Benedetto Varchi

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Benedetto Varchi


Benedetto Varchi nacque a Firenze nel 1503 (e morì qui nel 1565). Dopo un periodo di esilio passato nel Veneto al servizio degli Strozzi, nel 1543 tornò in patria. Fu eletto console dell'Accademia fiorentina, dove lesse Alighieri e Petrarca e avviò gli studi filologici sulla "Commedia" che portarono all'edi zione del 1595. Benvenuto Cellini gli affidò la revisione della sua "Vita", ma Varchi molto saggiamente preferì lasciare inalterata. Nel 1549 curò una importante edizione delle "Prose di lingua volgare" di Bembo. Ebbe onori da Cosimo I Medici, che nel 1558 gli regalò la villa della Topaia, vicino Firenze. Varchi scrisse varie rime, capitoli, la commedia La suocera (1569). Rigore documentario mostra nei sedici libri delle Storie fiorentine (1527-30, pubbl. 1721). Nel dialogo L'Ercolano (1560- 5, pubbl. 1570) difende la tesi della priorità dell'uso linguistico sull'autorità, e la fiorentinità della lingua italica, con tro le tentazioni auliche dei classicisti. Il dialogo tenta anche un primo bilancio storico della questione linguistica del secolo.



[1997]


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