Georges Rodenbach

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Georges Rodenbach


Georges Raymond Constantin Rodenbach nacque a Tournai nel 1855 (morì a Paris nel 1898), fece parte del gruppo «La Nouvelle Belgique» che sotto la guida di Waleer e di Verhaeren sosteneva la necessità di un'arte nazionale indipendente. Trasferitosi a Pari gi, ebbe contatti con i parnassiani e risentì dell'influsso dei simbolisti.
Dopo le raccolte di versi Il mare elegante (La mer élégante, 1881) e L'inverno mondano (L'hiver mondain, 1884) di gusto salottiero, si orientò verso un delicato ripiegamento intimistico: cantò con toni di raffinata e malinconica elegia i paesaggi della sua terra, le acque e la quiete delle antiche città fiamminghe, l'urgere di una sottile ansia religiosa, l'affiorare dei ricordi. Si ricordano di lui: La bianca giovinezza (La jeunesse blanche, 1886), Il regno del silenzio (Le règne du silence, 1891), Le vite racchiuse (Les vies encloses, 1896), Lo specchio del cielo natale (Le miroir du ciel natal, 1898). Tra i suoi racconti si segnala L'idolo , di cui protagonista è la signora Desgenet che per di spensare piaceri a tutti decide di non donarsi a nessuno: quello della signora Desgenet è il caso di una dandy: si direbbe che il fascino, quello che fa girare il capo e si insinua nel pensiero altrui, richiede scelte radicali.
Rodenbach scrisse anche per il teatro. Suo anche il romanzo Bruges la morta (Bruges la morte, 1892), sognante e malinconica trasfigurazione della città fiamminga, tutta orchestrata su immagini di intensa interiorità. Ebbe influsso europeo (in Italia sui crepuscolari e su Gozzano).



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