Dino Buzzati

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Dino Buzzati

Dino Buzzati è nato a Belluno nel 1906. Giornalista, inviato del «Corriere della Sera», sulle cui pagine è stato anche critico d'arte. E' morto a Milano il 28 gennaio 1972.
Vasta la sua produzione narrativa: Bàrnabo delle montagne (1933), Il segreto del Bosco Vecchio (1935), Il deserto dei tartari (1940) tra le sue cose migliori, I sette messaggeri (1942), Paura alla Scala (1949), Il crollo della Baliverna (1954), Sessanta racconti (1958), Un amore (1963), Le notti difficili (1971).
Protagonista de "Il deserto dei tartari" è il giovane sottotenente Giovanni Drogo inviato in servizio presso una lontana fortezza ai confini del paese, in una località semi-inesplorata. Al nord della fortezza si stende il deserto da cui si teme una invasione dei tartari. Tutto è predisposto per fronteggiarla: i turni di guardia severi, il regolamento rigido e complicato, l'addestramento che scandisce la vita quotidiana. L'invasione, sempre annunciata, non avviene. Quando un gruppo di persone si avvicina alle mura dal deserto, mettendo in allarme la guarnigione, si scopre trattarsi di agrimensori al lavoro per fissare la linea di confine. Tutta la vita in realtà sembra funzionare secondo un cerimoniale intransigente quanto privo di senso. Drogo è promosso di grado e ottiene una licenza in città. Qui si accorge di aver perso ogni contatto con il mondo dei 'civili' e di non vedere ragioni nella sua vita, al di fuori di quell'incessante attesa del nemico. Tornato nella fortezza, logorato da quella angosciosa e singolare vita quotidiana, si ammala. E' allora che si compie l'evento ritenuto ormai improbabile. I tartari avanzano dal deserto. Drogo non può partecipare ai preparativi per la difesa e muore dimenticato da tutti.
Tra i suoi drammi: Un caso clinico (1953).
Buzzati è stato anche autore di libri a fumetti, di cui ha curato sia la parte testuale e la sceneggiatura che la parte grafica: Poema a fumetti (1969), I miracoli di Val Morel (1971). Caso rarissimo in Italia.
Allegorie inquietanti, spunti surreali, invenzioni fantascientifiche, dati di cronaca o di pseudocronaca, che sembrano rimandare a possibili realtà metafisiche, coesistono nelle sue pagine piene di una atmosfera magica, di un senso di angoscia dinanzi alla paradossalità del destino. Buzzati, intellettuale raffinato e scettico, coltiva le proprie idiosincrasie restituendole in forme narrative e visive, dove l'avvenimento fantastico costituisce una possibilità di fuga dalla realtà piccolo-borghese. Spesso il "favoloso" dei romanzi di Buzzati nasce da motivi autenticamente fiabeschi, derivati dalla cultura dell'autore caratterizzata da un gusto nordico o addirittura "gotico".

Contesto

Narrativa italica dopo il 1945



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