergio Failla
Pedofilia, ovvero l'amore per i bambini. Pedofila è una mamma,
pedofila è quella signora che appena vede un bamboccio nel passeggino
inizia a lanciare assurdi trilli gioiosi, acuti e fastidiosi per i passanti:
"Ma quant'è bello! Ma quanto è alto! Ma quanto è vivace!".
Con le varianti, adattate per le circostanze: "Tutto suo padre/sua
madre!", "Ma che sguardo monello! (se maschio), "Sù,
non ti vergognare. Eh! Le femmine si sa...". La moda pedofila ha
contagiato nel dopoguerra anche i maschietti: distinti signori che prima
della guerra non sarebbero mai andati oltre un sorriso di circostanza,
ora si precipitano sul marmocchio in fasce, lo sollevano in alto come
nel palleggio della pallavvolo, sbraitano anche loro risate e complimenti.
Non parliamo degli insegnanti, categoria tradizionalmente impegnata
a un'attenzione morbosa (e remunerata) nei confronti degli infanti e
adolescenti, tutti rigorosamente minorenni - ma, dicono, a scopo "pedagogico".
Cosa non si fa per i bambini...
La pedofilia, tipo d'amore corporativo e settoriale, che non coinvolge
tutta l'umanità ma compie una drastica selezione (di tipo razzista,
erodiana: dal nome di un famoso governante atterrito dall'idea
che qualcuno dei "nascenti" potesse spodestarlo), da un po'
di tempo - sarà a causa dei nuovi miti della globalizzazione e del Pensiero
Unico - ha assunto connotazioni penali più forti. Una nuova legge inasprisce,
pare, le persecuzioni cui i pedofili sono ormai sottoposti. La storia
è iniziata con la pubblicità televisiva di alcuni "casi" occorsi
in Belgio dove, con il beneplacito di dirigenti di Pubblica amministrazione,
Polizia e Politica, ci si sollazzava nelle lunghe serate d'inverno e
nelle assolate mattine d'estate. Il caso non è diventato "insostenibile"
per la pubblica opinione finquando erano coinvolti gli alti dirigenti
che, si sa, appartengono all'élite che è solita sollazzarsi con tutto
quello che capita sotto mano - prostituti di tutti i sessi e di tutte
le età, polverine eccetera -, ma quando un marginale sottoproletario
ha ammazzato un po' di questi bambini (extracomunitari, perché i bambini
delle classi privilegiate hanno altre protezioni) tutti hanno gridato
d'orrore. L'idea anti-pedofila è piaciuta anche agli italiani che si
sa, amano i bambini e hanno il cuore tenero. I nostri connazionali infatti
sono i più assidui frequentatori dei bordelli della Thailandia. E del
resto, per tutto l'Ottocento il nostro paese proliferava di appositi
luoghi - chiamati seminari - che facevano la felicità di tutti i pedofili
del pianeta. Forti della nostra tradizione, la nuova legge. L'inasprimento
delle pene è sempre l'indizio più certo che una comunità non riesce
a risolvere un dato problema - e gli inasprimenti di pene non sono mai
serviti a mitigare il fenomeno (considerato delittuoso) cui si riferiscono.
In questo contesto, il comportamento di stampa e televisione ancora
una volta registra cadute e balordaggini. Il Pensiero Unico vive della
propria stupidità, e della considerazione che dei destinatari delle
"informazioni" hanno coloro che quelle informazioni selezionano
confezionano e falsificano. "Questo notiziario va in onda in formato
ridotto, per adeguarci al grado intellettivo dei nostri telespettatori"
diceva in un suo sketch Daniele Luttazzi. Dopo i fatti di Belgio, si
è andati alla caccia anche da noi ai casi di pedofilia e affini. Dimenticata
la campagna per la chiusura delle discoteche (tanto più che il nuovo
governo ha una forte componente emiliana per cui l'argomento è preferibile
far finta di dimenticarselo), la bava alla bocca del giornalista d'assalto
è ora tutto per l'orrore che corpi seviziati di bambini possono incutere
nei desideri proprie e dei propri (supposti) telespettatori. Mentre
le pubblicità televisive di prodotti destinati ai bambini allargano
a dismisura le fasce orarie e la propria presenza, fottendosene di ogni
"codice di autoregolamentazione" pochi mesi prima firmato,
e i "programmi per bambini" diventano osceni e martellanti
spot pubblicitari della durata ininterrotta di ore, con brevi interruzioni
in cui si trasmettono cartoni animati. Poi si scopre che aziende italiane
che vendono giocattoli fabbricano in Asia utilizzando manodopera infantile
e materiali cancerogeni o di dubbia salubrità; per pochi centesimi i
bambini del Sud del mondo ammassati in capannoni senza porte né finestre,
lavorano per permettere il sollazzo dei bambini del Nord. A Bronte (Sicilia)
si scoprono fabbriche in cui si adopera manodopera infantile proprio
come avveniva nell'Ottocento in tutta la civilizzata Europa, ma lo stesso
avviene nelle "isole" del "miracolo economico" del
Sud italiano: in Puglia, Basilicata, a Napoli ecc.
Qualsiasi sistema è buono, si sa, per il giusto profitto del Pensiero
Unico. Un Pensiero cui niente sfugge, nessuna ideologia o sistema di
controllo territoriale, globale o locale che sia. La stessa "mafia",
rivendicazione dell'autonomia e dell'onore siciliano nei confronti del
"vento del Nord", che ha sempre odiato i pedofili - tanto
che all'Ucciardone o a Bicocca i condannati (rarissimi) per pedofilia
rischiano la pelle -, e viveva nel mito del rispetto per i bambini e
le donne, ha finito per adeguarsi al nuovo clima culturale nato negli
anni Ottanta, è si è messa a squagliare ragazzini nell'acido, sparare
nel mucchio, colpire donne e bambini eccetera. Viva il profitto, viva
il Pensiero Unico. Dunque tutto bene, tutto a posto. Tanto più che il
mito dell' "infanzia felice" quale diritto di ogni essere
umano di questa terra, faceva parte di una concezione socialdemocratica
("assistenziale") che è stata "sconfitta dalla storia",
dicono. Sarà per questo che in Italia il Bene Pubblico, quello collettivo,
della comunità, di noi tutti - e che fino a ieri era rappresentato nel
bene e nel male dalla Pubblica amministrazione, dal Comune, dai vari
organi collettivi e istituzionali - ha da tempo fatto un passo indietro
dalle "scuole materne", consegnate agli interessi speculativi
e ideologici dei cattolici - mentre i ricchi si sa continuano ad avere
i propri luoghi e servi per cui gliene può fregare di meno di Stato
sociale e amenità simili. Il Pensiero Unico ha questo privilegio: non
ha più bisogno di guardare il futuro, di pensare che possa esistere
un futuro. Il presente è splendido così. Una scrittrice italiana, in
altra epoca e temperie culturale, favoleggiava sul "mondo salvato
dai ragazzini". (La scrittrice era Elsa Morante, andatevela a leggere!).
Tra pubblicità che reclamizzano giocattoli buoni da essere inghiottiti
e fatti con gomme sintetiche, ipocrisia permanente e generalizzata che
vieta i film e li censura per poi trasmettere quotidianamente telegiornali
in cui non si parla altro che di gente sgozzata e donne stuprate, pubblicità
che invitano a ingozzarsi, a divorare, a pretendere e volere sempre
di più e sempre più costoso -, oggi i ragazzini, per sopravvivere, debbono
farsi "un culo così". La felicità di ogni onesto pedofilo.
Released: August, 1998

******July,
2000
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