Girodivite - n° 53 / maggio 1999 - Pacifismo,
Kossovo
No Bombe
editoriale per il n° 53 di Girodivite, di S.B.
Occorre mentire, mentire e mentire per costruire intorno all'orrore un consenso
senza tormenti. Ed i potenti mentono e mentono senza alcun pudore. La Nato con
a capo gli USA interviene in una guerra civile. Non per risolverla con una mediazione
tra le parti (gli "accordi" di RAMBOuillet non mediavano proprio nulla) ma,
aggiungendo fuoco al fuoco, terrore a terrore, per trasformare l'area balcanica
in protettorato NATO sotto il comando USA. Di più, la guerra dei Balcani significa
anche rallentamento, indebolimento economico e politico del costituendo colosso
economico europeo (UE), ridimensionamento del suo ruolo nei confronti dell'est.
Insomma, un vero affare per gli USA, un pessimo affare per l'UE ed un vero macello
per le popolazioni balcaniche già in guerra civile.
Il Kosovo albanese lotta per l'indipendenza, i serbi per conservare la sovranità
su un territorio giuridicamente loro. Gli albanesi del Kosovo usano la forma
della guerriglia, i serbi la guerra guerreggiata e le deportazioni di massa.
Una guerra civile, quindi, spietata come tutte le guerre civili, ma con il risvolto,
neanche poi tanto inconsueto, di essere usata da altri (i paesi della NATO)
per risolvere i loro sporchissimi problemi. Sul territorio dei balcani si stanno
combattendo due guerre: la prima tra serbi e kosovari, la seconda, quella non
detta, quella camuffata da "intervento umanitario", è combattuta tra le due
maggiori componenti della NATO cioè USA e UE. Dicono "guerra per fini umanitari",
per venire in "soccorso a popolazioni bisognose", per i profughi, ma oggi in
questo preciso istante continua l'odissea di milioni di palestinesi, di kurdi,
continuano i macelli in africa. Ma la beffa peggiore non è nemmeno questa. Non
mentono solamente per creare consenso. E' ormai chiaro a tutti che i gruppi
che rappresentano gli interessi economici, politici e militari dei nascenti
"blocchi regionali integrati" in competizione tra loro, si ritengono davvero
l'unica forma di umanità storicamente possibile.
Se le cose stanno così la tragedia mondiale è davvero alle porte. "Sogniamo
un mondo di democrazie fiorenti che cooperano tra loro e vivono in pace: il
nostro obiettivo centrale dev'essere espandere e rafforzare la comunità mondiale
delle democrazie basate sul mercato", così Klinton nel 1993, ma l'ipocrita omette
l'altrimenti illuminante "nostro" prima di mercato. Già, il mercato. Ecco il
vero "dietro le quinte" del conflitto. Ecco la vera umanità dei capitalisti
di tutte le bandiere: il mercato. La democrazia? Si, ma basata sul mercato.
Le carneficine? Si, ma basate sul mercato dei missili delle compagnie della
produzione bellica. L'amore? Si, ma basato sul mercato. Il mercato delle merci
e dei capitali prima di ogni altra cosa. Ed ecco i popoli di tutto il mondo
spinti ad inseguire questo mercato, a massacrarsi per il mercato, a perdere
il lavoro per gli alti e bassi del mercato, a scannarsi per una fettina di mercato.
Rifiutare questa logica significa oggi rifiutare anche questa guerra. No Bombe,
quindi. ORA.
Released: September, 1999
