Sergej Bolmat
Sergej
Bolmat è nato a Leningrado nel 1960. Ha lavorato
per riviste di moda, nel cinema e per la televisione per
cui ha realizzato scenografie, sceneggiature e regie. Nel
1986 ha girato il suo primo cortometraggio. Si è
trasferito a Köhln [Germania] nel 1988. Qui ha scritto
e pubblicato il romanzo I ragazzi di Pietroburgo
(Sami po sebe, 2000) per la casa editrice Ad Marginem (Mosca).
Il romanzo è stato pubblicato prima su Internet e
ha conosciuto subito un vasto successo: i lettori si riconoscevano
tra loro grazie a un cd che portavano al collo e che conteneva
il libro in formato elettronico.
Dal 1989 si è dedicato prevalentemente alla pittura,
ha allestito oltre 14 mostre in Russia e all'estero. Ha
vissuto a Stoccolma, Vienna e New York. Dal 1998 vive stabilmente
a Colonia.
Alla fine dell'anno 2003 è uscito il suo secondo
romanzo "Vosduche" per l'editore Inostranka (Mosca)
e per Veck (Germania).
Un critico tedesco ha parlato, a proposito del primo libro
di Bolmat che "Nabokov incontra Tarantino". Insomma,
l'incontro tra la cultura americana e cinematografica di
"Pulp fiction" (Tarantino) e la nuova Russia dell'arricchimento
e della rincorsa a tutti i piaceri portati dal denaro. Molti
personaggi ricordano gli anti-eroi di Bret Easton Ellis
o del pirmo Jay McInterney: sono tutti impegnati a seguire
nuove modi e oggetti, gli status symbol diventati senso
della vita. Non mancano i riferimenti ironici alla tradizione
recente della Russia. L'inizio stesso del romanzo è
un ironico "Che fare, eh?" che rimanda smarcatamente
al titolo del romanzo di Cernyscenskij (1863) rirpeso poi
da Lenin. La domanda simbolo del travaglio dell'intellighenzia,
che diventa aprodia: i ragazzi di Bolmat si chiedono che
fare non per cambiare il mondo ma per essere ricchi e, così
credono, felici.
Letture
Contesto
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