articolo
d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili |
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Mani che distruggono, mani che costruiscono
di Roberta Bussolari
L'idea di organizzare un campo di lavoro per aiutare la Scuola media
Fermi di Francofonte è venuta per caso, buttata là durante una telefonata
di fine maggio tra Siracusa e Bologna : era il 23 maggio. Poi, piano
piano, tra momenti di scoramento, tra mille parole di incoraggiamento
e di invito a non mollare, l'idea è diventata realtà concreta e presente.
Bisogna perciò ringraziare Antonello Ferrara del Coordinamento di Libera
di Siracusa, oltre che, ovviamente, il preside Armando Rossitto, se
questo piccolo miracolo si è potuto realizzare. Devo confessare che
ero un po' emozionata quando, domenica 17 agosto in una di quelle caldissime
giornate che la Sicilia sa regalare, sono arrivata a Francofonte perché
in quel momento ho avuto la percezione del concretizzarsi di quell'idea
che mi aveva accompagnato per tre mesi. Emozione che mi è rimasta addosso
quando ho visitato la scuola e che si è trasformata in rabbia ed amarezza
nel constatare fino a che punto può spingersi la cattiveria dell'uomo
: forse sarebbe più corretto dire la paura, paura che le istituzioni
funzionino come dovrebbero, educando e formando (la scuola, soprattutto)
cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri e, per ciò stesso,
non assoggettabili ad alcun potere mafioso. E' proprio bella la scuola
media di Francofonte, e non mi riferisco, ovviamente, all'edificio :
i disegni e i murales che decorano i muri delle aule e dei la- boratori
rendono piacevole stare a scuola e mettono allegria, i ragazzi ci vanno
volentieri e volentieri ritornano al pomeriggio. Quanti di noi possono
dire di avere un ricordo piacevole della scuola, chi si alzava la mattina
contento di andarci ? Personalmente, io ricordo aule grigie e tristi
che non assomigliavano affatto, ad esempio, all'androne della scuola
media Fermi o al suo laboratorio di cucina. Questo non è cosa da poco
! Credo, però, che l ricchezza vera della scuola siano i ragazzi, la
loro voglia di esserci, di collaborare, di divertirsi con noi : sono
venuti sia quelli che ancora non la frequentano perché troppo piccoli,
sia quelli che già ci sono passati, oltre agli alunni che quest'anno
hanno vissuto le travagliate vicende che hanno coinvolto la scuola.
E' valsa la pena venire a Francofonte per conoscerli. Infine, non potrò
scordare il grande spirito di solidarietà che si è mosso intorno a noi
: dalla granita tutte le mattine (va bene il lavoro, però anche lo stomaco
vuole la sua parte!) al pane, dal contributo alla parola di apprezzamento
e sostegno per ciò che stavamo facendo, tante sono state le persone
che si sono mobilitate a dimostrazione che la finalità ultima e vera
del campo è stata raggiunta. Era importante ricostruire ciò che il fuoco
appiccato da qualche stupida mano ha distrutto, ma lo era anche far
passare il messaggio positivo della solidarietà, soprattutto ai ragazzi,
che faccia intendere loro che quella intrapresa dalla scuola media Fermi
è la strada giusta da seguire a dispetto di chi non vuole che le persone
siano libere. Diciamo che la sensazione più bella che mi sono portata
a casa è la consapevolezza di aver contribuito ad attivare ed a fare
emergere la realtà positiva di Francofonte coinvolgendola a salvaguardia
di questa risorsa importantissima per il paese che è la scuola: non
mi sembra di aver fatto un'impresa così straordinaria, sono venuta a
Francofonte ed ho preso in mano un pennello questa è una cosa che tutti
possono fare senza essere artisti belli, io non so neppure disegnare!
Ora speriamo che le Istituzioni facciano il loro dovere, intervenendo
fattivamente dove e quando occorre: io, la mia parte credo di averla
fatta. Grazie a tutti.
Released: February, 1998

******July,
2000
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