Girodivite - n° 57 / ottobre 1999 - Lavoro
Petizione per il pubblico impiego
testo della Petizione per il pubblico impiego promosso dal Laboratorio Eudemonia
Petizione al Parlamento Italiano per una evoluzione della comune concezione
di Pubblico Impiego in virtù dell'art. 50 della Costituzione
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On.le Presidente del Senato della Repubblica,
On.le Presidente della Camera dei Deputati,
premesso che: oggi il pubblico impiego viene affidato a persone scelte tramite
particolari procedure che intendono selezionare i più idonei, tra i tanti che
vorrebbero svolgerlo, e che una volta selezionate le persone ritenute più idonee,
è uso assegnare ad esse l'impiego in questione per l'intera durata della loro
vita; considerato che: 1) i posti di lavoro disponibili nel pubblico impiego
sono di numero ben inferiore rispetto a quello, non solo degli aspiranti, ma,
cosa molto più importante, anche di coloro che sono ampiamente idonei e dotati
dei requisiti richiesti; 2) la maggior parte delle persone idonee sono dimenticate
dalle antiquate tecniche di selezione del personale oggi in uso, le quali mirano
a determinare un ipotetico ed inesistente vincitore lì dove è invece possibile
determinare soltanto una rigogliosa rosa di persone abili ed aventi i giusti
requisiti; 3) per i motivi dei due punti precedenti ciò che si assegna a quei
pochi prescelti, in pratica, non è tanto un lavoro, bensì un vero e proprio
privilegio in particolare rispetto agli altri che son rimasti ingiustamente
esclusi e più in generale rispetto al resto della società; 4) tale privilegio
è di origine del tutto ingiustificata, poichè, se riconosciamo la società, nella
sua interezza, essere depositaria del diritto di usufruire dei pubblici beni
e servizi, allo stesso modo dobbiamo riconoscerle, egualmente nella sua interezza,
il diritto di equa partecipazione alla amministrazione e svolgimento di tali
beni e servizi; 5) il Pubblico Impiego non può essere di proprietà esclusiva
di alcuno (come invece di fatto avviene con l'attuale sua assegnazione a vita
ad un individuo) proprio per sua stessa origine e definizione di "Pubblico";
6) la Costituzione afferma a chiare lettere, nel suo art. 3, che "... E' compito
della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ..." 7) mettendo
finalmente, realmente in atto tale partecipazione di tutti i lavoratori idonei
all'organizzazione politica, economica e sociale del paese si otterrebbero vari
benefici concreti, quali, ad esempio, un miglioramento della funzionalità complessiva
del sistema, una più equa distribuzione della ricchezza, un manifesto senso
di giustizia realizzata ed uno spirito di istintiva e fraterna collaborazione
che si diffonderebbero sùbito all'interno della società; 8) il pubblico impiego,
una volta divenuto equo, non sarebbe più soltanto una semplice occupazione e
fonte di reddito per i cittadini, ma acquisterebbe maggiore dignità divenendo
anche una scuola in cui apprendere e praticare i modi del vivere civile, realizzando
così appieno le sue potenzialità di mezzo privilegiato di organizzazione statale.
il sottoscritto cittadino invita le Camere a rendere effettivo l'appellativo
di "pubblico" nel sistema del Pubblico Impiego, ed a prendere, quindi, in seria
considerazione l'idea di abolire quello che oggi appare evidente essere l'iniquo
privilegio dell'impiego pubblico assegnato a vita a pochi eletti ed una forma
organizzativa scarsamente funzionale, in favore di una sua equa ripartizione
tra coloro che desiderassero svolgerlo e dimostrassero di possederne i requisiti
necessari, e di un rinnovamento del nostro sistema sociale improntato alla partecipazione
piuttosto che all'esclusione e, per questo, ad una maggiore funzionalità;
chiede espressamente 1) che nessuno venga più assunto a vita nel settore Pubblico
del nostro Paese; 2) che si studi ed applichi una formula adeguata (umana ed
efficace, tesa a stabilire l'equità attraverso l'accordo e su basi di unanime
riconosciuta validità) al fine di liberare il settore Pubblico, nella sua interezza,
dal giogo cui lo costringono ancora, consapevoli od inconsapevoli che ne siano,
gli attuali Pubblici Dipendenti a vita; 3) che venga presto istituita una apposita
Commissione, od altro Ente Governativo, preposta ad effettuare il conteggio
delle ore di lavoro necessarie al buon andamento della nazione, determinare
il numero delle persone disponibili ed idonee a compierle, e distribuire poi
equamente le prime tra le seconde, attuando nel tempo una intelligente rotazione.
Riconoscente per l'attenzione, ringrazia,
Nome e cognome Indirizzo Firma
____________________ ____________________ ____________________ Data:_______________
La proposta di riforma per un Equo Impiego Pubblico è presentata all'indirizzo:
http://www.hyperlinker.com/pubimp.htm
Ringraziamo per l'attenzione, Marinella Castiglione Laboratorio Eudemonia
http://www.hyperlinker.com/lab.htm
Released online: October, 1999
