Girodivite - n° 55 / luglio-agosto 1999 - Pacifismo,
dossier Kossovo
Proiettili all'uranio: ma poi chi vivrà nel
Kossovo?
di Alessandro Mancuso. - articolo giuntoci via email dalla rete pacifista italiana
Siamo davvero sicuri che dopo questa guerra i profughi kosovari potranno
tornare nelle loro terre? L'uso, da parte degli aerei anticarro e dei mitici
"Apaches", di proiettili all'Uranio 238 - l'uranio impoverito, che secondo la
Nato sarebbe quasi innocuo per la salute - mi lascia quanto meno perplesso.
Ma iniziamo dall'inizio. Perché viene utilizzato l'U238 nelle armi anticarro?
Perché la penetrazione di un proiettile è una funzione del peso specifico del
materiale usato: ovvero, più alto è il peso specifico del materiale, meno velocità
serve, più efficace è la potenza di penetrazione. Il peso specifico dell'U238
è di 18.7 Kg per decimetro cubo; un litro d'acqua pesa un chilo, mentre un litro
di Uranio pesa 18 Kg e un litro di ferro pesa 7.8 Kg: l'U238 ha una capacità
doppia del ferro. Inoltre, nell'impatto si forma una polvere di uranio che si
incendia disperdendosi nel carro colpito e nell'ambiente. Ci sono materiali
più efficaci? Sicuramente c'è il Tungsteno: ha un peso specifico di 19.4 Kg
per decimetro cubo e ha le migliori proprietà meccaniche alle alte temperature
che si sviluppano nella penetrazione. Il Tungsteno, però, costa 50.000 lire
al Kg, mentre l'U238 è l'avanzo dell'estratto dalla miniera dopo che gli è stato
tolto l'U235,usato nelle centrali a fissione. Perché spendere soldi nello stoccaggio
di questi residui pericolosi? Meglio utilizzarlo per i proiettili e spararlo
nei campi. Ma questi proiettili all'U238 inquinano? Cominciamo a leggere le
raccomandazioni sull'uso di questi proiettili pubblicate nel sito Internet delle
Forze armate USA dell'arsenale Picatinny, nel New Jersey (Indirizzo: http://www.pica.army.mil).
L'U238 - la cui radioattività si dimezza in 4 miliardi e mezzo di anni - "emette
particelle alfa che, sebbene siano le più pericolose per le cellule viventi,
non penetrano spessori sottili di stoffa, e neppure la stessa pelle"... "le
due maggiori preoccupazioni nell'uso dell'U238 sono la tossicità propria degli
elementi pesanti e la debole radioattività"... "come altri metalli pesanti,
crea danni se ingerito o se viene a contatto con il corpo in una escoriazione"..."
Il maggior pericolo è respirare la polvere o ingerirla se non avete usato i
guanti e se la polvere non è rimossa prima di mangiare, bere, o andare al bagno".
"Dato che l'U238 - scrivono ancora le Forze armate USA - è molto più pesante
della polvere normale, esso si deposita in un raggio di 50 metri dall'obiettivo
centrato. Il maggior rischio a lungo termine è la contaminazione del suolo e
delle sorgenti di acqua. Fate attenzione a non stazionare ove si sa che c'è
contaminazione di polveri di U238"... "I principi basilari di protezione dalla
radioattività sono quelli di minimizzare i tempi di permanenza in zone radioattive,
massimizzare la distanza tra i soldati e le fonti di radioattività"... "Dovrebbero
essere usate maschere protettive, a meno che non si pensi di stare nella zona
di operazioni per pochi minuti, nel qual caso sarebbe sufficiente usare un fazzoletto
davanti al viso". È in questi luoghi che dovrebbero tornare le povere genti
del Kosovo? I contadini, gli uomini, le donne e i bambini cacciati dalla pulizia
etnica e salvati dalle nostre armi moderne e tecnologiche dovrebbero tornare
a coltivare e a vivere in quelle verdi vallate dove solo respirare diventerebbe
letale, dopo le centinaia di proiettili all'uranio sparati dalla Nato?
*Alessandro Mancuso è ricercatore Enea Dipartimento Fisica Fusione
nucleare, Confinamento magnetico.
Released online: September, 1999
