Erle Cox

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Erle Cox

Erle Cox nacque in Australia nel 1873 e vi morì nel 1950, lavorò come giornalista per l'Argus, un quotidiano di Melbourne.

Cox va ricordato per aver scritto un classico della fantasociologia, divenuta quasi leggendaria per aver presentato, in anticipo sulla realtà storica, gli orrori dell'ideologia razziale: Out of the Silence (1919).

Il romanzo è ambientato nell'Australia degli anni Venti. Il giovane Alan Dundas ritrova, seppellita nel giardino di casa propria, una sfera di un metallo sconosciuto, al cui interno, oltre a tesori culturali e scientifici di incalcolabile valore - cumulo di straordinarie conoscenze di una civiltà Umana ignota, scopre una bellissima fanciulla in stato d'ibernazione da 27 milioni d'anni. E' alta, bionda, ha occhi grigi e carnagione chiarissima. Una volta risvegliata, Hiéranie (così si chiama la giovane) svela di far parte di una razza umana "pura" e antichissima che, in nome di una certa "qualità di vita" ha eliminato tutte le razze umane di colore, e di essere ora intenzionata a ritrovare e svegliare Andax, rappresentante maschile della sua razza, anch'egli dormiente in una sfera identica, da qualche parte nell'Himalaya, per poi con lui procreare e soggiogare l'intero pianeta, al fine di estirpare, anche dall'attuale umanità i "cattivi uomini".

Con la potenza della sua immaginazione, Cox ci ha fatto quindi prendere coscienza, in anticipo, di un problema - quello della «razza pura» - al quale, meno di vent'anni dopo, la politica Nazionalsocialista avrebbe fatto perdere il carattere di utopia e finzione.
Nel 1934 da Out of the Silence è stato tratto un fumetto per l'Argus ed un dramma radiofonico.

Contesto

La science fiction tra il 1917 e il 1945

 


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