Georges Feydeau

Georges Feydeau nacque a Paris nel 1862 (morì a Reuil nel 1921).

Si affermò come commediografo, erede di Labiche. Riprese gli schemi e lo spirito del vaudevilles.

Tra le sue commedie: Champignol per forza (Champignol malgré lui, 1892), Il sistema Ribadier (1893), L'albergo del libero scambio (L'hôtel du libre échange, 1894), La palla al piede (1894), Il tacchino (1896), La donna del Chez Maxim's (La dame de Chez Maxim's, 1899), Passa la mano (1904), La pulce all'orecchio (1907), Occupati d'Amélie (Occupe-toi d'Amélie, 1908).

Feydeau fu un commediografo molto abile, capace di una costruzione matematica. Un virtuoso dell'intreccio e della progressione degli equivoci. In lui non è un intento satirico. Siamo davanti a delle macchine finalizzate a far soffocare dal riso gli spettatori. E' capace di sfruttare tutti gli espedienti della pochade anche di quella più grossolana, ma sempre con estrema precisione comica e con uno stile che permettono alle sue commedie di sopravvivere ai mutamenti teatrali e del gusto di tutto il Novecento.

Tra i vaudevilles si ricordano: La fu madre della signora (1908), La purga di bebè (1910), Ma non passeggiare sempre nuda! (1911), Leonia è in anticipo (1911), Ortensia ha detto 'Me ne frego!' (postumo, 1926).

Per molti anni i suoi vaudevilles sono stati ritenuti inferiori agli atti unici. Una rivalutazione la si è avuta alla fine del Novecento. Scrive * Antonucci: "sono pièces di costume, di un'implacabile ferocia nel cogliere le follie del ménage coniugale, ma hanno il limite di essere troppo legate alla loro epoca" [1]. Nello stesso tempo, Feydeau è capace di inventare le situazioni più incredibili e gli oggetti più incredibili, che però funzionano benissimo nelle sue pièces: come la poltrona anestetica e la sedia da dentista che blocca i clienti. Nel momento in cui esprime il suo virtuosismo comico, Feydeau esprime la sua concezione del mondo e della vita.

Note:
[1] Storia del teatro del Novecento / Giovanni Antonucci. - Roma : Newton Compton, 1996. - p. 12-13.

Contesto

La Francia nel Primo Novecento