articolo
d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili |
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Una rosa per la Sicilia
di S.F.
C'e' stato un tempo che Rosa Balistreri e' stata famosissima. Tra
gli anni '60 e i primi anni '70, la sinistra culturale ha scoperto il
dialetto, che la storia delle persone passava attraverso le comunita'
locali, che occorreva difendere quella memoria locale che il consumismo
stava buttando bellamente dalla finestra in nome del dio-progresso.
Sono nate allora le Edizioni del Sole, con preziosi dischi che facevano
risentire i canti di lotta e di protesta, i canti anarchici e di lavoro
provenienti da tutte le regioni italiane. Dario Fo si metteva a girare
per l'Italia con "Mistero buffo". Persino alla televisione
di allora, si poteva vedere Ornella Vanoni dedita alle canzoni della
"mala" milanese. A far sentire la Sicilia al pubblico italiano
di allora c'era Rosa Balistreri, donna di Palermo.
Personalmente non ho mai trovato molto interessanti le cose provenienti
dal dialetto. Ho sempre trovato fin troppo facile da una parte lo scadere
nel folklorico, dall'altra l'intellettualismo dell'aristocratico che
si accosta al "barbaro" e al "pre- moderno" con
pruriti esotici, evasivi, con l'edonismo di chi non ha toccato una zappa
nella sua vita e in campagna ci va solo "a godere il venticello".
Perche' la vita contadina e' stata ed e' dolore e sofferenza, abbrutimento.
Alienante quanto il lavoro di fabbrica all'interno del sistema di sfruttamento
capitalistici. La vita di Rosa Balistreri, la sua vita personale testimonia
di questa tragedia che e' vivere all'interno di classi subalterne; con
l'unica luce possibile per Rosa, l'unica possibilita' di riscatto, il
suo canto. Con la fortuna di essere stata apprezzata dagli intellettualini
del tempo (Buttitta e compagni) e aver potuto avere un suo momento di
gloria e di riscatto. La sua voce e' stata il suo momento di liberta'.
Di Rosa, delle sue vicende, mi e' capitato di leggere grazie a un libro
edito dall'editrice La Luna (Palermo, 1992). Autore Giuseppe Cantavenere,
si tratta di una breve biografia, "Rosa Balistreri : una grande
cantante folk racconta la sua vita". Attraverso le pagine del libro
si sente a tratti palpitare la sua voce. Che poi ci si possa interrogare
sul perche' cosi' poche donne cantanti in Sicilia, cosi' poca attenzione
per l'uso del dialetto nella musica - ma i Kunsertu di Messina hanno
scritto quella che considero una delle piu' belle canzoni dell'ultimo
mezzo secolo in Italia: "Shams" ovvero "Rosa chi bellu
nomi mammita t'a' misu..." -, su tutte queste cose occorrerebbe
avviare un'area di discussione apposita...
Released: 1997

******July,
2000
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