Il'ja L'vovic Sel'vinskij

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Il'ja L'vovic Sel'vinskij


Il'ja L'vovic Sel'vinskij nato a Simferopol' [Crimea] nel 1899 (morto a Mosca nel 1968), ebbe una giovinezza avventurosa: fu attore girovago, soldato dell'Armata Rossa, marinaio, pellicciaio. Nel 1922-1930 fu a capo, insieme a K. Zelinskij del costruttivismo, che propugnava un'arte pianificata, espressione del progresso tecnico e del ritmo industriale. Si veda il Codice del costruttivista (1929). La sua opera poetica è piena di ardito sperimentalismo lessicale e fonetico. Ricalcando le cadenze della romanza tzigana, delle arie cosacche, delle cantilene infantili, dissacra le leggi ortografiche tipografiche e accentuative. Ripudiando il lirismo puro, affolla i versi di dati concreti, nozioni economiche, diagrammi statistici, parole scientifiche. I momenti migliori della sua opera sono in La banda di Ulialaev (1924) poema sulle vicende di una banda anarchica durante la guerra civile; Pustorg (1928) romanzo in versi incentrato su una società per azioni e sul suo direttore; i lavori teatrali Komandarm 2 (1928) e Pao-Pao (1933) commedia satirica sul trapianto di un cervello umano in uno scim mione. In questi è la continua tensione tra l'ansia di un futuro scientifico e razionale, "americano", e il fascino di un passato barbaro e primordiale, "asiatico". Negli anni '30 la sua lirica perse di vigore, assunse toni prevalentemente filosofici. Si dedicò alla tragedia storica in versi: Il cavaliere Giovanni (1937), Babek (1941). Durante la seconda guerra mondiale lavorò a una grande trilogia di tragedie in versi intitolata Russia: la guerra di Livonia (1941-44, sul regno di Ivan il terribile), Da Poltava a Calcutta (1949), Il grande Kirill (1957, che ha per protagonista Lenin). Nel 1962 l'ultimo lavoro teatrale, L'uomo è superiore al suo destino.



[1997]


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