Roberto Roversi

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Roberto Roversi

Roberto Roversi (nato a Bologna il 28 gennaio 1923, è morto a Bologna il 14 settembre 2012) è stato poeta, ha svolto l'attività di librario, è stato attivista libertario e autore di canzoni.

Roversi si arruolò fra i partigiani appena ventenne, e combatté nella Resistenza in Piemonte. Dal 1948 al 2006 ha svolto l'attività di libraio antiquario gestendo a Bologna la Libreria Palmaverde.
Nel 1955 ha fondato con Francesco Leonetti e Pier Paolo Pasolini la rivista Officina. Nel 1961 ha dato alla luce una nuova rivista, Rendiconti. Di entrambe è stato anche editore. Attorno alla metà degli anni Sessanta ha compiuto una scelta destinata a segnare profondamente la sua attività letteraria: ha smesso di pubblicare con i grandi editori, limitandosi esclusivamente a fogli fotocopiati distribuiti liberamente e a collaborazioni con piccole riviste autogestite.

In linea con la sua idea di libertà di stampa e di espressione, è stato direttore del quotidiano Lotta Continua (dopo Pasolini e Pannella).

Nel 2006 la Libreria Palmaverde ha chiuso. Dopo oltre 50 anni di attività, Roberto Roversi e la moglie Elena hanno deciso di ritirarsi a vita privata. Tutti i libri sono stati donati alla Coop Adriatica. Parte di essi sono stati venduti dalla Coop in favore di famiglie disagiate. Quelli invece di maggiore interesse sono stati donati a biblioteche.
Nel giugno del 2007 ha subìto la prematura morte (causata da un tumore) del figlio Antonio Roversi, Sociologo e Professore Ordinario all'Università di Bologna.

Le ultime opere

Nel 2008 Roberto Roversi raccoglie per l'edizione di Luca Sossella “Tre poesie e alcune prose”, un volume di 576 pagine che comprende: "Dopo Campoformio" (nella versione 1965), "Le descrizioni in atto" (1969-85) e i versi degli anni Settanta e Ottanta riuniti nel "Libro Paradiso" (1993), oltre a due estratti dai romanzi "Registrazione di eventi" (1964) e "I diecimila cavalli" (1976), e da una scelta di scritti (tra 1959 e 2004) dal titolo "Materiale ferroso", testi che dimostrano l'impegno tra la teoria della poesia e l'azione politica.
Nel 2010 dà alle stampe in cinquanta esemplari fuori commercio la versione integrale del poema "L'Italia sepolta sotto la neve".
Il 2 giugno del 2011, in occasione della Festa della Repubblica, la Sigismundus Editrice di Ascoli Piceno pubblica la quarta parte del poema "L'Italia sepolta sotto la neve" con il titolo "Trenta miserie d'Italia".

Le canzoni

Negli anni Settanta Roversi ha scritto numerosi testi di canzoni per Lucio Dalla (per gli album Il giorno aveva cinque teste, Anidride solforosa e, sotto pseudonimo, Automobili), e successivamente altri per il gruppo degli Stadio (ad esempio, Chiedi chi erano i Beatles, il più grande successo del gruppo, ma anche Maledettamericatiamo e Doma il mare, il mare doma dedicata a Maradona).
In particolare alcuni brani scritti da Roversi per Dalla (come Il coyote, Nuvolari, Anidride solforosa) vengono apprezzati particolarmente da critici musicali e pubblico.

Opere per il teatro

Le edizioni Pendragon hanno ristampato nel 2006 tre dei suoi testi teatrali (Unterdenlinden, Il Crack e La macchina da guerra più formidabile) sotto la cura di Arnaldo Picchi, e hanno pubblicato l'inedito La macchia d'inchiostro.

Opere

Bibliografia e sitografia

Vedi la voce su Wikipedia dedicata a Roberto Roversi.

Nel 2003 esce per le Edizioni dal Sud un'opera di Fabio Moliterni dedicata alla poetica e alle posizioni politiche roversiane, intitolata Roberto Roversi. Un'idea di letteratura, che contiene anche alcuni suoi scritti fino ad allora mai pubblicati.

Questa scheda su Antenati ha utilizzato Wikipedia quale fonte principale.

Testi

Mi fermo un momento a guardare / di Roberto Roversi

Contesto

L'Italia tra il 1945 e il 1989



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