Girodivite - n° 53 / maggio 1999 - Pacifismo,
Kossovo
Una guerra indifendibile
a colloquio con Noam Chomsky
Noam Chomsky, il noto linguista e politologo statunitense, ha risposto a alcune
domande in occasione del forum sul Kosovo organizzato da Z Net. Ne riportiamo
alcuni brani, ringraziando Z Net, Tactical Media Crew e la rete di informazione
non governativa che si è attivata via internet e che sta facendo opera preziosissima
di controinformazione (e alla quale Girodivite nel suo piccolo continuerà a
dare il suo contributo).
A Chomsky è stato chiesto tra le prime come spiegare il supporto negli ambienti
progressisti dato alla posizione che "l'intervento militare si è reso necessario
per fermare Milosevic dal commettere genocidi, senza verificare se i motivi
della NATO fossero veri", paragonando il tutto alla "II Guerra Mondiale che
è stata necessaria per fermare Hitler, anche se gli USA non avevano veri obiettivi
umanitari". Cosi' come "E' genocida il governo Jugoslavo" e " Gli interventi
della NATO, avranno l'effetto di fermare Milosevic e/o salvare la gente del
Kosovo dallo sterminio?" Non voglio dire niente per quanto riguarda la gente
a cui ti stai riferendo, perchè non la conosco, ma a me sembra ragionevolmente
chiaro che se noi analizziamo la questione verificheremo che gli argomenti che
vengono riportati sono indifendibili, così indifendibili da sollevare alcune
domande molto serie. 1) Consideriamo il "genocidio" di Milosevic nel periodo
precedente ai bombardamenti NATO. Secondo la NATO, 2000 persone sono state uccise
in Kosovo, nella maggioranza da militari serbi, che dall'estate del 98 hanno
iniziato a reagire (con rappresaglie contro i civili) agli attacchi di guerriglia
(UCK) sulle stazioni di polizia e contro civili, portati da una forza (UCK)
organizzata e armata dall'estero. E si ebbero molte centinaia di migliaia di
profughi. (Potremmo pero' chiederci, come gli USA risponderebbero ad attacchi
contro stazioni di polizia e civili a NEW YORK, realizzate da guerriglieri armati
e sostenuti dalla Libia). Questa è sicuramente una crisi umanitaria, ma questo
scontro è voluto e sostenuto decisamente da Clinton e coinvolge tutto il mondo.
I dati riportati sono quasi uguali a quelli riportati dal dipartimento di Stato
riguardo alla situazione in Colombia nello stesso anno, con più o meno la stessa
intensità di atrocità (e con una popolazione di profughi più elevata, dal momento
che ai 300.000 dell'anno scorso anno se ne sono aggiunti oltre un milione).
Ed è solo una piccola porzione di atrocità alle quali Clinton ha dedicato sostanziali
sforzi, al contrario dell'intensificarsi in Turchia nello stesso anno, della
pulizia etnica sui Kurdi. E così via. Così se Milosovic è "genocida", lo sono
anche molti altri. Molto più vicini a noi (USA). Ciò non vuol dire che Milosevic
sia "un bravo ragazzo": lui è un delinquente mostruoso. Ma il termine "genocida"
viene sventolato come mezzo di propaganda per mobilitare il pubblico per la
guerra di Clinton. 2) L'intervento USA (NATO), come detto sopra, ha innalzato
radicalmente le atrocità, avvicinandosi al livello della Turchia, o della Palestina
del 1948, per fare un altro esempio. Io non userei il termine "genocida" per
queste operazioni - questo è un tipo di "revisionismo" da ultradestra, un insulto
alla memoria delle vittime dell'olocausto, questa almeno è la mia opinione.
Ma tutto ciò è comunque orribile, e gli basta per affermare che "l'intervento
militare è necessario per fermare Milosevic dal commettere un genocidio" su
un piano di analisi molto elementare. Sulla frase "La II guerra mondiale fu
necessaria per fermare Hitler", non è esattamente tutto quello che è successo.
Gli USA e l'Inghilterra furono piuttosto solidali con Hitler (e adoravano Mussolini).
Ciò andò avanti fino a verso la fine degli anni '30, con varie defezioni negli
ultimi periodi (lo stesso fu vero per il fascismo giapponese). Quando Hitler
invase la Polonia, la Francia e l'Inghilterra andarono in guerra chiamandola
"la finta guerra", perché non fecero molto. Quando Hitler li attaccò, cominciò
la vera guerra. Quando la Germania dichiarò guerra agli USA, dopo che il Giappone
aveva attaccato la maggiore installazione militare USA (Pearl Harbour ndt) nelle
colonie conquistate (in un caso con una straordinaria violenza) dagli americani
mezzo secolo prima, solo allora gli USA entrarono in guerra. Nessuno entrò in
guerra per "fermare Hitler". C'è anche altro da dire: la storia è troppo complessa
per riassumerla in poche frasi. Ma le supposizioni fondamentali descritte sono
così lontane dal vero che rendono la discussione molto difficile anche se possibile.
A Chomsky è stato anche chiesto: "Fino a che punto il ricorso alla forza militare
USA nei Balcani è collegato al petrolio del Mar Caspio, alla diminuzione delle
riserve di petrolio, alle incertezze sulla Russia ed il suo precedente impero,
alla minaccia agli interessi occidentali data dall'aumentare dei conflitti nei
Balcani, al desiderio del Pentagono di aumentare il proprio budget, o forse
ad altri fattori, fino alla professata faccenda umanitaria che appare "incerta".
Alla fine "incerto" è anche troppo gentile. Se un boss della mafia che gestisce
il ramo locale della Assassini SPA, mostra qualche gentilezza ai bambini, l'aspetto
umanitario non diminuisce il livello di "sospetto" e anzi questo aumenta anche
di più se mostra il suo impegno umanitario prendendo i bambini a calci in faccia.
Noi possiamo mettere tutto questo da una parte, come pura e semplice ipocrisia.
Più plausibile, dal mio punto di vista, è ciò che Clinton, Blair, etc..., hanno
detto dall'inizio. E' necessario assicurare la "credibilità" della NATO. Ma
questa frase deve essere interpretata. Gli USA non sono interessati alla "credibilità"
dell'Italia o dell'Olanda: piuttosto, che degli USA (o del suo cane da attacco
britannico). E che cosa significa "credibilità"? Ora possiamo tornare al boss
della Mafia. Se qualcuno non paga i soldi per la protezione, il boss deve darsi
una "credibilità", per essere certo che a nessun altro venga la strana idea
di disobbedire agli ordini. Così quello che Clinton, e gli altri stanno facendo
...è darsi la credibilità necessaria per assicurare che ognuno abbia paura dei
dominatori globali. Io penso che sia anche utile tenere a mente il documento
strategico di Clinton, chiamato "I fondamentali della deterrenza nel dopo guerra
fredda" che è citato in un mio articolo su Z mag dello scorso anno su "Stati
a rischio", poi Steve Shalom lo ha analizzato più dettagliatamente in un recente
servizio. Questo documento descrive come gli USA "debbano essere irrazionali
e vendicativi quando ne sono attaccati gli interessi vitali", [...] "darebbe
fastidio essere descritti come troppo razionali o freddi", e come gli USA non
si debbano sentir soggetti a trattati o leggi internazionali. "Il fatto che
alcuni elementi" del governo USA "possano apparire potenzialmente 'fuori controllo'
può essere benefico per creare e rafforzare la paura e i dubbi nella mente di
un eventuale governo avversario". Questo è il senso di una tremenda superpotenza,
con il monopolio su cio' che significa violenza. La storia ci insegna che la
"copertura umanitaria" è stata da sempre usata dagli stati violenti: sarebbe
sicuramente stato vero per Genghis khan, se avessimo i documenti. sarebbe sicuramente
stato così anche per i crociati che lasciarono un orribile traccia di morte
e distruzione. etc. [...] Sullo sfondo c'è l'assalto USA contro ogni istituzione
dell'ordine internazionale: le Nazioni Unite, la Corte Mondiale, e anche il
WTO quando esce dal seminato. Questo è andato avanti per almeno 40 anni, per
ragioni che sono spiegate molto chiaramente e potrebbero essere insegnate in
ogni scuola nel paese e in prima pagina di ogni rivista e giornale, sotto la
condizione di una autentica libertà: non seguono i nostri ordini, possono essere
dimenticati. Questo perchè gli USA, in questo caso, hanno costretto i più riluttanti
alleati NATO a disinteressarsi di "autorizzazioni" delle Nazioni Unite. Vi è
poi un'altra importante osservazione arrivata attraverso il New York Times dell'8
aprile, in uno degli ultimi paragrafi della storia su una pagina interna di
Steve Erlanger, il loro corrispondente di Belgrado, che ha una notevole attendibilità.
Forse il più importante pezzo di informazione su ciò che è successo. Egli ha
scritto che "appena prima dei bombardamenti, quando il parlamento serbo ha rigettato
le truppe NATO in Kosovo, ha anche sostenuto l'idea delle forze delle Nazioni
Unite per controllare la situazione". Se il report di Erlanger è vero, allora
fornisce una drammatica prova delle intenzioni degli USA: come per i bombardamenti
in Iraq di dicembre, è un altro attacco sfacciato contro le istituzioni mondiali,
l'ONU etc., poichè il parlamento serbo potrebbe essere nel giusto, e Washington
a sbagliare, nell'alternativa di una forza delle Nazioni Unite contro una forza
NATO. Se l'articolo è vero allora spariscono gli ultimi brandelli di legittimità
per le operazioni USA/NATO. Io non ho visto questo rapporto prima; forse altri
lo hanno visto. Sicuramente merita una prima pagina, il giorno prima dell'inizio
dei bombardamenti, non una frase nascosta 2 settimane più tardi, sebbene ciò
è meglio che niente. Sono interessato a conoscere se altri hanno trovato simili
resoconti. Altri fattori da voi menzionati possono essere reali, ma penso che
siano secondari. Le operazioni USA (NATO) stanno probabilmente esacerbando la
maggior parte dei problemi. E aumentare il bilancio del Pentagono non è una
motivazione in se stessa sufficiente. [...]
Released: September, 1999
