Hippolyte-Adolphe Taine

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Hippolyte-Adolphe Taine

Hippolyte-Adolphe Taine nacque a Vouziers [Ardenne] il 21 aprile 1828 (morì a Paris nel 1893), studiò alla Scuola Normale. Insoddisfatto d'essere solo un insegnante di provincia, andò a Paris dove collaborò alla «Revue des deux mondes» e al «Journal des débats» con articoli di critica e studi letterari. Ben presto, pur in contrasto con l'eclettismo ufficiale, ottenne larga rinomanza per la novità delle sue vedute, lo spessore della sua cultura e l'eleganza dello stile.
Chiamato a insegnare estetica all'École des beaux artes, pubblicò diversi saggi: "Saggio su Titus Livius" (Essai sur Tite Li ve, 1854), "La-Fontaine e le sue favole" (La Fontaine et ses fables, 1860), "Saggi di critica e di storia" (Essais de critique et d'histoire, 1858), "Nuovi saggi" (Nouveaux essais, 1865), "Ultimi saggi" (Derniers essais, 1894). Pubblicò anche, con vivace slancio immaginativo, un "Viaggio alle acque termali dei Pirenei" (Voyage aux eaux des PyrÉnÉes, 1855), e alcune brillanti relazioni di viaggio come "Viaggio in Italia" (Voyage en Italie, 1866) e "Note sull'Inghilterra" (Notes sur l'Angleterre, 1872). La sua "Storia della letteratura inglese" (Histoire de la littÉrature anglaise, 1863) rese popolare in Francia il patrimonio letterario inglese, e testimonia l'ammirazione di Taine per la cultura e le istituzioni britanniche. La prospettiva filosofica taineiana è vicina al determinismo positivista, ed è ricapitolata nell'intro duzione alla "Storia", nella "Filosofia dell'arte" (La philosophie de l'art, 1865), e nel saggio "L'intelligenza" (De l'intelli gence, 1870).
La sua opera più celebre resta "Le origini della Francia con temporanea" (Les origines de la France contemporaine, 1876-1894) in sei volumi. Taine cerca qui di esaminare da vicino i mali storici che portarono la Francia al disastro di Sedan e accusa i protagonisti della rivoluzione del 1789 di delirio della ragione. Taine muove da premesse pregiudiziali rigide, trascura il contesto della politica estera del tempo, cede spesso al vezzo delle formule definitorie, ma l'opera rimane un monumento storico molto robusto.
Il pensiero di Taine si riassume nella formula «l'ambiente, la razza, il momento»: con essa intese sottolineare l'importanza dell'influsso delle contingenze storiche, delle premesse antropo logiche e del contesto geografico e sociale sul comportamento umano, e quindi anche sulle opere artistiche. Taine era un filosofo per vocazione, portato dalle circostanze a essere critico e storico. Come critico della letteratura e dell'arte diede, nella prima fase della sua attività, contributi di rilievo che ne consacrarono la fama (Saggi di critica e di storia, Storia della letteratura inglese). L'esperienza traumatica della guerra e del la Comune impressero un altro corso al suo impegno, una conver sione alla storia, il progetto di una politica scientifica fonda ta sulla conoscenza rigorosa dei fatti ('scientifica') che avrebbe dovuto garantire la rinascita della nazione mediante l'indivi duazione di rimedi adeguati alla sua natura. Iniziò allora per Taine il tuffo negli archivi e nelle biblioteche per analizzare il processo dal quale era nata la Francia contemporanea. A dispetto della pretesa di scientificità, l'opera di Taine fu pas sionale e di parte. Alfiere della cultura liberale laica e pro gressista prima del '70, Taine con "Le origini della Francia contemporanea" divenne uno degli indiscussi filosofi della destra alla fine del XIX secolo: la valorizzazione della tradizione e della storia contro gli arbitri e i deliri della ragione, la ra dicale e virulenta avversione alla rivoluzione e alla filosofia illuministica, l'esaltazione del ruolo delle Élite, l'insistenza sul peso dei condizionamenti biologici, sono elementi ai quali la destra di Maurras e di Barrès avrebbe attinto a piene mani.
E' anche vero però che la cesura culturale nel percorso cultu rale di Taine tra prima e dopo il '70, è attenuato da alcune con tinuità di fondo. Innanzitutto nella permanenza del programma me todologico: il progetto è quello di una storia scientifica, capa ce di reperire sul mutevole terreno dell'agire umano le regolarità e le leggi proprie del mondo fisico-naturale. E' un sapere in duttivo che perviene, attraverso l'analisi e la classificazione dei fatti, a categorie generali tali da coglierne i nessi. Taine giunse abbastanza presto alla concezione della storia come psico logia applicata, mentre alle categorie a essa collegate giunse gradualmente, a partire dalla triade di razza, ambiente e momento da cui sarebbero determinate le strutture psichiche primordiali alle quali rapportava ogni situazione storica. A partire dalla "Storia della letteratura inglese" prese corpo in Taine quella categoria dello «spirito classico» (esprit classique) su cui costruì poi l'interpretazione del processo rivoluzionario. Sul pensiero di Taine confluiscono e si saldano determinismo e volonta rismo, culto dei fatti e sovrapposizione a essi di schemi preco stituiti, esaltazione della scienza e disagio nei confronti della modernità. Sotto le maglie dell'ottimismo scientista della metà del XIX secolo si muovono infatti umori inquietanti e ambiguità che sfoceranno nella crisi di fine secolo.
Taine si pone così nella intersezione delle variegate e contrapposte correnti culturali che hanno percorso la seconda metà del XIX secolo.

Contesto

Francia (1850-1890)



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