Giuseppe Giacosa

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Giuseppe Giacosa


Giuseppe Giacosa nacque a Colleretto-Parella [oggi Colleretto Giacosa, Torino] nel 1847 (morì nel 1906). Ottenne il primo suc cesso della sua fortunata carriera di commediografo con Una partita a scacchi (1873), commedia in versi di argomento medievale che seguiva schemi tardo- romanticisti. Agli stessi anni risalgono alcuni «proverbi drammatici» che incontrarono anch'essi i favori del pubblico: tra essi Non dir quattro se non l'hai nel sacco (1873).
Mentre si affermava come giornalista, tanto da diventare nel 1901 direttore della rivista milanese «La Lettura», Giacosa si avvicinò al naturalismo volgendosi all'analisi della società re gionale italiana. In questa direzione un felice risultato raggiunse il libro Novelle e paesi valdostani (1886). Dall'adesione ai moduli naturalistici nascono anche le sue commedie più signi ficative: Tristi amori (1887), I diritti dell'anima (1894), Come le foglie (1900). Le doti principali di questo Giacosa maturo sono la solidità di impianto scenico, la semplicità antiletteraria dei dialoghi, l'acuta percezione dei motivi di contrasto e di crisi del costume contemporaneo. Suo limite è il patetismo, su cui solo a volte riesce a affermarsi un senso di robusta moralità basata sui valori borghesi dell'onore inteso come principio di responsabilità personale, e il lavoro perseverante e coraggioso.
In collaborazione con Illica, Giacosa fu anche autore di libretti per il musicista Giacomo Puccini: Bohème (1896), Tosca (1899), Madama Butterfly (1904).



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