Orhan Pamuk

Orhan Pamuk è nato a Istanbul nel 1952. Proveniva da una famiglia della media borghesia, il padre, lo zio e il nonno erano ingegneri. La passione per la letteratura e la scrittura ha portato Orhan Pamuk ad abbandonare la facoltà di architettura alla quale si era iscritto sotto la pressione dei genitori. Dopo essersi diplomato al Robert College studiò architettura alla Istanbul Technical University e giornalismo alla Istanbul University (1977), ma successivamente, dal 1985-1988, è stato ricercatore alla Columbia University a New York e, per un breve periodo, alla University of Iowa.

Il suo primo romanzo "Oscurità e luce" riceve il premio letterario Milliyet, viene pubblicato nel 1982 con il titolo Il signor Cevdet e i suoi figli e vince il premio Orhan Kemal nel 1983. E' la storia di tre generazioni di un'agiata famiglia di Nisantasi, il quartiere di Istanbul dove Pamuk e' cresciuto. Il successo popolare arriva nel 1990 con il romanzo Il libro nero che diventa rapidamente una delle letture più controverse della letteratura turca, grazie alla notevole complessità e ricchezza narrativa. La reputazione internazionale di Pamuk cresce nel 2000, in seguito alla pubblicazione di Il mio nome è rosso. Il romanzo, ambientato a Istanbul nel XVI secolo, mescola mistero, passione e filosofia. Viene tradotto in 24 lingue e vince, nel 2003, il piu' remunerativo dei premi letterari internazionali, l'International Impac Dublin Literary Award. "Il mio nome e' rosso" è anche vincitore del premio Grinzane Cavour 2002. Tra i riconoscimenti letterari guadagnati in seguito figurano il Friedenspreis e il Prix Médicis nel 2005. Neve (2002) è, invece, il primo romanzo dichiaratamente politico dell'autore turco. Pamuk vi esplora il conflitto tra islam e occidente nella Turchia moderna, seguendo l'inchiesta di un giornalista alla ricerca delle motivazioni di una serie di suicidi di ragazze adolescenti. Il 'New York Times' ha messo "Neve" tra i dieci migliori romanzi dell'anno.

Orhan Pamuk, dopo aver rifiutato il titolo di "artista di Stato", nel 2005 viene incriminato dal governo turco per le dichiarazioni rilasciate a una rivista svizzera riguardanti il massacro, da parte dei turchi, di un milione di armeni e trentamila curdi in Anatolia durante la prima guerra mondiale. Il processo, iniziato il 16 dicembre 2005, viene sospeso in attesa dell'approvazione del ministro della Giustizia turco. Le accuse sono state, infine, ritirate il 22 gennaio 2006 con la motivazione che il fatto non costituisce reato sotto il nuovo codice penale. Nonostante ciò Pamuk rappresenta una figura scomoda in patria, tanto che un sottoprefetto di Isparta ha ordinato la distruzione dei suoi romanzi nelle librerie e nelle biblioteche.

E' stato il primo autore nel mondo musulmano a condannare la fatwa contro Salman Rushdie. Ha difeso anche il suo collega turco Yashar Kemal, processato nel 1995.

E' stato scritto sulla sua opera: "Nell'opera di Pamuk l'Istanbul contemporanea e dell'impero ottomano non si limita a fare da sfondo alle vicende umane ma assume la qualità di personaggio, di organismo vivo, con una sua storia da raccontare. L'identità caratterizza l'opera di Pamuk. Se ad una prima lettura questo può essere ricondotto al conflitto tra i valori dell'occidente europeo e della cultura islamica, non è possibile escludere una più profonda radice psicologica. I romanzi, che lasciano spesso la soluzione di tale conflitto in sospeso, presentano trame complesse e personaggi di grande profondità, in particolare i primi, dove l'elemento biografico è più evidente" [1].

Nel 2006 riceve il premio Nobel per la letteratura per "la sua ricerca dell'anima malinconica della sua citta' natia (Istanbul) che lo ha portato alla scoperta di nuovi simboli per lo scontro e la commistione di diverse culture".

Note
[1] Articolo apparso (anonimo) su www.rainews24.it il 12 ottobre 2006, in occasione della notizia del conferimento del nobel allo scrittore turco.

Contesto

La Turchia dopo il 1945