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Rugova e l'UCK

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Chi si oppone in Kossovo alla repressione?

Gli oppositori sono di due tipi: i nonviolenti che seguono il leader Ibrahim Rugova (favorevoli all'autonomia) e i guerriglieri che seguono l'organizzazione militare clandestina Uck (che combattono per l'indipendenza).

E' nato prima l'Uck o il movimento nonviolento di Rugova?

Il movimento nonviolento di Rugova - definito "il Gandhi dei balcani" - si e' affermato dieci anni fa ed e' cresciuto negli scorsi anni grazie a una politica di pace che sanava i conflitti e educava al perdono, come e' documentato nel libro "Kosovo, un popolo che perdona", di Giancarlo e Valentino Salvoldi, Lush Gjergji, edito da Emi. Questo movimento ha messo al centro la questione dei diritti umani in un quadro di autonomia ed autogestione regionale evitando di esasperare le rivendicazioni per l'indipendenza e la secessione. L'Uck è invece nato per la secessione ed e' di recente costituzione; ha preso slancio quando la politica nonviolenta di Rugova non ha ottenuto ascolto nella comunita' internazionale.

Come e' nato il movimento nonviolento di Rugova?

Rugova, assieme alla Chiesa cattolica del Kossovo e alle migliori forze della societa' civile, ha promosso dal 1990 un processo di superamento della "vendetta del sangue"; la tradizione imponeva l'obbligo dei fratelli, dei figli e dei discendenti di vendicare un omicidio subito in famiglia; chi non lo faceva veniva ripudiato dalla comunita'.

Quest'usanza era profondamente radicata nella tradizione albanese. Il movimento non violento di Rugova, favorendo la riconciliazione in nome della creazione di una nuova solidarieta' fra i kossovari, consenti' l'estinzione di 1275 vendette del sangue. Tutto questo servi' ad unificare il popolo albanese del Kossovo in un momento di forte repressione delle milizie serbe dopo che Milosevic, con l'emendamento costituzionale del 23 marzo 1989, aveva abolito ogni autonomia per la regione. I riti della vendetta furono sospesi con manifestazioni oceaniche, come quella vicino a Decani, nella quale erano presenti 650.000 persone che applaudirono il pubblico e reciproco perdono di 150 famiglie, mentre "altre 35, senza alcuna preparazione e preavviso, spinte unicamente dalla maturata coscienza di riconciliazione, offrirono il perdono dei loro familiari. Dalla riconciliazione alla non violenza il passo e' stato breve: Sicuramente il movimento di riconciliazione ha costituito una tappa fondamentale per la coscienza del popolo albanese kossovaro nella sua resistenza alla montante oppressione serba". (Fonte: "Kosovo, un popolo che perdona", di Giancarlo e Valentino Salvoldi, Lush Gjergji, edito da Emi)

Questo meraviglioso sforzo ha pertanto fatto nascere in diverse associazioni pacifiste una spontanea solidarieta' e nel 1993 in Italia e' nata la "Campagna Kossovo" per la soluzione nonviolenta del conflitto e il sostegno a Rugova. Inutile dire che l'esplosione del conflitto armato ha distrutto questo patrimonio ideale che in dieci anni aveva fatto deporre le armi, accantonando la tradizione secolare della vendetta, fissata nel "Codice di Lek Dukagjini", il quale "impone" di lavare nel sangue un omicidio anche a distanza di diverse generazioni.

Vi sono dichiarazioni di Rugova sul conflitto in corso?

Dato per scomparso, Ibrahim Rugova "sta bene e da Pristina, dove e' stato raggiunto da alcuni giornalisti, dice che "bisogna fermare i bombardamenti della Nato". Ne da' notizia la France Press". (Liberazione 1/4/99) Dal canto suo la Nato - che privilegia i rapporti con l'Uck - ritiene simili affermazioni non sincere e ottenute mediante pressioni su Rugova e privandolo della liberta'.

E' vero che l'Uck e' responsabile di sequestri di persone e ha rapporti con la mafia?

Si', l'Uck ha sequestrato centinaia di serbi in Kossovo, anche persone non implicate in azioni militari ma per semplice vendetta. L'Uck ha fatto precipitare talmente gli eventi sul piano militare che in un primo tempo Rugova riteneva che l'Uck fosse una montatura dei servizi segreti serbi dato che ad ogni azione dell'Uck corrispondeva un'analoga reazione della polizia serba e un ulteriore giro di vite nella repressione.

Il settimanale Panorama ha cosi' titolato un'inchiesta sull'Uck: "UCK: in quell'esercito c'e' anche odore di mafia. Inquietanti contatti con la malavita organizzata. E strani conti in Svizzera. Per battere Belgrado e fondare la "Grande Albania" i combattenti kosovari sono pronti a tutto."I conti svizzeri numerati, che secondo la propaganda albanese kosovara appartengono all'Uck, sono in realta' di proprieta' di organizzazioni mafiose: e' quanto asseriscono portando le prove, varie riviste di politica internazionale tra cui l'italiana Limes", ha scritto Bruno Crimi su Panorama (18/2/99). Un approfondimento di tali questioni e' presente nel saggio "Gli Stati-mafia" contenuto nella rivista italiana di geopolitica Limes ("Kosovo - l'Italia in guerra", quaderno speciale n.1/1999) a firma di di Johan Peleman. Questi scrive: "Da tempo l'Osservatorio geopolitico delle droghe a Parigi sostiene che i soldi arrivino alla resistenza albanese dai clan di trafficanti di eroina attivi in Kosovo, Macedonia e Albania. Segnalazioni al riguardo risalgono dia' al 1994 e sono state confermate da recenti inchieste delle polizie europee sullo scambio armi/eroina. Importanti partite di eroina sono state sequestrate negli ultimi anni in Svizzera, Germania, Italia, e Grecia a trafficanti basati a Pristina. Le armi le pagavano vendendo l'eroina in Occidente o anche trattando direttamente con soldati russi uno scambio droga/armi". Per dare un'idea del potere della mafia albanese basta questo dato: ha un giro d'affari triplo rispetto al prodotto interno lordo dell'Albania, secondo l'US Drug Enforcement Agency. Ovviamente da questo giro criminale-mafioso non e' immune neppure la Serbia, che interviene in questi giri di droga tramite i propri servizi segreti e i gruppi paramilitari come quello capeggiato dal famigerato Arkan.

Come si e' armato l'Uck?

"Tanti dei kalashnikov saccheggiati dai depositi della rivolta albanese del 1997 sono finiti nelle mani dell'Uck. E' noto anche che l'Uck e' cresciuto grazie alla "tassa rivoluzionaria" che ogni albanese della diaspora ha dovuto versare alle organizzazioni all'estero. Ma anche il traffico della droga che dall'Afghanistan, attraverso la Turchia, finisce sui mercati europei e' ancora una fonte di finanziamenti. I guerriglieri dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), che un anno fa non erano piu' di 200 ricordano da vicino i combattenti afghani. E' molto facile ipotizzare uno scenario dove questi guerriglieri saranno riforniti di armi, come gli americani hanno fatto con i mujahedin afgani contro i russi". MacedoniaTv 96 ha mostrato un militare dell'Uck catturato con "un apparato satellitare da utilizzare per segnalare gli spostamenti delle truppe serbe prima e durante i bombardamenti della Nato" (Fonte: Avvenire 1/4/99).

 

 


Released online: September, 1999


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