Sergej Mitrofanovic Gorodeskij

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Sergej Mitrofanovic Gorodeskij


Sergej Mitrofanovic Gorodeskij nato a Pietroburgo nel 1884 (morto a Mosca nel 1967), le sue prime raccolte di versi, Jar (1907) e Perun (1907) furono influenzate dalla corrente simbolista e salutate con favore da Aleksandr Blok, V. Brjusov e Vjaceslav Ivanov. Nel 1912 si staccò dal simbolismo e fondò l'acmeismo. Di questo periodo sono le raccolte Adam (1913), Il salice (1913), Il giorno venturo (1914). Nel 1914 si avvicinò alla poesia contadina, scoprì il poeta N. Kljuev e presentò ai circoli letterari pietroburghesi il giovane Sergej Esenin. Dopo la rivoluzione scrisse poesie e prose di propaganda comunista: Il tifone rosso (1918), La falce (1921), Dalle tenebre alla luce (1926), Aurora boreale (1968), molte poesie per bambini e innumerevoli traduzioni dal bulgaro, dal polacco, dal francese (Molière, Zola), tedesco (Hauptmann, Toller).



[1997]


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